L'impatto, la fuga di un'auto e la corsa in ospedale| Lello Sanfilippo: "Così ho rischiato la vita" - Live Sicilia

L’impatto, la fuga di un’auto e la corsa in ospedale| Lello Sanfilippo: “Così ho rischiato la vita”

Il racconto di quei terribili momenti vissuti vicino via Ugo La Malfa dall'editore di Radio Time. I colleghi: "Ventiquattro ore di terrore, eravamo sconvolti".

L'incidente in via Pietro Nenni
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PALERMO – Quella paura è ancora viva e il suo ricordo non sarò facile da rimuovere, ma conta di tornare presto al lavoro Lello Sanfilippo, l’editore di Radio Time rimasto gravemente ferito la scorsa settimana in un incidente. A raccontare quei momenti terribili in via Pietro Nenni, è lui stesso. Da quel lettino dell’ospedale Villa Sofia è soltanto uno il desidero che esprime, quello di tornare in forma e alla sua radio, insieme agli amici di sempre.

“Subito dopo l’impatto sono caduto a terra, ma ho immediatamente detto che sarei andato in ufficio. Forse non mi rendevo conto – dice Sanfilippo – perché invece stavo malissimo. Ho battuto la testa, che per fortuna era protetta dal casco, contro un’auto. Di questo ne sono certo. Ma in merito a chi possa esserci stato al volante del mezzo, posso soltanto fare ipotesi. La mia sensazione – spiega l’editore – è che alla guida ci fosse una donna insieme ai suoi figli piccoli. Troppa fretta, troppa voglia di cambiare direzione perché in preda alla paura.

Dopo avermi tagliato la strada, invece di proseguire dritto, questa macchina si è immessa sulla parallela. Una scelta obbligata dal panico secondo me, ma che poteva costarmi la vita”. Sanfilippo racconta infatti di un’ambulanza arrivata in tempi brevissimi sul luogo dell’incidente, all’altezza del negozio “Bellavia Ricami”: “Potrebbe anche essere stato chi ha provocato lo scontro ha chiamare il 118 – dice -. Anche di questo non sono sicuro, ma sono davvero trascorsi pochissimi minuti”. Mentre l’auto fuggiva, infatti, Sanfilippo sarebbe rimasto poco tempo a terra, sull’asfalto, fino all’arrivo dei soccorsi.

“Forse era sprovvista di assicurazione e ha agito di istinto. Fatto sta che ha proseguito, impedendomi anche di vedere il modello dell’auto, visto che entrambi avevamo il sole in faccia”. Momenti drammatici insomma, dopo i quali l’ambulanza ha trasportato l’editore all’ospedale Cervello. “Ero in attesa al pronto soccorso quando sono svenuto – dice Sanfilippo -. Dopo il mio mancamento sono stato trasferito nel reparto di Terapia intensiva, dove sono stato sottoposto ad una tac”. I medici, dopo il ricovero, si sono riservati la prognosi: il trauma cranico era risultato pesante, tanto da preoccupare parenti e amici di Sanfilippo.

“Ventiquattro ore terribili – dice lo speaker di Radio Time, Domenico Cannizzaro – durante le quali abbiamo sperato che quell’ematoma si riassorbisse per evitare l’intervento chirurgico. Per noi della radio la situazione è precipitata quando la suocera di Lello ci ha detto che era stato trasferito in Rianimazione. Eravamo tutti sconvolti. Eppure, poco dopo l’incidente, lui ci aveva chiamato per affidare a qualcuno la sua moto. E’ probabile che inizialmente non si sentisse male. L’indomani, infatti, ci ha raccontato di avere dolori terribili alla testa, fitte atroci. Ma per fortuna adesso va meglio, anche grazie alla solidarietà e all’appoggio morale di decine di persone”.

Comprese quelle che amano Radio Time e fanno parte del fedelissimo pubblico di ascoltatori dell’emittente palermitana: “L’indomani dell’incidente – prosegue Cannizzaro – sono state almeno duecento le telefonate da me personalmente ricevute. Tutti mi chiedevano di Lello. Pur non rendendo immediatamente pubblico quanto successo, abbiamo pensato di lanciare presto l’appello per rintracciare il pirata della strada. Chiediamo ancora una volta, a chi abbia assistito allo scontro, di aiutarci ad individuare il responsabile. Non riusciamo a comprendere come possa vivere con questo senso di colpa, come riesca a dormire la notte”.

Un aiuto accolto con gioia da Sanfilippo: “Io ringrazio di cuore tutti coloro che hanno chiesto una mano per trovare l’automobilista. E’ una dimostrazione di grande affetto nei miei confronti, ne sono felice. Ma so anche che sarà difficile e che in questo momento, per me, l’importante è soltanto guarire del tutto e tornare a casa, dalla mia famiglia”.


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