PALERMO
Sirigu 7. Se Rossi aveva bisogno di conferme, contro il Siena il portiere sardo gli rilascia un certificato di qualità che non ammette repliche. La perla migliore “Walterino” la regala smanacciando un velenoso destro di Maccarone destinato al sette. L’altro applauso lo strappa smanacciando in angolo un velenoso tiro deviato da un compagno sul palo alla sua destra.
Cassani 6,5. Puntuale in fase difensiva, propositivo in avanti. Sulla corsia di destra da parecchi pensieri a Del Grosso al quale sfugge puntualmente. Mette in area bianconera un paio di cross insidiosi sui quali gli attaccanti rosanero non si fanno trovare pronti.
Kjaer 6,5. Un paio di ottime chiusure aeree e altrettanti anticipi terrestri sul duo Maccarone-Calaiò. Per il resto è una domenica pomeriggio abbastanza tranquilla per il talento danese che sembra uscito da un periodo di appannamento del quale forse non era il solo responsabile.
Bovo 6. Sbaglia un paio di disimpegni facili quando è chiamato a dare il via all’azione rosa. Per il resto controlla bene il suo diretto concorrente Calaiò non concedendogli chance per inquadrare la porta di Sirigu.
Balzaretti 6,5. Come Cassani non si fa pregare per spingere in avanti i suoi sulla corsia di sinistra. E’ lui, dopo uno scambio con Bresciano, a servire l’assist a Cavani per il gol che sblocca la gara del Barbera.
Nocerino 6,5. Lotta come un leone sul settore di destra nel rombo di centrocampo disegnato da Rossi. Ruba palloni su palloni agli spaesati rivali di reparto toscani e quando può si inventa vice-Liverani liberando Simplicio e gli attaccanti rosa.
Liverani 6,5. Genio ritrovato. Con il regista in campo il Palermo è un’orchestra in piena regola. E’ pur vero che davanti non c’era il real Madrid ma quando la palla passa dai suoi piedi l’epilogo dell’azione palermitana non è mai scontato.
Bresciano 6,5. L’australiano sta vivendo una nuova stagione sia in termini di quantità che di qualità nel gioco espresso. Il gol a San Siro consegna al pubblico del Barbera un Bresciano nuovo, tornato agli standard del suo primo anno rosanero sul piano della corsa e della dinamicità. Gli manca solo il gol, una gioia che gli nega Curci nel finale del primo tempo. Negli ultimi minuti pecca di egoismo negando un passaggio a Budan tutto solo in area.
Simplicio 6,5. Sempre pericoloso tra le linee avversarie. Il paulista è imprendibile per i suoi dirimpettai e vince il duello della trequarti con Jarolim. Nel primo tempo spreca una palla-gol facile facile da spingere in porta mettendo al centro un traversone dove non ci sono maglie rosanero in agguato.
Miccoli 6. Non è il fulmine ammirato a San Siro ma il fantasista rosa da il suo apporto alla manovra offensiva con il talento e la classe cristallina che madre natura gli ha donato. Viene tradito dalla sua sicurezza quando nella ripresa si presenta tutto solo davanti a Curci e spara un rasoterra che si spegne sul fondo. La sua gara finisce al 57’ per un problema muscolare. Lascia il posto a Migliaccio.
Cavani 7. Il match winner sfianca la difesa toscana con la consueta prestazione da maratoneta. In più ritrova il gol dopo un digiuno che iniziava a farsi pesante da metabolizzare.
Migliaccio 6. Rileva Miccoli per l’infortunio del fantasista pugliese e si piazza in mezzo al campo dove da il suo apporto alla causa rosanero.
Pastore 6. Entra al posto di Simplicio a poco più di mezzora dalla fine della gara. Rossi lo piazza a sinistra a supporto di Cavani prima e di Budan dopo. Si segnala per un buon diagonale dal limite dell’area che si spegne di poco a lato.
Budan sv. Entra al posto di Cavani quando l’uruguagio non ne ha più e permette ai suoi di rifiatare sul forcing toscano. Spreca il match ball che gli capita tra i piedi al 36’ st sparando alto a tu per tu con Curci.
Delio Rossi 6,5. Ha trovato la quadratura del cerchio con la ricetta più facile: il 4-3-1-2 di Ballardiniana memoria che fruttò 57 punti la scorsa stagione. Le geometrie in campo del suo Palermo sono tornate ad infiammare i tifosi.
di Roberto Benigno
SIENA
Curci 5,5. Al pronti via si lascia sfuggire un pallone che non arriva a Bresciano solo perché l’australiano scivola. Per quasi tutto il primo tempo, però, si fa trovare pronto sulle conclusioni rosanero: fa eccezione il gol di Cavani, sul quale, però, non ha colpe.
