CATANIA – Auto bruciate, furti, danneggiamenti, atti vandalici. Quello contro la Casa del volontariato, il furto su cui indagano i carabinieri, è solo l’ultimo dei tanti che vedono colpiti sempre più spesso centri sociali e di aggregazione. Espressione sana di un quartiere troppo spesso identificato con tutt’altro.
L’allarme della Rete delle associazioni
Sgomento. E quanto esprime la Rete Piattaforma per Librino che evidenzia come gli atti vandalici si stiano moltiplicando e stiamo colpendo presidi di legalità. “Una profonda inquietudine ci coglie tutti lasciandoci senza fiato – afferma Sara Fagone. Ad essere prese di mira sono le associazioni, talvolta le scuole e alcune parrocchie. Tutte quelle realtà che nel quartiere cercano di migliorare le condizioni socio-culturali di una minoranza che, però, ha la capacità di far parlare di se e di condizionare la rispettabilità della maggior parte degli abitanti del quartiere”.
Le parole del procuratore Zuccaro
Fagone parla di vuoti mai occupati dalle Istituzioni, ancora troppo lontane nei fatti. “Quando il procuratore Zuccaro venne a Librino, nel riportargli una conversazione avuta con una donna abitante al viale Grimaldi, la quale affermava: “i capi su in carciri e ci su i carusi ca venunu di fora”, chiesi espressamente se questo poteva essere plausibile. Il procuratore rispose che la criminalità controlla il territorio e che, quando questa viene meno, in seguito ad esempio di arresti, si crea un vuoto. Dipende tutto da chi riempie questo vuoto: lo può riempire altra criminalità oppure può riempirlo lo Stato.
Il vuoto lasciato dai “capi”
Fagone lamenta la solitudine di chi prova a reagire. “Come le associazioni – dice – che vengono lasciate sole e non sono supportate nelle loro richieste – legittime – alle istituzioni. Come ad esempio, finire i lavori del campo San Teodoro. Questo sì che sarebbe un segnale concreto di vicinanza, non solo fisica, ma etica, a un certo tipo di lavoro svolto sul territorio”.
“Eppure basterebbe poco”
Eppure, basterebbe poco, secondo Fagone “Che gli enti proprietari facessero un controllo continuo degli assegnatari per verificare se un appartamento corrisponde a chi l’ha avuto assegnato. Basterebbe una verifica continua dei contatori della luce o dell’acqua per colpire chi vive nell’illecito. Basterebbe controllare chi non dichiara nessun reddito. Basterebbe costruire bene le case, e le opere accessorie. Basterebbe curare il territorio, pulirlo e presenziarlo attraverso la presenza di uffici pubblici, centro direzionale, vigili urbani. Basterebbe esserci e riempire quel vuoto ascoltando e sostenendo concretamente quella parte sana che non si rassegna a essere relegata e marginale, che ha dimostrato di tenere davvero a questo quartiere. Basterebbe tradurre in azioni le parole, le promesse, le intenzioni”.
Pioggia di solidarietà
Nel frattempo, continuano a arrivare manifestazioni di vicinanza e di solidarietà per la Casa del volontariato. Dal mondo del volontariato. Di “vile atto” e di “massima solidarietà e vicinanza al Presidente, Salvo Raffa, ai colleghi del C.S.V.E. e a tutti i volontari operanti presso la Misericordia di Librino”, parla Giuseppe Scandurra, presidente della Protezione civile di Biancavilla. “Un atto ignobile e che lascia l’amaro in bocca”, afferma il presidente del Comitato Provinciale delle Misericordie della provincia di Catania, Alfredo Distefano. “Chiunque sa, parli – aggiunge – Solamente così potremo assistere ad un vero riscatto per tutto il quartiere di Librino”. E ancora, vicinanza esprime il Sunia, con Giusi Milazzo, Sinistra italiana, per bocca del neo coordinatore provinciale, Pierpaolo Montalto e stamani, il Pd di Angelo Villari ha incontrato le due associazioni.
L’iniziativa per la Casa del volontariato
“Librino conta, Librino è importante, Librino è Catania. E le associazioni del territorio non possono e non devono essere lasciate da sole”. L’illusionista Dimis commenta così l’ennesimo atto vandalico subìto dalle associazioni del territorio. “Non sarà l’ennesimo furto a farci tirare indietro – afferma. Non solo non ci fermeremo, ma siamo già pronti per una raccolta fondi che consenta alle associazioni che hanno subito il furto di riacquistare l’attrezzatura trafugata essenziale per continuare l’opera all’interno del quartiere”, prosegue Dimis. A breve comunicherò la data di uno spettacolo che stiamo organizzando insieme con alcuni colleghi artisti che si sono già messi a disposizione e il cui biglietto sarà interamente devoluto alla Misericordia di Librino. Ma se ci fossero artisti che volessero mettersi a disposizione non esitino a contattarmi: per fare del bene non siamo mai in troppi!”