Legali difesa chiedono assoluzione per Speziale - Live Sicilia

Legali difesa chiedono assoluzione per Speziale

OMICIDIO RACITI
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Si è conclusa, davanti il Tribunale per i minorenni di Catania che tratta il processo per l’omicidio dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, l’arringa degli avvocati difensori di Antonino Speziali. Gli avvocati Giuseppe Lipera e Grazia Coco hanno chiesto l’assoluzione per il loro assistito: per non avere commesso il fatto o in subordine per mancanze di prova. Ieri l’accusa, rappresentata in aula dai pm Angelo Busacca e Silvia Vassallo, ha chiesto la sua condanna a 15 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale. Il Tribunale per i minorenni si è riunito in camera di consiglio. La sentenza potrebbe essere emessa nella tarda serata di oggi.

I due penalisti hanno basato la loro difesa sul ‘buco’ nel filmato che riprende gli scontri e il presunto lancio del taglierino che avrebbe ferito mortalmente Raciti. Secondo gli avvocati non “ci sono prove né documentali né testimoniali sull’impatto”. I legali hanno riproposto come tesi alternative del ‘fuoco amico’, e che ha procurare la ferita letale sarebbe stato un fuoristrada della polizia mentre faceva retromarcia, e le indagini diagnostiche mediche a cui fu sottoposto in ospedale che non avrebbero evidenziato subito la causa del decesso. Gli avvocati Lipera e Coco hanno ricordato la perizia del Ris di Parma,secondo i quali l’eventuale impatto del lamierino contro Raciti sarebbe stato attutito dal giubbotto antiproiettile che l’ispettore indossava. Una tesi a sua volta stravolta da una superperizia disposta sia dal Tribunale per i minorenni sia dalla Corte d’assise di Catania, che smentì completamente la ricostruzione di militari dell’Arma di Parma. Ma quest’ultimi, per i legali, è soltanto “una teoria, un’ipotesi che non dà alcuna certezza”. Dopo l’arringa della difesa di Speziale, i sostituti procuratore Angelo Busacca e Silvia Vassallo, hanno spiegato perché il reato al centro del processo è stato riqualificato da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale. Secondo l’accusa, la ferita, di pochi centimetri subita al fianco dell’ispettore Raciti, dimostrerebbe che non è stata provocata con “volontarieta” da parte di Speziale.


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