Il ridimensionamento dell’ospedale di Lipari lo può portare sull’orlo del collasso. Lo afferma in una lettera aperta un comitato dei cittadini dell’isola delle Eolie. “Ormai l’ospedale – si legge nel documento – è in via di estinzione, ridotto a centro prenotazioni per il ‘viaggio della speranza’, con l’elicottero del 118 che costa 10 mila euro a volo, sempre che ci siano posti liberi negli altri nosocomi. Poco importa se l’attesa spesso significa morire; se sono stati spesi dei bei soldini per costruire nuovi padiglioni che speriamo vengano trasformati in alloggi per le famiglie bisognose”.
“Ma la cosa più grave – prosege la missiva – è che non è più garantito alle gestanti la possibilità di partorire nell’ospedale di Lipari per la mancanza di apposite attrezzature e reparti in caso di necessità. Chi decide di partorire nell’isola, deve farlo a proprio rischio e pericolo. Questo oltre ad incidere psicologicamente ed economicamente sulle famiglie – si sottolinea nella lettera – contribuirà a modificare la storia demografica del nostro paese. Non ci saranno più nati a Lipari. Ma saranno originari di Milazzo, Patti e Messina”.
“I servizi di un ospedale al quale fanno riferimento gli abitanti di sette isole – conclude il documento – non può valutarsi in base al numero di ricoveri, o nel caso specifico delle nascite che non debbono essere sotto la soglia dei mille annui”.