CATANIA – Non tutte le associazioni animaliste hanno partecipato alla protesta di oggi organizzata ad Ikea. L’Enpa attraverso una nota manifesta la sua contrarietà alla manifestazione. “In merito ai tre cani avvelenati la scorsa settimana, noi Enpa siamo assolutamente sconcertati anche da queste altri morti che vanno ad allungare la lista dei disperati randagi del sud Italia. Siamo altresì consapevoli che, questi non sono i frutti prodotti dalle sole menti criminali, bensì dall’assoluto disinteresse che regna in primis da parte delle Istituzioni preposte al randagismo colpevoli di approssimazione. Indubbio che una manifestazione di protesta per tutte le centinaia di randagi che muoiono tra le atroci sofferenze dei veleni, andasse fatta ma, consideriamo che, sebbene un luogo simbolo andasse ricercato, l’attacco ad una azienda additata come Killer, assassina o quant’altro, risulta eccessivo. Conveniamo che nei giorni la posizione di questa azienda nell’assunzione di responsabilità è stato mitigato ma, se il solo desiderio era, agli albori dei fatti, che l’Azienda Ikea consegnasse i filmati delle loro telecamere di sorveglianza agli organi di polizia, dal momento stesso in cui questo è avvenuto, fino all’accertamento dei fatti, non andava messa alla gogna. E invece è stato fatto. Abbiamo da adesso chiesto alla Prefettura la convocazione del tavolo di coordinamento, già istituito così some previsto dall’Ordinanza del Ministero della Salute del 10 febbraio 2012, per la gestione degli interventi da effettuare, e per il monitoraggio del fenomeno, al fine di garantire una uniforme applicazione delle attività.
Il nostro Illustrissimo Prefetto ha già prodotto, durante il suo mandato a Ragusa, grandi e impareggiabili risultati sul fronte randagismo. Veri fatti, e non le millantate azioni di altri che fino ad ora, invece, si sono cimentati in improbabili soluzioni. Soluzioni astruse come quella che tempo addietro ebbe a proporre l’Assessore del Comune di Catania Vittorio Virgilio nella costruzione di un Oasi canina in un terreno già precedentemente sequestrato dai Nas per lo stesso motivo e, limitrofa ad una discarica oltre che, in centro abitato. Oppure come quest’ultima dallo stesso assessore replicata, nel chiedere ad Ikea che fosse quest’ultima ad accettare che nel proprio terreno si facesse un area riservata ai randagi e dimenticandosi, invece che ha l’obbligo di Legge di creare un canile Comunale.
A tutt’oggi mancante in una città importante per tutto il meridione come è Catania. In tutta questa fantascienza si propone come salvatore dei cani senza proferire reali soluzioni e nemmeno dichiarare pubblicamente che un vero canile comunale regolarmente agibile e con tutte le autorizzazioni avute avrà finalmente vita….anzi no! Di tanto in tanto lo fa stabilendo anche date e dopo i comunicati stampa, il giubilo delle associazioni animaliste (non noi Enpa che non gli crediamo) e l’approvazione mediatica e dei cittadini, scompare nel nulla.
“Rispettiamo la posizione dell’Enpa Catania, ma ci sembra doveroso fare qualche chiarimento: per quanto ci riguarda non abbiamo messo sul patibolo Ikea Catania, e fino ad ora non siamo a conoscenza di fatti che dimostrino che altre associazioni animaliste catanesi l’abbiano fatto; innegabile il sospetto che a commettere questo atto criminale sia stato qualcuno a cui i cani “davano fastidio”….legittimo quindi pensare che ad uccidere non sia stato il passante di turno…
Fermo restando che Ikea ha condannato tale atto e si è dichiarata disponibile a far luce sull’accaduto, DOVEROSO è, ERA… da parte di tutti, oggi, dare un segnale tangibile di AGGREGAZIONE, in modo pacifico, per AFFERMARE che questi atti non sono più tollerabili.
Premesso ciò, ci teniamo a precisare che questi vergognosi fatti, sono la diretta conseguenza di un sistema che è marcio dentro… partendo da noi; ASSOCIAZIONI ANIMALISTE che per non inamicarci ASP, COMUNI, PROVINCE e REGIONI, continuano a TAMPONARE e DIFENDERE situazioni INCONCEPIBILI e mentre la magistratura fa il proprio mestiere, NOI dovremmo cominciamo a fare il nostro....”