PALERMO – Posti di lavoro a rischio all’aeroporto di Trapani-Birgi e nei settori del turismo e del commercio. Lo segnalano Cgil, Cisl e Uil che esprimono “forte preoccupazione per le sorti dello scalo Vincenzo Florio e per l’intero sistema economico e sociale della provincia di Trapani”. “Per diversi mesi – affermano i segretari della Cgil di Trapani Filippo Cutrona, della Cisl Leonardo La Piana e della Uil Eugenio Tumbarello – il governo regionale, e in particolare l’assessore alle attività produttive Mimmo Turano, ha illuso il territorio rassicurando tutti sull’imminente pubblicazione del bando per promuovere le rotte. Adesso la politica degli annunci deve lasciare il posto alla concretezza e ad azioni mirate a rilanciare, in tempi brevi, l’aeroporto di Trapani Birgi e con esso l’intera provincia di Trapani”.
Per Cgil, Cisl e Uil “se la strada da percorrere è quella di un sistema aeroportuale con la realizzazione di due enti di gestione degli scali siciliani ciò deve avvenire con rapidità per evitare di compromettere anche la programmazione del 2019 e i posti di lavoro”. I sindacati confederali lanciano, infatti, l’allarme occupazione: a perdere il posto di lavoro potrebbero essere settanta dipendenti dell’Airgest, società di gestione dell’aeroporto, e una cinquantina di lavoratori di altre società a servizio dell’aeroporto. “Sono centinaia, intanto – sottolineano i sindacati – i posti di lavoro già compromessi nei settori del commercio e del turismo, per la drastica riduzione della presenza turistica mentre potrebbero aumentare ulteriormente le lavoratrici e i lavoratori costretti a lavorare in nero, senza contratto, senza regole e senza diritti. Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato che chiederanno un incontro al presidente dell’Airgest per conoscere quali saranno i percorsi che verranno intrapresi per salvaguardare l’occupazione e il futuro dell’aeroporto di Trapani-Birgi.
(ANSA).