CATANIA – La pubblicazione del decreto che avrebbe dovuto sancire l’insediamento di Francesco Curcio a Procuratore Capo di Catania sarebbe dovuta avvenire ieri. Ma non c’è stata. Ecco perchè l’insediamento a piazza Verga dell’attuale numero uno della Procura di Potenza molto difficilmente potrà avvenire nel mese di novembre.
Il Procuratore Curcio, che si trovava a Roma per motivi professionali, avrebbe chiesto di persona delucidazioni al Ministero della Giustizia incontrando il Direttore Generale ed il Capo di Gabinetto dello stesso Ministero. E nemmeno in quell’occasione sarebbero emersi chiarimenti a proposito del suo insediamento: “Sebbene i trasferimenti di altri colleghi trasferiti con delibere del Csm successive erano stati già pubblicati”.
Anche da qui la decisione del Procuratore in pectore di Catania, che avrebbe scritto una missiva di due pagine al Presidente della Quinta commissione del Consiglio Superiore della Magistratura Ernesto Carbone e soprattutto, per conoscenza, al Presidente della Repubblica (e quindi del Csm), Sergio Mattarella. Un tentativo di comprendere i motivi dell’impasse. Ma al momento, oltre tre mesi dopo la sua nomina da parte del Csm, non sembrano esservi aggiornamenti sostanziali.
I ricorsi
Nel frattempo, allora, forse le novità più imminenti sembra lecito attenderle da quanto sancirà il Tar del Lazio mercoledì prossimo, 6 novembre.
In via Flaminia a Roma, pendono infatti i ricorsi depositati avverso la nomina di Curcio dell’attuale Procuratore Capo di Ragusa Francesco Puleio e dei Procuratori aggiunti Sebastiano Ardita – loro due hanno richiesto la sospensiva del provvedimento di nomina – e Ignazio Fonzo. La contestazione dei ricorrenti ricade nella legittimazione a concorrere e nei titoli. Udienza, come detto, fissata per metà della prossima settimana.
Gli scenari
Quelli che potrebbero profilarsi, sulla scorta della decisione del Tar, sono tre scenari ben distinti tra loro. Se la richiesta di sospensiva non verrà accolta, è inevitabile che il Procuratore Curcio nei prossimi giorni si insedierà regolarmente a Catania. In caso di accoglimento della sospensiva, si sospenderebbe invece l’efficacia della nomina.
Infine, l’ultima ipotesi. Nessun provvedimento cautelare da parte del Tar ma con un pronunciamento nel merito che arriverebbe nel giro di poche settimane: per un intervento che diverrebbe immediatamente esecutivo.