“Le stragi fermarono il pool anti-mafia. Il nostro lavoro è stato bloccato non da Cosa nostra ma da pezzi delle istituzioni vicini alla criminalità, quelle istituzioni che avrebbero dovuto tutelarci”. Lo ha detto all’ANSA Giuseppe Ayala, il magistrato siciliano che dal 23 al 26 marzo sarà in quattro città sarde per raccontare la sua verità sulla tragica scomparsa di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e svelare i retroscena che aleggiano sugli attentati ai due magistrati.
Un tour che farà tappa al Teatro Garau di Oristano (mercoledì 23), all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari (24 marzo), al Verdi di Sassari (25 marzo) e all’ Eliseo di Nuoro (sabato 26), organizzato dall’Associazione La Via del
Collegio. S’intitola “Chi ha paura muore ogni giorno – i miei anni con Falcone e Borsellinò, il suo incontro-spettacolo, trasposizione sul palcoscenico teatrale dell’omonimo libro edito Mondadori.
Nella prima parte Ayala rievoca il suo rapporto professionale e di amicizia con Falcone e Borsellino. Nella seconda ripercorre le fasi più importanti dello storico maxiprocesso a Cosa Nostra, celebrato a Palermo in un’aula bunker costruita per l’occasione e che assicurò alla giustizia 360 colpevoli.
Partecipa al dibattito: commenta questo articolo