PALERMO – “Qualità degli obiettivi formativi, rispetto degli operatori e sostenibilità economica dei progetti e degli enti”. Sono questi i tre pilastri su cui il neo assessore regionale per la Formazione professionale della giunta Musumeci, Roberto Lagalla, impianterà la sua riforma del settore. “Perché – ha detto nel corso del forum in redazione a LiveSicilia – la Formazione professionale a un certo punto è implosa per carenza di risorse e ha smesso di essere un ammortizzatore sociale”. Di una cosa è certo: “Non vogliamo fare macelleria sociale, ma c’è una forte determinazione da parte del nostro Governo a prevenire e combattere eccessi, illegittimità e illegalità”.
Il tema più scottante, tra tanti, è quello che riguarda la storia e la vita dell’Avviso 8. “È una gimkana, forse è stato eccessivamente temerario, e i riscontri giurisdizionali ci costringono a lasciarlo sospeso. Abbiamo ritenuto che fosse opportuno al momento ritirare la richiesta di autorizzazione al finanziamento, in attesa del giudizio definitivo. L’Avviso 8 – chiarisce Lagalla- rimane in piedi, non è oggetto di ritiro da parte dell’amministrazione regionale ma attendiamo il giudizio definitivo del tribunale amministrativo”. Dure le parole sull’eredità lasciata dal governo Crocetta: “Non risultano attività programmate dal precedente governo. C’è stata una reiterata intenzione di riforma del settore che però non si è tradotta in programmi effettivi”.
Appena insediato, l’assessore ha iniziato il suo lavoro dall’albo dei formatori, oggetto di una profonda verifica: “Vogliamo verificare immediatamente la consistenza effettiva dell’albo dei formatori e accompagnare questi operatori alla ripresa delle funzioni lavorative. I più anziani, però, potrebbero essere inseriti in un programma per la fuoriuscita anticipata. Altri ancora saranno riconvertiti ad altri lavori, fermo restando la certezza occupazionale”. E a chi gli ha chiesto perché Formazione e Lavoro non siano gestiti dallo stesso assessorato, Lagalla risponde: “In Sicilia è molto difficile modificare le competenze degli assessorati, per questo abbiamo pensato piuttosto di lavorare in sinergia, per sfruttare al meglio i finanziamenti del Fondo sociale europeo (Fse)”.
Lagalla poi tiene a precisare una cosa: “Questo assessorato non è solo l’assessorato alla Formazione professionale. Fin dai primi giorni ho cercato di instaurare un rapporto solido con la scuola, perché il settore merita una vicinanza concreta e tangibile da parte del governo regionale, anche perché oggi siamo la Regione con la massima dispersione scolastica in Italia. È soltanto attraverso l’occupabilità dei nostri studenti che possiamo innescare lo sviluppo della nostra Regione”.
LA DIRETTA
Secondo appuntamento a LiveSicilia con i neo assessori della giunta Musumeci. L’ospite di oggi è l’assessore regionale alla Formazione professionale Roberto Lagalla che risponde in diretta video ai quesiti inviati dai nostri lettori.
18.03 – “La Formazione professionale a un certo punto è implosa per carenza di risorse e ha smesso di essere un ammortizzatore sociale. Indipendentemente dalle colpe, adesso bisogna fare un duro lavoro di riorganizzazione del settore basandoci su tre pilastri fondamentali: qualità degli obiettivi formativi, rispetto degli operatori e sostenibilità economica“.
18.00 – “Non vogliamo fare macelleria sociale, c’è una forte determinazione a prevenire e combattere eccessi, illegittimità e illegalità, ma c’è anche una grandissima attenzione per l’offerta scolastica in Sicilia. È attraverso l’occupabilità dei nostri studenti che possiamo innescare lo sviluppo della nostra Regione”.
17.57 – Lagalla tiene a precisare una cosa, rispondendo ai lettori che chiedono informazioni sull’Istruzione: “Questo assessorato non è solo l’assessorato alla Formazione professionale, ci tengo a precisarlo. Fin dai primi giorni ho cercato di instaurare un rapporto solido con la scuola, perché il settore merita una vicinanza concreta e tangibile da parte del governo regionale, anche perché oggi siamo la Regione con la massima dispersione scolastica in Italia”.
17.52 – “Formazione e lavoro dovrebbero certamente stare insieme, gestiti dallo stesso assessorato. È una corrispondenza logica. E i lettori che lo hanno segnalato – molte le domande arrivate a LiveSicili in questo senso – hanno pienamentoe ragione. In Sicilia però è molto difficile modificare le competenze degli assessorati, per questo abbiamo piuttosto pensato di lavorare in sinergia per sfruttare i finanziamenti del Fondo sociale europeo (Fse)”.
17.48 – Da dove partire per la riforma del settore: “Pensiamo alla introduzione di elementi regolatori e innovativi all’interno del processo di formazione, per esempio l’introduzione di un partenariato con i soggetti del sociale e dell’imprenditoria, nuove regole per il funzionamento della spesa degli enti; e soprattutto, attraverso la revisione dell’albo, miriamo a un graduale processo di riqualificazione della docenza, ampliando inoltre la possibilità di tirocinio pratico per i formati”.
17.45 – Si parla di Avviso 8: “È una gimkana, forse è stato eccessivamente temerario, e i riscontri giurisdizionali ci costringono a lasciarlo sospeso. Abbiamo ritenuto per questo che fosse opportuno ritirare la richiesta di autorizzazione al finanziamento in attesa del giudizio definitivo. L’Avviso 8 – chiarisce Lagalla- rimane in piedi, non è oggetto di ritiro da parte dell’amministrazione regionale ma attendiamo il giudizio definitivo del tribunale amministrativo”.
17.42 – Duro Lagalla sull’eredità del precedente governo: “Non risultano programmate attività dal precedente governo. C’è stata una reiterata intenzione di riforma del settore che però non si è tradotta in programmi effettivi”.
17.40 – L’assessore Lagalla è chiaro sull’albo dei formatori: “La Formazione tornerà a puntare al lavoro. Vogliamo verificare immediatamente la consistenza effettiva dell’albo dei formatori e accompagnare questi operatori alla ripresa delle funzioni lavorative. Altri, i più anziani, potrebbero essere inseriti in un programma per la fuoriuscita anticipata. Altri ancora saranno riconvertiti ad altri lavori con certezza occupazionale”.