PALERMO – Ferite in tutto il corpo. Quel coltello mosso dalle mani del suo giovane assassino, Samuele Caruso, 23 anni, ha colpito più volte Carmela Petrucci, morta sgozzata. Dall’autopsia effettuata oggi pomeriggio all’Istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo è infatti emerso che ad uccidere la 17enne sono state due coltellate letali alla gola, che le hanno tranciato di netto la carotide.
La ragazza si è quindi accasciata in una pozza di sangue perché il coltello ha reciso i vasi venosi, provocando un shock emorragico. Sulle scale dell’androne del suo palazzo, Carmela è morta sul colpo, mentre Lucia, la sorella che ha provato a difendere dalla furia dell’ex fidanzato, è viva per miracolo, nonostante sia stata accoltellata “in modo chirurgico”, come gli stessi medici dell’ospedale Cervello hanno precisato.
Mentre Caruso trascorrerà la sua seconda notte nel carcere dell’Ucciardone, proseguono le indagini: gli inquirenti stanno prendendo in considerazione che qualcuno abbia aiutato l’assassino, rintracciato dalla polizia alla stazione di Bagheria con la mano sinistra fasciata, perché ferita durante l’agghiacciante aggressione, e abiti addosso diversi da quelli che indossava quando si è recato in via Uditore 14. Inoltre, poiché il ragazzo è stato intravisto dai compagni di Carmela e Lucia fuori dalla scuola, ieri, si dovrà chiarire se l’omicida avesse intenzione di agire ancor prima che le due sorelline arrivassero a casa.