CATANIA – Scende in campo l’ex presidente della Provincia etnea Giuseppe Castiglione in favore della candidatura di Angelino Alfano alle primarie del Pdl. L’obiettivo principale è ricostruire la casa dei moderati, ricondurre entro un medesimo calderone “gli Udc, i moderati della Lega Nord e gli ex Mpa”. “Se si ragiona attorno alla leadership di Angelino Alfano nella costruzione dell’area dei moderati – tuona il coordinatore siciliano del partito di Berlusconi- per noi è un dovere morale dialogare con l’Udc e con l’ ItaliaFutura di Luca Cordero di Montezemolo, mentre – chiosa Castiglione – il Pid-cantiere popolare riteniamo sia già parte integrante del progetto”.
Ma è sull’apertura all’Udc che la proposta di Giuseppe Castiglione suscita maggiore attenzione: “Qui si tratta – riferisce Castiglione a Live Sicilia Catania- di ragionare in favore di una evoluzione del quadro politico nazionale. L’apertura di Alfano al progetto delle primarie – spiega l’ex Presidente Upi- presuppone un’investitura popolare di largo consenso. E francamente al momento – sottolinea- Alfano è l’unico uomo che può aggregare l’intera area moderata. Infondo, anche in merito ai distinguo di Pier Ferdinando Casini sul Pdl e Berlusconi, è più naturale che l’Udc stia con Alfano che con Bersani”.
E’ soprattutto in Sicilia che l’apertura di Castiglione verso lo scudocrociato pone alcuni imbarazzi non eludibili. Pesa ancora in casa Pdl l’eco della vittoria alle regionali dell’alleanza Pd più Udc che ha sostenuto Rosario Crocetta alla carica di governatore. Per molti osservatori quello siciliano è solo il primo, e riuscito, esperimento della convergenza tra il partito di Casini e quello di Bersani, formula che con tutta probabilità potrà essere ripetuta anche nelle politiche della prossima primavera. Non è dello stesso avviso però Giuseppe Castiglione, che liquida l’episodio isolano come “fenomeno marginale del quadro politico italiano”. Ma in riferimento al neo eletto presidente della Regione, che dovrà attuare una politica del risanamento improntata sul rigore, non perde occasione di sottolineare che “quella del Pdl sarà una opposizione responsabile”. “Conosco Crocetta come amministratore sereno e avveduto. E’ finito però – continua Castiglione – il momento dei concerti, ora deve mettere in campo i progetti. Quando parlerà questa lingua sarà musica per le nostre orecchie. Il suo predecessore ci ha abituati agli annunci, da Crocetta aspettiamo i fatti”. “Se porterà all’Ars proposte di rigore finanziario, di razionalizzazione della spesa e di sostegno all’economia produttiva – sottolinea Castiglione- non faremo mancare il nostro contributo”.
Infine Castiglione riserva qualche parola di distensione verso la base lombardiana. “Avevamo anticipato l’implosione del Mpa, perchè era un partito senza spirito e senza progetto, era solo il movimento del presidente; finita l’era Lombardo -evidenzia- è finito pure il Movimento. Penso che molti dirigenti autonomisti e buona parte di quell’elettorato possano stare all’interno dell’area dei moderati che – conclude Castiglione- Alfano e il Pdl stanno costruendo”.