PALERMO – “Un pacco per Palermo, non un patto per Palermo“ non ci gira attorno l’assessore ai lavori pubblici Maria Prestigiacomo, che cerca di fare chiarezza sulle somme che erano state promesse dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ma mai arrivate per i lavori riguardanti la circonvallazione.
Il patto prevedeva lo stanziamento di circa 50 milioni di euro per la città di Palermo, ma di questi ne sono stati stanziati 20 e arrivati nelle casse del Comune quasi 10. Questi 50 milioni sarebbero serviti per la messa in sicurezza del Ponte Corleone, per finanziare la realizzazione delle bretelle letali dello stesso e per la nascita dello svincolo Perpignano. Arrivandone solamente 10 l’amministrazione li ha stanziati per la progettazione delle bretelle laterali del Ponte Corleone e dello svincolo Perpignano, le somme restanti, circa 7 milioni, sono stati ridestinarli al Ponte Corleone, con i lavori per la messa in sicurezza che inizieranno a settembre.
Ad oggi, dunque, queste somme, nonostante “sia stato chiesto, tramite il provveditore alle opere pubbliche Ievolella, poi tramite una mia lettera, di inserirle nella finanziaria del 2020 e del 2021 – come dichiarato dall’assessore Prestigiacomo – ed è stato risposto che il capitolo di spesa 7544 è di privo di stanziamenti“.
Ai 10 milioni si aggiunge quasi un milione e mezzo sborsato dal Comune, che ha ottenuto il finanziamento dal Ministero dell’Interno, tramite la delibera del 7/12/2022.
“Alle restrizioni sul ponte – spiega l’assessore – si è arrivati dopo l’esposto presentato dal gruppo consiliare Oso“. In quell’occasione si mobilitarono i vigili del fuoco che fecero delle verifiche e l’amministrazione eseguì alcune opere urgenti sui giunti e i cordoli laterali, in modo tale da fermare le infiltrazioni di acqua nella struttura e ad oggi, nonostante la presenza del commissario, il comune è chiamato a rendicontare mensilmente la Procura sulla situazione del ponte.
Il ponte, secondo le indagini portate a termine dalla ditta Icaro, è transitabile per i prossimi 5 anni ma non resterà dunque così, sarà messo in sicurezza e “con questi lavori – ha aggiunto l’assessore Prestigiacomo – cercheremo di creare i minori disagi possibili alla cittadinanza perché si dovrà lavorare nelle arcate sottostanti. Entro giugno verrà presentata la progettazione dei lavori, con inizio a settembre e fine per giugno, massimo luglio, del 2023”.
LEGGI ANCHE: Ponte Corleone e riapertura: no alla demolizione, i lavori da fare
Nemmeno il commissario Castiglioni è riuscito a portare in dote le risorse per eseguire il raddoppio del Ponte Corleone. “Il costo stimato è di 50 milioni, nel decreto della sua nomina, sulla carta, risultavano disponibili 20,8 milioni. Soldi che sono rimasti solo sulla carta, perché nemmeno questi sono disponibili”.
Il Comune aveva anche pensato di inserire il Ponte Corleone tra le progettazioni del Pnrr, ma non è consentito inserire viabilità cittadina, quindi tutto è stato bloccato.
Un altro ponte che ha bisogno di essere rimesso in sicurezza è il ponte Oreto. Per la struttura sono stati stanziati 3 milioni e 800 mila euro tramite i fondi Fas ed è arrivata l’assegnazione ad Anas la messa in sicurezza.