CATANIA – L’avventura della nuova Cesame iniziata coraggiosamente quattro anni fa, rischia di essere vanificata per la grave indifferenza delle istituzioni. I lavoratori-soci hanno puntato tutto sul “Contratto di programma regionale” ma ritardi e ostacoli burocratici rischiano di vanificare tutti gli sforzi, compresi quelli economici.
In ballo ci sono 90 posti di lavoro che rischiano di essere bruciati a causa di un incomprensibile “spirito masochistico”, insieme all’esperienza, alla storia aziendale e alle grosse potenzialità che il gruppo di lavoratori porta in dote. E poi ci sono i numeri a dimostrarlo: la dotazione complessiva a disposizione per il finanziamento dei contratti di programma (ottenuta grazie alla pervicacia della Coop Cesame) può generare un flusso totale di investimenti sul territorio siciliano pari a 160 milioni di euro con positive ricadute occupazionali.
Per questo il consiglio di amministrazione della Cesame ha scritto questa lettera aperta dove segnala i punti salienti della loro storia lanciando gli appelli alle istituzioni, locali e non.
Il consiglio di amministrazione della Cooperativa Cesame pone una domanda la cui risposta è di una ovvietà imbarazzante: nel gravissimo degrado economico in cui sono costretti a vivere ed a confrontarsi gli italiani ed in particolare i siciliani è accettabile che la dichiarata sensibilità delle istituzioni regionali venga vanificata dalla mancanza di concreta operatività delle stesse?
All’assessore regionale Vancheri chiediamo di fare tutto il possibile per sbloccare l’iter dei Contratti di Programma impantanatosi presso il Dipartimento del suo assessorato, per ragioni che non riusciamo a comprendere, ma che sappiamo valutare in termini di costi per ogni giorno di ritardo accumulato.
Al Presidente della Regione Crocetta diciamo che non sappiamo quanto sia di sua conoscenza la vicenda Cooperativa CESAME. Ci viene riferito che condivide totalmente il nostro progetto. Se ciò risponde al vero, e non abbiamo alcuna ragione per dubitarne, chiediamo al Presidente di farsi carico personalmente e mettere in campo tutta la sua autorevolezza; d’altronde, il percorso realizzato dalla Cooperativa è sempre stato sostenuto, e stimolato, dalla Presidenza della Regione. Al sindaco Bianco, che della nostra vicenda è stato formalmente “investito” soltanto da poco più di un mese, diciamo che la sua pragmatica disponibilità si è palesata con l’ incontro realizzato i primi giorni dell’anno.
Su nostra richiesta e su sua iniziativa, il 23 gennaio scorso si è tenuto un incontro a Catania con l’assessore Vancheri, che ha assunto precisi impegni e specifici interventi. Ma oggi da Palermo riceviamo le stesse risposte che ci venivano fornite già a novembre dello scorso anno e che, in buona sostanza, confermano che siamo ben lontani dalla soluzione del problema. Per questo chiediamo a Bianco che continui a vigilare e ad affiancare i soci della Cooperativa nella loro azione.
