Protesta degli studenti,| in 10mila invadono la città - Live Sicilia

Protesta degli studenti,| in 10mila invadono la città

“La libertà cammina sui piedi del sapere”. Diecimila studenti catanesi hanno risposto al richiamo della mobilitazione nazionale in difesa della scuola pubblica e del diritto allo studio, contro il numero chiuso che ha popolato le piazze italiane. La parola d’ordine è eloquente: “Non c’è più tempo da perdere”. LE FOTO

CATANIA –  Gli studenti tornano in piazza in difesa della scuola pubblica. Un lungo serpentone di universitari e studenti medi ha invaso le strade dal centro. Il corteo, partito da Piazza Roma, si è fermato in Piazza Università e si è sciolto dopo una breve assemblea pubblica dentro il cortile del Rettorato.

Secondo gli organizzatori sono quindicimila gli studenti che hanno preso parte alla mobilitazione (diecimila secondo la questura). Una buona risposta al richiamo della mobilitazione nazionale in difesa della scuola pubblica e del diritto allo studio, contro il numero chiuso che ha popolato le piazze italiane. La parola d’ordine è eloquente: “Non c’è più tempo da perdere”. Una piattaforma condivisa da varie sigle, nonostante le divisioni dei vari spezzoni catanesi. Discrimine principale: l’atteggiamento nei confronti del governo Letta. Ci sono gli studenti della Run (Rete Universitaria nazionale) e della Fds (Federazione degli Studenti) che attraverso il loro coordinatore, Angelo Crimi, precisano: “Non è solo una manifestazione di protesta ma di proposta”. “La Fds ha scritto una proposta di legge presentato in Parlamento per finanziare la scuola pubblica”. Quest’anno sono stati stanziati sedici milioni di investimenti, ritenuti “insufficienti”. “Bisogna tornare al 2002 quando di milioni se ne stanziavano cento sessanta” dice Crimi. Sulle divisioni tra le varie sigle studentesche che popolano il coloratissimo e rumoroso corteo catanese, Crimi dice: “Non crediamo nella protesta fine a se stessa e non ci limitiamo a dire che tutto ci fa schifo, proviamo ad essere propositivi”.

Il corteo della protesta

C’è molta preoccupazione anche per la condizione materiale degli edifici scolastici, una vera piaga nella cittadina etnea. “Buona parte delle scuole catanesi- continua Crimi- sono sprovviste del certificato di conformità e agibilità edilizia”. “Mai rappresentati da partiti e sindacati” lo striscione del collettivo autorganizzato Kaos è una voce fuori dal coro. Una di loro precisa: “Sulla piattaforma in difesa della scuola pubblica ci siamo, ci lascia perplessi il fatto che alla testa del corteo ci sia la giovanile del Pd visto che il governo Letta taglia sull’istruzione”. E contro il governo Letta tuona anche Matteo Iannitti: “Vogliamo riprenderci la parola, siamo in piazza contro il governo delle larghe intese e l’Europa delle Banche”. “Oggi abbiamo messo insieme tante realtà: il Movimento Studentesco, l’Unione degli studenti, Catania Bene Comune, Officina Rebelde. – prosegue Iannitti- Da questo corteo straordinario oggi parte un percorso che ci porterà domani nella capitale e il 18 e 19 a Roma per assediare i palazzi del potere al fianco dei sindacati di base”.

“Non è che l’inizio” annuncia. A parte le differenze di vedute, il dato lampante è che gli studenti medi e universitari catanesi oggi hanno letteralmente “invaso” il centro cittadino e vogliono potere dire la loro. Del resto, come recitava una degli striscioni: “La libertà cammina sui piedi del sapere”. E questo gli studenti lo sanno bene.


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