Professore Roberto Lagalla, ha preso il caffè?
“Ancora no, ma possiamo parlare lo stesso con molto piacere”.
Roberto Lagalla, candidato sindaco a Palermo, uno se l’immagina, appunto, con i popcorn intinti nel caffè mentre osserva lo sfascio prodotto dal demone della divisione che, stavolta, alligna nel centrodestra. A meno di due mesi dalle elezioni, il candidato del centrosinistra, Franco Miceli, va in giro, stringe mani, fa cose e vede gente. Lo stesso dovrebbe fare il candidato unitario del centrodestra, se non fosse per un piccolo particolare: non c’è. Lagalla è stato rimbrottato per la sua ‘fuga in avanti’, per l’essersi dimesso da assessore regionale e per la discesa in campo. Ma non è che, dopo, nella successione degli eventi, il caos abbia trovato una sua sintesi. Anzi…
Il caffè lo prende amaro, professore?
“Di solito, amaro. In questi giorni, zuccherato per attutire le amarezze del contesto. Anzi, metto un cucchiaino di zucchero in più”.
L’hanno rimproverata per la cosiddetta ‘fuga in avanti’ e c’è, egualmente, grande confusione. A quanti popcorn siamo?
“Nemmeno uno. Come moderato del centrodestra osservo, sbigottito, insieme a tanti altri, quello che sta succedendo”.
E che sta succedendo?
“Che siamo in una fase complicatissima e i sussurri circa la possibile anticipazione delle elezioni regionali e su eventuali dimissioni di Musumeci, voci che non ho modo di verificare, appesantiscono il quadro ancora di più. E’, aggiungo, uno scenario che, nella logica del presidente, potrei anche comprendere”.
Auspica pure lei un passo indietro dei contendenti?
“Auspico un passo di lato, una riflessione comune e l’ho dichiarato fin dal primo momento. Mi spiace solo che il clima sia degenerato e, in alcuni casi, sia arrivato a livelli di scontro personale. La politica è servizio, non fatto personale”.
Lei è stato criticato e attaccato.
“E non ho mai risposto in chiave polemica, né insultato nessuno”.
Ma lei perché non è il candidato di tutti?
“Credo che la domanda vada posta a tutti, fuorché a me. Qui ognuno pensa a mettere la propria bandierina, ma le singole bandierine non vincono e, soprattutto, non governano”.
Si andrà in ordine sparso?
“Magari fosse così. E’ più probabile che si vada in disordine sparso e si rischi concretamente di perdere”.
Si vocifera di un suo possibile accordo con Fratelli d’Italia.
“E si vocifera nella confusione generale. A me non risulta nessuna trattativa. E poi sono e resto moderato”.
Cosa ne pensa dell’esternazione di Micciché?
“Quale in particolare?”.
La prima, dal ‘Vinitaly’.
(risata).
Perché ride?
“Mi viene in mente una battuta: il ‘Vinitaly’, talvolta, può fare brutti scherzi”.
Professore!
“Ma è solo una battuta, anche i professori ridono e anche Gianfranco riderebbe…”.
Buono il caffè?
“Ancora non l’ho preso”.
Un cucchiaino di zucchero?
“Di questi tempi meglio due”.
Facciamo tre?
“Non esageriamo”.