E’ stato acquistato negli ultimi giorni di mercato ma Levan Mchedlidze non ha ancora messo piede a Palermo.
Dal giorno in cui è stato ufficiale il suo passaggio dall’Empoli alla maglia rosanero, l’attaccante georgiano è stato convocato dalla sua nazionale e mercoledì prossimo giocherà contro l’Italia di Lippi, che vede anche Antonio Nocerino, il centrocampista rosa, fra i convocati per la partita. Mchedlidze ha già fatto un favore agli azzurri, con quel gol segnato alla Scozia che ha dato via libera alla qualificazione della selezione guidata da Donadoni. Il giocatore parla della sua nuova avventura nelle pagine del “Corriere dello Sport”. Il Palermo? “Sono molto felice, una grande piazza, una squadra molto forte. La società è solida, non potevo trovare di meglio”. Ma, intanto, è già cambiato l’allenatore. “Non ho fatto in tempo a conoscere Colantuono e non conosco ancora Ballardini, non vedo l’ora di cominciare”. Con la Roma. “Sarà una grande partita – dice il giocatore sulla prossima sfida al Barbera – So che lo stadio sarà pieno e noi cercheremo di vincere anche se non so ancora se troverò spazio, mi piacerebbe dare il mio contributo”. E con Zamparini? “So che è un presidente molto vicino alla squadra, è una brava persona. Sono orgoglioso che mi abbia scelto”. Poi, qualche informazione più personale. “Sono una prima punta, un centravanti spiega il georgiano – ma nell’ultima partita della nazionale ho giocato da punta esterna. All’Empoli sono stato frenato da un infortunio e sono stato operato al ginocchio ma ora sono a posto”. E mentre il giocatore parla, nella sua patria sono ancora alte le tensioni, Ma “un georgiano non ha mai paura, siamo un popolo coraggioso. La mia famiglia vive a Tblisi, sento spesso i miei genitori e mio fratello. Quello che sta succedendo è grave, non capiamo cosa vuole la Russia”. Una famiglia che ha confidenza col calcio. “Mio fratello è stato al Como, ma per un infortunio alla schiena è rimasto fermo 4 anni. Ora ha 24 anni e gioca come centrocampista”. Ma non solo. “Mio padre giocava nella Dinamo Tblisi, oggi è presidente dell’Olympic, la società nella quale sono cresciuto prima di andare all’Empoli”.