L'annuncio, poi il passo indietro | La biblioteca riapre, anzi no - Live Sicilia

L’annuncio, poi il passo indietro | La biblioteca riapre, anzi no

La sala lettura della Biblioteca centrale

La "Fase 2" del sito della Regione è durata tre giorni. Ecco perché non è fruibile.

PALERMO – La Biblioteca centrale della Regione riapre, anzi no. La Fase 2 del sito culturale in corso Vittorio Emanuele, a Palermo, è durata praticamente tre giorni: già oggi le porte della struttura sono di nuovo chiuse al pubblico. Lo ha stabilito un atto firmato dal direttore della biblioteca, Carlo Pastena, nel quale si legge che la decisione prende forma dopo una riunione coi sindacati in assessorato e dopo un comunicato delle sigle stesse, che già prima dell’apertura avevano sollevato vari dubbi sul piano della sicurezza.

Per risalire alla scintilla che ha creato il caso, bisogna fare un passo indietro a qualche giorno prima che le attività riprendessero. Cobas-Codir, Uil Flp e Ugl Fna infatti avevano paventato il rischio di contagi incontrollati da Covid-19 dovuti al richiamo al lavoro di tutto il personale della biblioteca. L’assessore ai Beni culturali, Alberto Samonà, spiega di essersi basato anche sulle disposizioni del direttore Pastena nell’annunciare l’avvio della nuova fase per il sito. “Auspico che il direttore e i lavoratori trovino le soluzioni per garantire, quando si potrà, che l’apertura della biblioteca avvenga in piena sicurezza”, è il suo commento al riguardo.

Poi lunedì 25 maggio, giorno della riapertura, le sigle avevano scattato diverse foto che ritraevano la sala lettura nel caos fra sedie in disordine, scatoloni sul pavimento e impalcature in vista. E non solo, perché fra i servizi sui quali gli utenti potevano contare alla riapertura, mancava proprio quello dei prestiti dei libri: secondo i sindacati la torre libraria che li custodisce versava in condizioni igieniche non ottimali e non era areata a dovere. Lunedì stesso, il direttore della biblioteca aveva respinto ogni accusa al mittente motivando ogni presunta inadeguatezza.

Ma tornando ai fatti di oggi, nel comunicato a cui si riferisce Pastena i sindacati scrivono che durante la riunione “il dirigente generale del dipartimento Beni culturali ha presentato il Protocollo di accordo per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici in ordine all’emergenza sanitaria da Covid-19”, e che l’assessore Samonà “ha comunicato di avere attivato una commissione ispettiva proprio nella seconda biblioteca del Mezzogiorno d’Italia per i fatti accaduti in occasione della sua apertura”.

“Non è dopo quella riunione che la biblioteca chiude, come scrive il direttore – sostiene Michele D’Amico del Cobas-Codir – ma perché i requisiti per aprirla non ci sono mai stati. E questo non lo stabiliscono i sindacati, ma l’ordinanza del presidente della Regione che fra le altre cose regolamenta le aperture dei siti culturali”.

E in effetti proprio l’assessore, nell’annunciare la riapertura della biblioteca, aveva posto l’accento sull’importanza di “ricominciare e farlo in sicurezza. Questo è l’impegno con cui da lunedì la Biblioteca torna fruibile – aveva detto –. Uno scrigno di saperi e di memoria riapre le sue porte, per permettere agli studiosi di recuperare uno spazio prezioso per la ricerca, la consultazione e lo studio”.

Contattato da Live Sicilia, il direttore Pastena risponde con poche parole e si limita ad annunciare che per domani è convocata una riunione sindacale, occasione in cui verrà fatta luce sul protocollo di sicurezza e sulle modalità con cui questo verrà implementato nella Biblioteca centrale a stretto giro.


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