"Lavoriamo al campo largo ma il Pd sia più coraggioso"

“Lavoriamo al campo largo |ma il Pd sia più coraggioso”

Il segretario regionale di Articolo 1, Pippo Zappulla, dice la sua sul tema delle alleanze in vista di Amministrative e Regionali
L'INTERVISTA
di
5 min di lettura

Affinità elettive, ma non elettorali. Pippo Zappulla, coordinatore regionale di Articolo1, traccia il quadro dei comuni al voto registrando che “il campo largo” del centrosinistra stenta a decollare. Zappulla risponde al segretario dem, Anthony Barbagallo, facendogli notare che il progetto per regionali, così come da lui proposto, era già stato partorito dai Bersani’s boys. E, siccome i bersaniani “non stanno mica pettinare le bambole”, Zappulla rilancia: ok all’alleanza, ma sarebbe più proficuo creare prima un nuovo soggetto politico. Nel frattempo si pensa alle amministrative di ottobre.

Il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, apre alla possibilità di mettere in piedi un campo largo con le forze che governano insieme a Roma. Articolo 1 sarà della partita?

“Non vogliamo primogeniture perché sarebbe misera cosa, ma lavoriamo da anni attraverso covegni, iniziative pubbliche e prese di posizione in previsione delle prossime elezioni regionali e abbiamo lanciato al Pd e al fronte del centrosinistra la proposta di un campo largo delle forze, progressiste, democratiche, ambientaliste e civiche. Lo abbiamo fatto quando questa proposta poteva sembrare un’eresia chiedendo anche il coinvolgimento del Movimento Cinquestelle. Immaginavamo una coalizione forze con un profilo programmatico e valoriale alternativo al governo Musumeci e al centrodestra. Senza alcuna forzatura, non siamo noi che aderiamo ad altre proposte. Ma è la nostra proposta che viene fatta propria anche dal Pd. Leggo inoltre di nomi che potrebbero guidare questa alleanza,  tutti per bene e interessanti, ma credo sia ancora prematuro farne: anche perché la sinistra siciliana e’ in grado di avanzare alcuni nuovi di grande impatto e valore.

La vostra idea comprende anche Italia Viva?

“Assolutamente sì, poi sceglierà Italia Viva se collocarsi stabilmente nel campo largo del riformismo progressista oppure fare altre scelte. E’ chiaro che, in questo momento, Italia Viva fa parte del governo nazionale”.

Voi avete lasciato il Pd quando il segretario era Matteo Renzi. Oggi, secondo lei, sono venute meno le ragioni che hanno portato alla scissione e alla nascita di Articolo 1?

“Assolutamente no. Il Pd con l’uscita di Renzi e quella visione dell’economia e della società è diventato un partito con il quale interloquire sulla possibilità di creare una cosa nuova. Come Articolo 1 riteniamo che ogni partito che si muove nel campo del centrosinistra oggi non risponde ai bisogni di radicale cambiamento che provengono dalla società. Non lo è Articolo 1, un partito piccolo e nato da pochissimi anni, ma non lo è neanche il Pd che, da solo, non è in grado di rappresentare una proposta alternativa a un centrodestra razzista, xenofobo, demagogico e populista ma che ha, ahimè, un peso politico molto forte. Articolo 1 non vuole rientrare nel Pd. C’è bisogno di costruire una cosa nuova come dice come un mantra Bersani: cioè andare oltre gli attuali partiti per costruire una nuova forza aggregante in grado di ricreare entusiasmo e passione nel vastissimo, deluso e disperso mondo della sinistra italiana. Questa è la nostra proposta. Se il Pd, per divisioni interne o altri problemi, non è in grado di condividere questo percorso, noi siamo per costruire la seconda gamba politica dell’alleanza di centrosinistra con il Pd e i Cinquestelle. Certo il Pd con Zingaretti è cambiato, per questo oggi possiamo avanzare questa nostra proposta. Ai tempi della mutazione genetica voluta da Renzi, il Pd era stato collocato nel solco della tradizione moderata e centrista e guardava alle ricette economiche della destra europea”.

Come vi state muovendo nei vari comuni siciliani che andranno al voto a ottobre?

“Stiamo facendo una serie di operazioni. Articolo 1 si muove in tutti i comuni per alleanze di progresso e cambiamento: questo il nostro mantra”.

Come si traducono nei vari territori?

“Il quadro delle alleanze, per quello che sappiamo, si sta realizzando a macchia di leopardo e insieme a qualche luce si segnalano anche alcune ombre. Era necessario più coraggio da parte del Pd e uno sforzo unitario più chiaro da parte dei Cinquestelle. Non decolla, infatti, quell’alleanza larga alla quale facciamo riferimento e spesso registriamo, addirittura, un arretramento dello stesso Pd. Queste amministrative potevano rappresentare un laboratorio politico, ma in pochi casi si sta realizzando”.

Dove?

“Spiccano in positivo le proposte che si stanno definendo a Barcellona Pozzo di Gotto attorno alla candidatura del civico progressista Mamì e a Termini Imerese con la candidatura di Maria Terranova del Movimento Cinquestelle. Queste due candidature saranno sostenute entrambe dal campo largo del centrosinistra, dai Cinquestelle e da movimenti civici. Poi ci sono situazioni diverse.

Quali?

“Ad Augusta sosterremo Massimo Carrubba. Lì il centrosinistra si presenta spaccato e ancora non è chiara la collocazione del Pd. A Enna, Marsala, Carini e Vittoria (dove però si voterà a novembre): in queste realtà ci sarà il centrosinistra ma non il M5S. E poi c’è il catanese”.

Prego.

“Da quando è stato eletto il segretario Barbagallo abbiamo avviato un dialogo ma ovviamente ci sono ancora distanze molto profonde. Questo in generale, nel catanese, invece, a differenza di quanto abbiamo letto in alcune dichiarazioni pubbliche, brilla l’assenza di confronto tra il Pd e le altre forze di sinistra. Spiace dirlo ma nel catanese non potremo certo andare a braccetto perché per farlo bisogna in primo luogo incontrarsi e poi, se è possibile, fare uno sforzo comune e mettersi d’accordo. Ma questo non è avvenuto e probabilmente da parte del Pd catanese ci vuole un po’ di presunzione in meno. E poi c’è la nota dolente”.

Quale?

“Penso a quello che sta accadendo ad Agrigento, il paradigma delle contraddizioni, dei ritardi e dei limiti che ancora attanagliano il Pd. C’era la concreta possibilità di sperimentare lì l’alleanza tra il centrosinistra, il civismo e il M5S ma le vecchie logiche correntizie e l’assenza di coraggio del Pd lo hanno impedito. Così si andrà profondamente divisi. Noi sosterremo con coraggio e coerenza la proposta di cambiamento rappresentata dalla candidatura della consigliera comunale uscente di Articolo 1, Angela Galvano, sostenuta da due liste civiche democratiche, progressive e di sinistra”.

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI