"Lega invotabile, male Musumeci" | Il contrattacco dei Cinquestelle - Live Sicilia

“Lega invotabile, male Musumeci” | Il contrattacco dei Cinquestelle

Corrao e Forello contro il Carroccio. Il capogruppo a Palermo: "Solo spot". Nuova guerra con Gelarda

PALERMO – Il segnale era arrivato domenica pomeriggio, quando Ignazio Corrao si era lasciato andare a un lungo sfogo sul suo profilo Facebook: “La Lega era e resta un partito assolutamente invotabile al centrosud”. Una presa di distanza dall’alleato di governo seguita oggi da un’altra uscita, quella di Ugo Forello, volto del Movimento cinque stelle palermitano: “Ritengo eticamente e politicamente sbagliato il modo con cui in queste prime settimane si è mosso il ‘neo’ ministro degli Interni con le dichiarazioni sui migranti, sull’omicidio Regeni e sui rom”.

Ignazio Corrao

Corrao e Forello non sono nomi di poco conto nella galassia Cinquestelle. L’europarlamentare, proveniente da quella Alcamo diventata ormai la capitale del grillismo di Sicilia, è un pezzo di Stato maggiore del movimento: tra i volti M5s più in vista a Bruxelles, è stato coordinatore della campagna elettorale per le Politiche. Il cofondatore di Addiopizzo, che un anno fa contese la fascia di sindaco di Palermo all’inossidabile Leoluca Orlando, ha visto aumentare il suo peso specifico all’interno del movimento grazie anche al pieno di deputati e senatori fatto nell’area palermitana il 4 marzo. A Forello tanti attivisti e simpatizzanti locali hanno guardato negli ultimi giorni in attesa di una presa di posizione che marcasse le differenze con l’alleato scomodo del nord: giorni in cui una realtà multiculturale come il ristorante coworking Moltivolti, simbolo della Palermo che nel cuore di Ballarò guarda all’integrazione tra i popoli, ha lanciato l’iniziativa #mipentounpo’ offrendo una birra ai delusi del movimento.

“Sembra che la propaganda e gli spot, superficiali per definizione, abbiano preso il sopravvento ma argomenti di tale importanza – prosegue Forello – dovrebbero essere affrontati con particolare accuratezza e meticolosità”. Un preambolo che prepara il terreno a un ulteriore affondo contro il ministro degli Interni: “Non so se ‘alzare la voce’ paghi – dice il capogruppo M5s a Sala delle Lapidi citando Salvini – e se il caso Aquarius sia stata una ‘vittoria’ per qualcuno, ma per il popolo italiano è stato solo uno specchio per le allodole, una decisione che nulla risolve, rivolta alla ‘pancia’ dei cittadini che sono anche dotati (e per fortuna) di un grandissimo cuore e testa”. Parole che rispondono indirettamente anche al collega pentastellato di Sala delle Lapidi Igor Gelarda, il quale ha sposato in pieno invece l’azione di Salvini, e che fanno il paio con quelle scritte da Corrao due giorni prima: “La Lega? Un partito che ha fatto danni a iosa con Berlusconi e che oggi, attraverso questo contratto di governo con noi, ha l’opportunità – ancora l’europarlamentare – di espiare alcuni dei suoi enormi peccati dinanzi agli italiani”. Per Corrao Movimento cinque stelle e il Carroccio sono partiti “molto diversi” e la coesistenza deve essere basata esclusivamente sul contratto di governo: “Che si faccia ciò che è scritto in quell’accordo – aggiungeva – e che si faccia bene e per il bene degli italiani”.

E’ il movimento che prova a riprendersi la scena, reagendo a un alleato scomodo e difficile da far digerire all’elettorato del sud. Giorno dopo giorno Salvini strappa un pezzetto di visibilità a Di Maio e compagni: in principio fu la crisi diplomatica sfiorata con la Tunisia, poi la guerra di nervi sui migranti a bordo della Aquarius e ora i rom. La base rumoreggia e quel malcontento tra gli attivisti soprattutto nel Mezzogiorno, granaio di voti di un movimento che studia sulla strada del governo, rischia di aumentare davanti al silenzio di molti big pentastellati. “L’Italia non è solo un luogo nel quale dilaga un senso di fragilità, insicurezza, paura e inquietudine, ma è anche un paese capace di sognare, d creare relazioni sociali basate sull’empatia, di avere fiducia nel prossimo e nel futuro”, è il Forello- pensiero che alla visione sovranista contrappone le parole di Stefano Rodotà, candidato alla Presidenza della Repubblica per il movimento nel 2013: tutto ruota attorno a quel “diritto di avere diritti” in una società “che metta al centro la dignità delle persone e i valori di solidarietà e umanità”. Le frasi di Forello fanno il giro dei social e vengono condivise anche da Antonino Randazzo, il consigliere comunale che per primo aveva manifestato il suo dissenso dalle mosse di Salvini citando il Vangelo con un famoso passo di Matteo: “Ero straniero e non mi avete dato ospitalità, ero nudo e non mi avete dato dei vestiti, ero malato e in prigione e non siete mai venuti a farmi visita”.

