L'Idv di lotta e di governo - Live Sicilia

L’Idv di lotta e di governo

In lista per le regionali nel partito del sindaco di Palermo c'è anche uno dei leader sindacali dei dipendenti Gesip, che nei giorni scorsi hanno paralizzato la città con  la loro protesta.

La candidatura di Barone (Gesip)
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PALERMO – I suoi manifesti a Palermo non sono passati inosservati. Perché Salvo Barone, candidato dell’Italia dei valori all’Assemblea regionale siciliana, non è un sindacalista qualunque. Barone è uno dei leader della protesta dei dipendenti Gesip, la bomba a orologeria puntualmente esplosa ai primi di settembre con l’esaurimento dei fondi destinati alla società partecipata. Un uomo della Gesip, dunque, corre per entrare all’Assemblea regionale siciliana. Ma la notizia sta soprattutto nel simbolo elettorale che campeggia sui manifesti di Barone, che della Gesip è dipendente ed è anche segretario generale del sindacato Asia. Il simbolo è quello dell’Italia dei Valori, il partito di Tonino Di Pietro che al di qua dello Stretto è in realtà il partito di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo chiamato a gestire, tra promesse, annunci senza seguito e faticose trattative con Roma, lo scottante dossier Gesip.

I 1.805 dipendenti della società senza futuro e con un passato per lo meno burrascoso alimentano certo gli appetiti elettorali. Come era già accaduto per le amministrative palermitane di qualche mese fa che incoronarono Orlando sindaco. Qualcuno di buona memoria ricorderà una delle primissime uscite pubbliche da candidato dell’attuale sindaco. Si recò a Palazzo delle Aquile a incontrare l’allora commissario Luisa Latella, trovando, per caso o chissà, una folla di operai Gesip e Amia che rumoreggiava in piazza Pretoria. Folla che si aprì al passaggio di Orlando come il Mar Rosso per Mosè, tra applausi, cori e pacche. Il sindaco fin qui ha coccolato quella folla anche da Palazzo delle Aquile, scegliendo come controparte non la Gesip ma il “governo insensibile” che da Roma ha chiuso i rubinetti per la insostenibile spesa improduttiva che ha tenuto in vita la società.

Ora, in questa frammentata e difficile campagna elettorale, l’Idv orlandiana gioca a carte scoperte la parte in commedia del partito di lotta e di governo. Mentre il sindaco, la giunta (liberatasi da scomode presenze portatrici di dissenso) e il consiglio con la maggioranza monocolore monstre partorita dalla strampalata legge elettorale, si danno da fare alle prese con carte e cavilli, nel disperato tentativo di far passare il cammello dalla cruna dell’ago, gli operai della Gesip hanno già dato prova di poter tenere in ostaggio un’intera città. E da oggi, un loro simbolo vivente campeggia sui manifesti sotto gli araldi del partito di governo.

Una contraddizione? Questione di punti di vista. Difficile in politica definire con algebrica precisione le coordinate dell’opportuno e del coerente. Tutto diventa soggettivo e valutabile secondo personalissimi parametri. Prendete gli anatemi orlandiani rivolti al Pd per l’alleanza con l’Udc e per il sostegno accordato a Lombardo. Un peccato originale che gli orlandiani non perdonano ad altri, pur avendo aperto le porte del partito a Carmelo Lo Monte, per anni uno dei quattro dirigenti più importanti del partito di Lombardo, di cui ha guidato la delegazione parlamentare a Montecitorio. Lo Monte non correrà alle regionali. Ci sarà, si dice, invece un politico che in passato gli è stato vicino come Francesco Bondì, sindaco di Trabia ed ex dirigente dell’Mpa. In un partito di lotta e di governo, potrebbe pure non fare notizia.

 


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