“L'albo dei formatori non serve” | Prometeo rischia di saltare - Live Sicilia

“L’albo dei formatori non serve” | Prometeo rischia di saltare

Il Cga ha accolto il ricorso di uno dei lavoratori rimasti fuori dalle selezioni del Ciapi di Priolo: "L'iscrizione a quell'elenco non può determinare l'esclusione". Una decisione che riapre le porte ad almeno 465 lavoratori. Le graduatorie sono da rifare.

PALERMO – L’iscrizione all’albo unico dei lavoratori della Formazione non serve a nulla. Certamente non serve per partecipare al bando “Prometeo”. Un Avviso che avrebbe consentito di ricollocare oltre 1.400 dipendenti di enti di Formazione che si sono visti revocare l’accreditamento. A dire il vero, l’ente che ha il compito di gestire il progetto da 35 milioni di euro, cioè il Ciapi di Priolo, aveva già persino stilato le prime graduatorie. Graduatorie già oggetto, però, di un esposto di alcuni esclusi: in tanti avrebbero dichiarato il falso, affermando di non essere impegnati, in quel momento, in altre attività formative. Era questo, infatti, uno dei requisiti richiesti dall’Avviso. Insieme ad un altro. Che è stato oggetto di censura da parte del Cga. Una ordinanza che adessa rischia di complicare ulteriormente una vicenda già molto complessa. E di far “saltare in aria” le selezioni appena concluse. Alle selezioni, infatti, dovranno essere ammessi almeno 460 tra i 600 esclusi. E adesso, che si fa?

La sentenza, di ieri, prende le mosse dal ricorso di uno degli esclusi dalle graduatorie del Ciapi di Priolo. Il lavoratore, difeso dall’avvocato Giovanni Puntarello, ha impugnato una ordinanza del Tar di pochi mesi fa. Nel giugno scorso, il lavoratore aveva chiesto di essere inserito nelle graduatorie. La sua esclusione, infatti, era stata dettata dalla sua mancata iscrizione nell’albo unico dei Formatori. Un albo che discende da una circolare dell’assessore Scilabra del maggio 2013. In quell’albo sono stati raccolti i nominativi di tutti i lavoratori della Formazione assunti entro il 31 dicembre del 2008.

Così, l’iscrizione a quell’albo è stata inserita come requisito essenziale, nel bando del Ciapi. Una decisione illegittima, secondo il Cga, che ha ritenuto fondate le osservazioni del lavoratore escluso. “L’assenza di tale requisito, – scrivono infatti i giudici amministrativi – per quello che appare essere la natura dell’elenco regionale, non giustifica l’esclusione dalla selezione del ricorrente e determina un evidente pregiudizio, che giustifica pertanto la richiesta misura cautelare di sospensione dei provvedimenti impugnati”.

Insomma, questa ordinanza, di fatto, apre le porte di Prometeo a tutti i lavoraori esclusi solo perché non iscritti all’albo. Un fatto che rischia di stravolgere le graduatorie stilate ad agosto dal centro di formazione. “L’ordinanza del Cga – commenta l’avvocato Puntarello – è un provvedimento che stabilisce un principio di natura fondamentale: l’albo degli operatori della formazione professionale non può assumere, ai fini delle selezioni pubbliche, indette nell’ambito del sistema della formazione professionale, nessun valore discriminatorio nei confronti dei soggetti che non vi risultano iscritti. I provvedimenti impugnati risultavano (e risultano) illegittimi per manifesta violazione di principi costituzionali e di derivazione comunitaria, quale quello di massimo accesso ai pubblici concorsi”.

Ma la singola vicenda del lavoratore assistito dal legale potrebbe estendersi a tutto il progetto: “Al momento, in sede cautelare, – spiega infatti Puntarello – il Cga si è limitato a disporre che il ricorrente che era stato escluso venga ammesso con riserva. Tuttavia non può escludersi che all’esito del giudizio di merito venga invalidata l’intera procedura di cui all’avviso pubblico ‘Prometeo’. In ogni caso, il Ciapi di Priolo e l’assessorato regionale della Formazione professionale, dovrebbero o potrebbero trarre le necessarie conseguenze dall’ordinanza in questione, anche annullando in autotutela l’intera procedura. In ogni caso è evidente come i futuri avvisi pubblici, – prosegue il legale – banditi nell’ambito del sistema della formazione professionale, non potranno recare delle clausole che consentano la partecipazione esclusivamente a quei soggetti che sono stati assunti, nel sistema della formazione professionale, entro il 31 dicembre 2008″. A cosa serve, allora, il tanto strombazzato albo unico?

Il bando “Prometeo”, lo ricordiamo, è stato pubblicato dal Ciap il 20 dicembre 2013 e punta a “investire” parte delle somme del “Piano giovani” per l’avvio dei corsi di Formazione del 2013-2014. In particolare, la somma stanziata è di 35 milioni (33,3 milioni per gli ambiti Forgio e Fas e 1,7 milioni per l’ambito Fp). Il bando prevede assunzioni a tempo determinato per la durata di 7 mesi – ulteriormente prorogabili per eccezionali esigenze – destinato a personale da impiegare per lo svolgimento dei corsi. In particolare, la Regione cercava 1415 persone, così distribuite: 60 responsabili di processo, 321 tutor, 182 segretari didattici, 182 segretari amministrativi, 156 ausiliari, 514 formatori nelle aree giuridico-economica, scientifica, informatica, lingue straniere e tecnico professionale.

Tra i requisiti per partecipare al bando ecco appunto l’iscrizione all’Albo regionale degli operatori della formazione professionale siciliana, oltre a quelli di non essere stato “destituito, dispensato o licenziato da un impiego, per persistente insufficiente rendimento” e quello di “non essere impegnato attualmente in attività inerenti percorsi formativi”.

“Prometeo”, quindi, avrebbe consentito, di fatto, di “ripescare” quei corsi scomparsi dopo la revoca dell’accreditamento agli enti da parte dell’assessorato alla Formazione. E di impiegare quei lavoratori degli enti ai quali la Regione ha tolto, per un motivo o per un altro, l’autorizzazione ad attingere ai finanziamenti regionali. A marzo, ill Ciapi di Priolo pubblica l’elenco degli ammessi e degli esclusi,. Tra questi ultimi, seicento in tutto, la bellezza di 465 lavoratori esclusi dal bando senza un motivo. E che adesso hanno anche una sentenza per far valere il diritto di entrare nel progetto Prometeo. Già, in questo caso, la “fondamentale” iscrizione all’albo unico della Formazione non serve a nulla.


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