Lavoro e start-up, la Regione |promette un cambio di marcia - Live Sicilia

Lavoro e start-up, la Regione |promette un cambio di marcia

L’allerta meteo non ha guastato la festa giornalistica e cultura di Panorama d’Italia nella sua seconda giornata catanese. Occhi puntati sull’intervista di Giorgio Mulè al generale Mori.

PANORAMA D'ITALIA
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CATANIA – Piove sul bagnato, a Catania, sia guardando al cielo grigio di una giornata di allerta meteo sia discutendo di lavoro: un tema su cui ai problemi del passato la crisi ha aggiunto altri, gravi elementi. Ma riscattarsi si può, e c’è già chi lo fa, per esempio i giovani “start-upper” che hanno presentato oggi le loro storie di incipiente successo nella meraviglliosa Biblioteca (Aula Refettorio) del dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università partecipando al convegno “Pensare al lavoro, creare il lavoro”, di Panorama d’Italia. E si deve fare di più, tutti insieme, a cominciare da chi gestisce risorse pubbliche, come la Regione, che per bocca del suo neo-confermato assessore alle Attività Produttive Linda Vancheri ha anche regalato un’anticipazione al pubblico: la Regione Sicilia dedicherà 3 dei suoi 18 eventi nel corso dell’Expo 2015 alle eccellenze e all’innovazione nell’isola, per intercettare così, al meglio, lo straordinario pubblico che affluirà alla kermesse milanese da tutto il mondo nel semestre di esposizione, il prossimo anno.

Ma la seconda giornata di Panorama d’Italia a Catania è stata anche ricca di numerosi altri momenti “clou”, oltre al doppio convegno economico della mattinata. Alle 15,30, nella Sala Refettorio del Palazzo della cultura, Ibm ha presentato le sue proposte di soluzioni anti-crisi in un workshop dal titolo “Ibm e le imprese insieme. Soluzioni per una crescita reale. Poco più tardi, nel Dome di piazza Università, Martina Panagia teneva la sua lezione su “Come comunicare con i social media: live experience”, mentre alle 18 il generale Mori, in collegamento video da Roma, veniva intervistato da Giorgio Mulè su “Io, la mafia e una certa antimafia”. “Negli ultimi anni ho bevuto tanto di quel veleno da essere ormai immunizzato”, ha detto Mori, raccontando la sua storia di uomo delle istituzioni, “mascariato” da due processi della Procura di Palermo. L’ex comandante dei Ros e del Sisde, assolto in primo grado per il presunto favoreggiamento a Bernardo Provenzano e rinviato a giudizio per la trattativa tra lo Stato e Cosa nostra, ha ricostruito la sua lineare e rigorosa linea di condotta durante l’incontro-intervista a Catania in occasione della nona tappa del tour Panorama d’Italia ed ha suscitato la solidarietà e l’ammirazione del pubblico.

E non basta, perché alle 18,30, all’Hotel Il Principe, il responsabile della comunicazione e marketing commerciale di Banca Mediolanum Gianni Rovelli veniva intervistato sull’”Evoluzione della comunicazione” nella sua azienda… Un percorso di 15 anni di spot che hanno sempre anticipato le tendenze del sistema rappresentando le tante innovazioni del gruppo. Infine, dalle 19 in poi, alla Boutique Helmè, il “Flair cocktail party”.

Ma indubbiamente il senso profondo della giornata è stato scandito dai quasi venti relatori che, all’Università, hanno discusso di lavoro e start-up. Il “padrone di casa”, ovvero il Rettore Giacomo Pignataro, ha introdotto e perimetrato il tema della crisi occupazionale in cui sono emersi, sommandosi, i problemi storici dell’arretratezza dell’infrastruttura produttiva ai nuovi problemi di mercato indotti dalla crisi: un “doppio salto mortale”, l’ha definito il docente. “L’unica strada per il riscatto è quella dell’innovazione”, ha sottolineato Pignataro, “innovazione di mercati, attraverso l’internazionalizzazione, e di prodotti, sviluppandone di nuovi. Come l’economia sanitaria, o i business legati all’ambiente e alla cultura”.