Il consiglio di amministrazione della Cesame, insomma, chiede impegni precisi affinché vengano rimosse le lungaggini politico/burocratiche/amministrative che ostacolano il progetto. Lungaggini che nei fatti rinviano l’opportunità lavorativa dei soci in un complicato contesto sociale che tutti conosciamo . Non troviamo ragioni che possano oggettivamente giustificare il notevole ritardo accumulato dal Dipartimento Attività Produttive nel dare seguito alle disposizioni previste nel Bando pubblicato il 23 agosto 2013 ed i cui termini, ampliati oltre misura, sono scaduti il 18 gennaio 2014 (secondo il Dipartimento) il 21 ottobre 2013 (secondo noi). Ci sono almeno una decina di paradossi che emergono da questi ritardi: la costituzione della società, la separazione delle aree pertinenti, il rogito notarile hanno richiesto esborsi finanziari; l’esistenza della Società, anche se oggettivamente impossibilitata ad operare, è fonte di spese ed oneri finanziari importanti; l’incontro con ex clienti CESAME conferma la disponibilità immediata a riprendere i rapporti commerciali; società estere hanno manifestato interesse a sviluppare rapporti commerciali e scambio di esperienze professionali oltre che di prodotto; alcuni produttori di mobili da bagno e da cucina attendono la ripresa della nostra produzione per firmare accordi di fornitura sistematica di lavabi d’arredo e lavelli da cucina; il nostro investimento genererà attività lavorativa per la ristrutturazione dell’immobile e per la fornitura degli impianti a diverse decine di lavoratori siciliani; i soci della cooperativa hanno scelto un’altra strada rispetto alla richiesta” tout-court” di un posto di lavoro o un ammortizzatore sociale qualunque sia, e ad oggi si sono già fatti carico di esborsi finanziari ormai prossimi a 400mila euro; la ripresa dell’attività lavorativa darà occupazione certa e non precaria ad almeno 90 unità lavorative fra diretto ed indotto, la realizzazione di quanto al precedente punto, creerà quell’ effetto positivo che in economia è definito “moltiplicatore economico” portando immediata ricchezza al territorio.
Il “Contratto di programma regionale”, strumento gestito dalla Regione, all’inizio del 2012 era privo di fondi. Dal mese di febbraio 2012 ed in più riprese il CdA della cooperativa, sempre supportato dal sindacato locale e nazionale, ha sollecitato il Ministero delle Attività Produttive affinché ponesse il CIPE nelle condizioni di sottoporre al proprio CdA una delibera che prevedesse il trasferimento dei fondi destinati alla Regione Sicilia per finanziare i contratti di programma regionali.
È grazie alla perseverante ed incisiva azione della cooperativa presso il Ministero, che nell’agosto del 2012 il CIPE ha sbloccato, fra l’altro, risorse per 80 milioni di euro da destinarsi al finanziamento dei contratti di programma regionali. Abbiamo aspettato con ansia l’effettivo trasferimento dei fondi con la pubblicazione del provvedimento CIPE sulla Gazzetta Ufficiale che speravamo richiedesse tempi brevi. Ancora una volta i fatti ci hanno sbattuto in faccia la cruda realtà: dovevamo fare i conti con la burocrazia.
Il provvedimento CIPE, adottato il 3 agosto, è stato pubblicato sulla G.U. l’11 dicembre 2012. Come si sa il capitale proprio della Cooperativa è frutto dell’apporto di buona parte della indennità di mobilità che i soci, con grande sacrificio, hanno sottratto al bilancio familiare per conferirlo alla società. Il periodo di mobilità, iniziato a settembre 2010 e della durata di un triennio, è scaduto nel settembre 2013. Alla fine del 2012 diventava quindi di estrema importanza rendere brevissimi i tempi per la firma del Contratto di Programma con l’Assessorato regionale alle Attività Produttive.
Il CdA della cooperativa, sempre con il supporto del sindacato locale, si era immediatamente attivato per ottenere un incontro con il nuovo assessore alle Attività Produttive (nel frattempo c’erano state le elezioni regionali e la nomina della nuova giunta). Incontro che si è svolto il 17 dicembre 2012 a Palermo presso la sede dell’Assessorato.
Manifestate tutte le nostre esigenze ed in particolare la necessità di pervenire in tempi rapidi alla conclusione dell’iter procedurale, abbiamo ricevuto ampia disponibilità e l’impegno dell’assessore ad agire con la massima rapidità. Invece i fatti sono andati come già descritto.
Oggi, a distanza di un anno da quegli incontri e da successivi altri, e a quattro anni dalla costituzione della Cooperativa siamo al punto di partenza. Ci chiediamo a chi giovi tutto questo e se la nostra terra meriti ciò.
F.to Il Presidente Cooperativa Cesame S.p.A
Dott. Sergio Magnanti