Lagalla, effetto Musumeci: i nuovi nomi per la giunta

Lagalla, effetto Musumeci: ecco i nuovi nomi per la giunta

Il dossier della presidenza della Regione. I papabili in giunta. E al Bilancio...
PALERMO, LE GRANDI MANOVRE
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La rappresentazione controversa – ricandidatura sì, ricandidatura no, ricandidatura forse – circa destini del presidente della Regione, Nello Musumeci, con annessa conferenza stampa prevista giovedì mattina, ha congelato i giochi di sponda per la giunta ventura del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. I primi nomi dei lagallabili li abbiamo tirati fuori, ma, adesso, bisognerebbe comporla nero su bianco questa benedetta squadra che affronterà le mille piaghe della città. Un incontro preliminare avrebbe dovuto svolgersi proprio in questi giorni. Però è chiaro che il palco principale è Palazzo d’Orleans, per il momento, lì dove i partiti stanno volgendo lo sguardo. Se ne riparlerà nel fine settimana, o all’inizio della prossima.

Effetto Musumeci

Dunque, un rinnovato effetto delle vicende regionali, nell’inestricabile filo doppio che da tempo lega la Presidenza della Regione e Palazzo delle Aquile, c’è già. Tutti fermi e vediamo che succede. Il dossier sulla disfida autunnale quanto è destinato a pesare sugli equilibri di governo di Palermo? Dipenderà appunto dalle mosse e dalla capacità di mediazione di Lagalla che starà attento, per quanto possibile, a non farsi risucchiare dalla vischiosa dialettica del centrodestra. Chi lo frequenta politicamente, con il paravento della discrezione, suggerisce: “Roberto vuole bene, ed è ricambiato, a Nello, ma è pure un maestro nell’evitare coinvolgimenti antipatici. Adesso le posizioni si sono invertite. Quando Lagalla cercava di compiere la prova di forza per la sindacatura, che è riuscita, era Musumeci in una posizione relativamente più solida. Ora Lagalla è sindaco, Musumeci non sappiamo nemmeno se sarà ricandidato”. Tradotto con una domanda retorica e, forse, brutale: fra i due chi starà comodamente seduto in platea con i popcorn?

Nomi nuovi e sfide

Nel frattempo, però, non è che i partiti stiano con le mani in mano. Osservano con attenzione la scena che risalta, ma curano anche il resto del campo. ‘Fratelli d’Italia’ ha chiesto il vicesindaco, o il presidente del consiglio comunale, e tre assessori. La preferenza sarebbe per la poltrona di Sala delle lapidi con uno tra Giuseppe Milazzo e Francesco Scarpinato. Un incastro che spianerebbe la strada alla vicesindacatura del forzista Francesco Cascio che, però, vedrebbe fuori dai giochi, per la presidenza altri nomi di peso di Forza Italia. Gli assessori dei meloniani? Due sembrano probabilissimi: Giampiero Cannella e Carolina Varchi. Ma chi potrebbe essere il tecnico a cui affidare il giogo dei conti e del Bilancio? Un nome che circola è quello di Antonio Cognata, già sovrintendente del Teatro Massimo.

Lagalla e Musumeci

Tutto, comunque, ancora una volta, si snoda sulle corsie parallele di Palazzo delle Aquile e Palazzo d’Orleans. Senza conoscere le mosse di Musumeci, nessuno azzarderà la sua mossa, da nessuna parte. “È una grave perdita per il governo la sua uscita – diceva il governatore dopo le dimissioni di Lagalla dalla giunta regionale, per la corsa elettorale – ma in politica la parola mai non esiste, continuo a sperare per il futuro ci possano essere mille altre occasioni per potere lavorare assieme pur in ruoli diversi”. Roberto è diventato sindaco di Palermo. Il futuro politico di Nello appare nebuloso. Come ha riconosciuto, in un’altra occasione, lo stesso Musumeci: “I desideri non diventano sempre diritti”. (Roberto Puglisi)


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