Inquietante il quadro tracciato da Andrea Lodato, caporedattore de “La Sicilia” presente al tavolo anche in rappresentanza del direttore-editore Mario Ciancio Sanfilippo: “Accadono cose gravi, per esempio la chiusura di Aligroup, il subentro delle Coop, la promessa di stabilità occupazionale per tutti i 1700 dipendenti e poi 15 esuberi per il calo dei consumi alimentari che ha vanificato i business plan aziendali”.

C’è anche però un ventaglio di nuove opportunità di reazione, per esempio quelle della digitalizzazione, riassunte da Cristina Farioli di Ibm: “Il gap digitale italiano vale 25 miliardi di euto, 200 mila posti in più e uno 0,9% di pil in più: sono dati di Confindustria digitale. Oggi è essenziale conoscere e sfruttare queste tecnologie, sviluppare nuova imprenditorialità. Il digitale facilita tutto questo”.

Digitale e, insieme, grandi infrastrutture “di sistema”: come il complesso di investimenti nella rete elettrica che Terna ha pianificato in Sicilia per i prossimi 10 investimenti in Sicilia quanta occupazione? “Prevediamo di aprire 180 cantieri che assorniranno 3100 addetti”, ha detto Adel Motawi, responsabile autorizzazioni e concertazione di Terna, “destinando 400 milioni di euro per i cantieri, 500 per materiali, 50 per il personale interno…”.

Della necessità inderogabile di una robusta iniezione di autoimprenditorialità ha parlato Francesco Di Francesco, commissario della Camera di commercio di Messina, sottolineando la difficoltà di trovare risorse per sostenere sia gli ammortizzatori sociali sia le politiche attive del lavoro: “Visto che il posto sicuro e a tempo indeterminato è ormai nient’altro che un modo di dire, cerchiamo di abituare i giovani all’imprenditorialità, di creare una cultura diffusa ad essere imprenditore”.

Di rilievo l’intervento di Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, che ha fatto un bilancio molto lusinghiero dell’attività espletata per conto del governo a fiano delle start-up con il progetto “Smart and start”, che ha permesso il finanziamento di 400 nuove imprese di cui 95 in Sicilia., tanto che da dicembre l’ambito di intervento di Invitalia verrà esteso dal Sud a tutta l’Italia: “Lasciamo un vantaggio relativo al Sud, ma andiamo anche incontro ai luoghi in cui c’è più mercato. Inoltre abbiamo presentato lunedì a Palazzo Chisi un nuovo accordo di partenariato che detta le linee direttrici per l’utilizzo dei fondi europei 2014-2020”.

Parlando di start-up, è stata la volta di Giuseppe Ravasi, e di Antonio Perdichizzi, presidente dei Giovani industriali di Confindustria Catania di tracciare le linee dello sviluppo possibile per dare poi spazio alla “case histories” individuate da Panorama d’Italia, dalla Omnia School innovation di Dario Zappalà (“una vera azienda attiva oggi in 70 scuole in tutta Italia”) alla Orange Fiber, citata da Paola Di Rosa di Italia Camp (produttrice di tessuti ricavati dagli scarti della produzione agrumicola, per la quale un investitore americano ha manifestato interesse) e ancora la Fotospotland di Mario Bucolo (un “social network” di nuova concezione per fotografi e turisti), la

Reclog di Biagio Teseo, una App che permette di creare e diffondere foto con 30 secondi di testo scelta da Telecom per le sue applicazioni mobili, a Paolo Musumeci di Startup network (una comunità per la valutazione del valore scientifico e della sostenibilità delle nuove iniziative d’impresa) e ancora le Officine culturali di Francesco Mannino, che ha assunto 10 dipendenti con una App che facilità la fruzione dei beni museali.

Da New York si è poi collegato Fernando Napolitano, che ha ricordato il valore delle 26 start-up nate in Italia grazie ai fondi del programma americano Fulbright Beste l’assessore regionale alle attività produttive Linda Vancheri ha tratto le somme: “Non va bene che su 2700 start-up innovative nate in Italia da quando vige la nuova legge solo 107 siano siciliane non va bene, ma faremo di più, stiamo cercando di recuperare… E nel nostro nuovo ‘obiettivo 3’ abbiamo dato molto spazio a tutti gli strumenti possibili per dare più sostegno alle start-up”.

 


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