Laura Bonafede nei 'pizzini' a Messina Denaro: "Gli sbirri mi stanno addosso"

Laura Bonafede nei ‘pizzini’ a Messina Denaro: “Gli sbirri mi stanno addosso”

La figlia del boss di Campobello usava nomi in codice, era maniacalmente attenta ai "nemici"

Laura Bonafede, la figlia del boss di Campobello arrestata per il favoreggiamento di Matteo Messina Denaro, temeva i controlli, usava nomi in codice, era maniacalmente attenta ai “nemici”, così chiama le forze dell’ordine, e a un certo punto decise e comunicò al capomafia latitante che era “meglio evitare di viaggiare con scritti, i nemici sono troppo assetati di risvolti e possono tentare di tutto, Semmai si può cercare un’altra soluzione”.

“Oggi mi sono molto arrabbiato perché i nemici non mollano. – scriveva in un pizzino trovato dai carabinieri parlando di sé al maschile per cautela- Sono stato al mio supermercato preferito a fare un cambio di un articolo e siccome mi ero dimenticato la lista della spesa sono andato un’altra volta e subito dopo di me è entrato uno che mi girava intorno e quando ho chiamato al telefono Lupetta (la figlia Martina ndr) si è avvicinato per sentire. Mentre parlavo con Lupetta dissi che c’era uno che mi girava intorno e che sicuramente era uno sbirro”.

“Questo atteggiamento che continuano ad avere mi fa diventare troppo nervoso. – proseguiva – La prossima volta che succede, perché succederà ancora, dirò perché mi gironzola attorno e cosa vuole. Ogni tanto vanno alla carica”.


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