L’insofferenza verso il Carroccio si tocca con mano, mentre sul fronte regionale il movimento prova a dimenticare l’esito funesto delle Amministrative e a riguadagnare spazi di visibilità. In Sicilia, però, non c’è un Salvini da arginare e la Lega è ferma a percentuali distanti anni luce dalla doppia cifra, e così il nemico torna a essere Nello Musumeci: i pentastellati ripercorrono il sentiero della ‘lotta’ rispedendo al mittente le timide aperture avanzate da un governo alle prese con la carenza di numeri all’Ars e con un dossier rifiuti che rischia di gettare nel caos l’Isola in piena estate. Dopo l’opposizione ‘costruttiva’ che ha visto diverse intese tra centrodestra e Cinquestelle a Palazzo dei Normanni in occasione della Finanziaria, i grillini negli ultimi giorni sono tornati ad attaccare e anche in questo caso l’ok alle truppe lo ha dato il pentastellato più in auge, Giancarlo Cancelleri. L’ex candidato governatore, ricordando il no di Miccichè alla proposta di collaborazione avanzata da Musumeci, pochi giorni fa ha esultato su Facebook: “Maggioranza esplosa”. A ruota sono seguiti gli attacchi di Giampiero Trizzino e Francesco Cappello su incendi e sanità. “Sull’emergenza fiamme la Regione è capace solo di accumulare ritardi su ritardi”, le parole di Trizzino che pochi giorni prima era andato alla’ttacco anche sui rifiuti definendo il modus operandi di Palazzo d’Orleans “schizofrenico”. Critiche al governatore anche da parte dei componenti M5s della commissione Sanità dell’Ars: “Non è cambiato nulla dai tempi di Crocetta – è stato il giudizio di Cappello, Salvatore Siragusa, Antonio De Luca e Giorgio Pasqua -. Su rete ospedaliera e assunzioni solo spot, sui continua a brancolare nel buio”. Dimostrazioni di forza che sembrano più indirizzate a rinsaldare le truppe sul fronte interno che a combattere un nemico già di per sé in difficoltà.

*Aggiornamento ore 20.50
Gelarda: “Forello parla a titolo personale”
Igor Gelarda, consigliere M5s al Comune di Palermo, va all’attacco del capogruppo Ugo Forello dopo le sue dichiarazioni su Salvini e l’affaire migranti: “Nelle sue recenti esternazioni riguardo l’operato del ministro Salvini, e quindi del governo Cinque stelle-Lega, il collega Forello evidentemente non esprime la posizione del Movimento 5 stelle, e parla a titolo personale”, dice il consigliere. “Abbiamo sottoscritto un accordo, dato una parola, e pertanto ogni parola divisiva e provocatoria dovrebbe essere evitata – prosegue -. Io sono mio malgrado costretto a intervenire sulle dichiarazioni dell’avvocato Forello, in quanto voglio fugare ogni dubbio ai nostri elettori sul fatto che ononeremo il contratto di governo, che sulla questione migranti, come in tutte le altre del resto, è molto chiaro. E nel massimo rispetto della dignità delle persone e dei loro diritti intende attivare l’intera Europa ad affrontare la questione”. Secondo Gelarda “le parole di Forello e di chiunque contesti l’accordo di governo sottoscritto e la linea del governo, sono un cattivo servizio al paese ed al movimento 5 stelle”. Poi l’affondo: “I diritti di cui parla l’avvocato Forello valgono anche per noi e qualora non ritenga di potere più svolgere il ruolo da portavoce nel rispetto delle intese e della volontà degli elettori può, forse dovrebbe, lasciare il Movimento 5 stelle. Prendo pertanto le distanze da queste voci che possono risuonare come ostili verso il governo del cambiamento e lo invito a trarre le conseguenze delle sue posizioni politiche sempre più ostili alle intenzioni del Movimento 5 stelle e del popolo. Oppure Se intende dettare le nuove linee politiche nazionali del Movimento 5 Stelle lo dica chiaramente”.

Ugo Forello


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