Rosi 5. Quando il pallone si dirige verso Bresciano lui non c’è quasi mai. Per sua fortuna l’australiano non è in giornata. Nel secondo tempo si propone in avanti, o almeno ci prova: i risultati sono assolutamente insufficienti. Del resto il ragazzo non dà l’impressione di essere un campione. (Dal 78’ Rossi sv. Entra per pressare il Palermo, ma viene inghiottito dalla partita senza lasciare il segno).
Terzi 4. Al 34’ serve un assist d’oro a Bresciano. Subito dopo, però, si lancia in scivolata su un cross di Cavani e lo intercetta. Passano dieci minuti e uno dei suoi errori diventa determinante: Cavani, sfuggendogli, piazza la palla al centro della rete. Più in generale, quando il Palermo si rende pericoloso c’è sempre il suo zampino.
Brandao 5,5. Guida il fuorigioco senese come un alpino gestirebbe una nave da crociera: approssimativo, impreciso, lascia troppo spazio a Miccoli. In compenso a volte si distingue nell’anticipo, su Miccoli come su Cavani. Non può fare molto di più.
Del Grosso 6. Lotta con Cassani e Cavani sulla fascia. I suoi interventi, spesso al limite, sono quasi sempre decisivi. All’ottavo “dimentica” Simplicio in area, ma il brasiliano spreca per eccessivo altruismo. Nel secondo tempo, poi, si proietta in avanti e solo il palo gli nega la rete.
Jarolim 5,5. Un po’ e un po’. Sembra non aver ben chiaro il proprio ruolo: si spinge in avanti senza convinzione, copre senza mai essere determinante. Nel secondo tempo cresce con la squadra: si propone più spesso in avanti, a volte dando fastidio alla retroguardia rosanero. A quel punto, però, Malesani decide che deve riposarsi e lo sostituisce. (Dal 67’ Fini 4,5. Entra e, come biglietto da visita, si fa subito ammonire. Poi, praticamente, sparisce)
Codrea 5. L’ex rosanero prova a fare qualcosa, suggerendo azioni a Maccarone più che a Calaiò. I suoi passaggi, però, sono spesso imprecisi o fanno a pugni con la trappola del fuorigioco dei padroni di casa. Del resto, se il Siena è una squadra grigia una buona porzione della colpa è sua.
Ekdal 5. Ogni tanto cerca la strada della velocità, ma contro questo Palermo – complice anche il campo – non riesce a districarsi. In compenso, almeno, prova a inventare qualcosa. Alla lunga, però, esce dalle principali dinamiche di gioco, e il Siena cresce: segno che la sua imprecisione era determinante.
Ghezzal 6. Utile davanti, torna anche in copertura e fa il possibile per dare una mano. Nel secondo tempo è anche più incisivo che nella prima frazione di gioco: le sue avanzate sulla sinistra fanno male, i suoi cross sono sempre ben calibrati. Per fortuna dei rosanero gli manca il guizzo vincente.
Calaiò 4,5. Il palermitano non punge: i difensori rosanero lo imbrigliano bene. Il primo pallone arriva sulla sua testa al 45’, ma l’incornata è morbida e imprecisa. All’inizio del secondo tempo stupisce che sia ancora in campo: dopo 11’, per sua fortuna, Malesani si rende conto dell’insufficienza dell’attaccante e lo sostituisce. Ininfluente. (Dal 57’ Paolucci 6,5. È sicuramente più abile di Calaiò, ma l’impresa non è difficile. Al 70’, in semirovesciata, cerca di impensierire Sirigu, poi serve un buon pallone a Maccarone e “Big Mac” mette in difficoltà la retroguardia rosanero. Una spina nel fianco).
Maccarone 6,5. Il primo tiro, di testa, è suo. Niente di pericoloso, ma dà subito l’impressione di essere il migliore dei suoi. Soffre però di un problema che non può superare: la solitudine. Quando scodella il pallone in mezzo non c’è mai nessuno a raccoglierlo. Al 33’, allora, ci prova da solo, ma Sirigu dice no. Al 73’ ci riprova, ma il portierino sardo è sicuro.
Malesani 6. Il suo Siena, in fin dei conti, merita la classifica: è una squadra triste, senza fantasia, affidata alle giocate di Maccarone e a poco altro. Sbaglia anche i tempi dei cambi: Calaiò e Rosi restano troppo a lungo in campo, Jarolim viene sostituito proprio quando inizia a crescere. In compenso, nell’intervallo, è molto convincente con i suoi, che cambiano mentalità.
Ai tifosi del Siena 10. L’attaccamento alla maglia, in tempi sicuramente non memorabili per i colori bianconeri, è esemplare. Una ventina i supporters toscani che sotto la pioggia battente e al freddo di palermo hanno timbrato il cartellino: presenti!
Gervasoni 6. Gestisce una partita facile dal punto di vista comportamentale. L’unica sbavatura la commette nel finale quando concede un calcio di punizione ai toscani al limite dell’area per un fallo inesistente di Bovo.
di Claudio Reale