ROMA (ITALPRESS) – L’Atalanta batte 2-0 la Roma e si porta al secondo posto in solitaria, a un punto dalla capolista Napoli. Decisive le reti di De Roon e dell’ex Zaniolo in un Olimpico carico di affetto e striscioni per Claudio Ranieri (alla prima in casa in questa nuova esperienza giallorossa) ed Edoardo Bove, l’ex colpito da malore ieri durante Fiorentina-Inter. La Roma non sfigura, anzi sembra dare continuità rispetto alla buona prova di Londra col Tottenham, ma resta a secco e al quindicesimo posto. La prima occasione della partita è di Leandro Paredes, che al 4′ trova lo spazio per il tiro da fuori area e lo prova, ma scalda i guantoni di Carnesecchi. Lo imita al 13′ Kone che avanza palla al piede e lascia partire un destro secco che fa la barba al palo con il portiere bergamasco immobile. L’Atalanta è pericolosa al 30′: Ederson crossa in area, dove De Ketelaere vince il duello aereo con Angelino senza dare forza al pallone: Svilar blocca. E’ Gasperini (squalificato, in panchina c’è Gritti) il primo a fare cambi: fuori Retegui e Ruggeri, dentro Samardzic e Cuadrado. Ranieri risponde con l’ingresso di Shomurodov che prende il posto di Dovbyk, mentre poco dopo in casa bergamasca scatta l’ora di un fischiatissimo Zaniolo e di Brescianini (con Lookman e De Ketelaere richiamati in panchina). E’ un episodio a sbloccare il risultato: al 69′ De Roon calcia dalla distanza, ma ad essere decisiva è una deviazione di schiena di Celik che spiazza completamente Svilar. Piove sul bagnato in casa Roma che in pochi minuti perde sia Hummels che Cristante per infortunio. Ranieri (che poco prima aveva fatto entrare Saelemaekers) inserisce El Shaarawy e passa alla difesa a 4, poi aumenta il peso offensivo con Soulè. E’ Mancini al 76′ ad avere la palla dell’1-1, ma il difensore arpiona un cross e sotto porta non riesce a ribadire in rete. Ed è una deviazione del numero 23 all’89’ a correggere in rete il colpo di testa di Zaniolo, che firma il gol dell’ex sugli sviluppi di un corner. L’ultima beffa per una Roma che si ritrova ora a guardarsi le spalle mentre la Dea continua a sognare in grande.
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