CATANIA. “Venerdì mattina, Luciano Bruno, storico collaboratore della rivista “I Siciliani Giovani” e iscritto SEL, stava scattando delle fotografie nel quartiere Librino, quando sei uomini lo hanno circondato, minacciandolo con un’arma da fuoco e picchiandolo selvaggiamente fino a causargli la rottura di un dente. Gli aggressori gli facevano intendere di conoscere bene i suoi familiari, tanto da citarne i nomi, al fine di accrescere la carica intimidatoria del loro barbaro gesto”. Lo rende noto l’ufficio stampa di SEL in una nota ufficiale della federazione catanese. “Siamo vicini a Luciano e alla sua famiglia, ha dimostrato in questi anni con coraggio e passione l’amore per la sua città e per un quartiere, Librino, a cui ha dedicato tutta la sua vita, e di cui, attraverso le sue struggenti opere teatrali, ha raccontato lo stato di abbandono nelle mani della mafia”. Lo affermano nella nota Erasmo Palazzotto e Francesco Alparone rispettivamente deputato e coordinatore provinciale del partito.
“Esprimendo la nostra solidarietà – continuano gli esponenti di Sel – rinnoviamo il nostro sostegno a tutte le forme di contrasto alla mafia a partire proprio da quelle culturali e sociali in territori di frontiera come le nostre periferie. Ci auguriamo che presto anche tutte le istituzioni della città facciano la loro parte non lasciando solo chi come Luciano continua a lottare ogni giorno. Noi – concludono gli esponenti di SEL – continueremo a lottare al suo fianco per la giustizia e la legalità nella città di Catania”.
Ed in queste ore è arrivata anche la presa di posizione della Cgil: “Il pestaggio punitivo davanti al Palazzo di cemento per impedire a Luciano Bruno, collaboratore della rivista antimafia “I Siciliani”, di scattare foto, é la prova che non si può ancora parlare di sicurezza e legalità a Librino. Lo sgombero del Palazzo avvenuto due anni fa ha rappresentato un importante passo in avanti, ma i continui blitz delle forze dell’ordine in quella zona (con arresti e sequestro di droga e armi) dimostrano, come già asserito dal sindaco Bianco, che temi come legalità e sicurezza sono sempre all’ordine del giorno. La CGIL si stringe intorno alla vittima e alla redazione de I Siciliani, convinta che l’episodio sia da considerarsi una grave intimidazione a tutti gli effetti, ma siamo fiduciosi che le forze dell’ ordine -che hanno sempre funzione attiva- sapranno di nuovo colpire i fenomeni malavitosi e rafforzare il loro impegno, consapevoli che avranno sempre al loro fianco il mondo del lavoro e la Cgil che, in situazioni come queste, hanno sempre pagato un prezzo significativo”.

