L'agguato a Riposto |Spuntano delle intercettazioni - Live Sicilia

L’agguato a Riposto |Spuntano delle intercettazioni

I tre arrestati, durante l'udienza di convalida che si è svolta a Piazza Lanza (nella foto), si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

 

le indagini
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CATANIA – Sarebbero spuntate delle intercettazioni e addirittura delle immagini nel corso dell’udienza di convalida degli arresti di Leonardo Parisi, Remo Arcarisi e Giovanni Trovato, finiti in manette domenica scorsa per tentato omicidio, porto abusivo di armi da sparo e resistenza a pubblico ufficiale, al termine di un rocambolesco inseguimento con i carabinieri della Compagnia di Giarre. Nel carcere di Piazza Lanza a Catania davanti al Gip Loredana Pezzino, assistiti dai difensori di fiducia Ernesto Pino, Salvo Sorbello e Lina Biancoviso, i tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Gli inquirenti avrebbero in mano delle conversazioni captate all’interno dell’automobile sulla quale viaggiavano, una Bmw sottoposta a sequestro, dalle quali si evincerebbe che i tre arrestati fossero a conoscenza dei motivi per i quali si trovavano in quel momento in via Etna a Riposto, luogo dell’agguato ai danni del pregiudicato Luigi Falzone, e di ciò che di lì a poco avrebbero compiuto i componenti della seconda vettura dalla quale sono stati esplosi i quattro colpi di pistola calibro 7,62 andati a vuoto.

L’auto, una Matiz azzurra che sarebbe stata presa a noleggio, è in queste ore all’esame della scientifica. Intanto sono in corso le indagini dei carabinieri della Compagnia di Giarre, coordinate dal sostituto procuratore di Catania Marco Bisogni, per risalire agli altri membri del commando, due o tre uomini, riusciti a sfuggire all’arresto. Ma oltre agli esiti degli accertamenti tecnici in corso sull’auto utilizzata per la fuga e sui quattro bossoli repertati, gli inquirenti attendono anche i risultati dello stub a cui è stato sottoposto domenica notte Luigi Falzone, la vittima designata dell’agguato. Un esame che sarebbe stato disposto per chiarire se il pregiudicato ripostese sia l’autore della sparatoria avvenuta poche ore prima a Mascali, con la gambizzazione del pregiudicato Sebastiano Flori, che ha scatenato poi la successiva controffensiva. La presenza di polvere da sparo sulle mani dell’uomo potrebbe confermare questa ipotesi. Circostanza che, se così fosse, avvalorerebbe la tesi dello scontro tra clan opposti. Restano da capire i motivi alla base delle tensioni in corso all’interno degli ambienti criminali del comprensorio ionico. Anche su questo starebbero lavorando gli investigatori.

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