ROMA – Nel 2021 il saldo degli stranieri residenti in Italia è in calo rispetto al 2019 (-15,4%). E’ quanto emerge dai dati Istat. Tra gli stranieri diminuiscono le nascite (-4,8% sul 2020) e aumentano i decessi (+8,6 %), un andamento che sembra risentire ancora dell’impatto pandemico. Le immigrazioni di cittadini stranieri sono invece in ripresa (+27% sul 2020), dopo il vistoso calo dovuto alla chiusura delle frontiere per il Covid, ma non recuperano i livelli pre-pandemici.
Dal report dell’Istat “Stranieri residenti e nuovi cittadini: caratteristiche demografiche e distribuzione territoriale – anno 2021” risulta che gli stranieri risiedono prevalentemente nell’Italia settentrionale, il 59% del totale, ripartizione in cui si concentrano anche i cittadini italiani per acquisizione pari al 66,5%.
Nel 2021 il saldo naturale della popolazione straniera è positivo in tutte le regioni. A livello nazionale il tasso di crescita naturale si attesta al 9,2&permil (ovvero 9,2 per 1000 abitanti) e varia dal +11,3&permil del Veneto al +5,3&permil della Sardegna. Il decremento della componente naturale si riscontra in modo marcato nelle province autonome di Bolzano/Bozen e Trento, che dal 2019 al 2021 passano entrambe dal 13&permil al 10‰ il calo meno evidente si registra in Sardegna (dal 5,5&permil al 5,3&permil). Emerge dal report dell’Istat “Stranieri residenti e nuovi cittadini: caratteristiche demografiche e distribuzione territoriale – anno 2021” Le nascite di bambini da genitori entrambi stranieri si concentrano nelle regioni dove non solo la presenza straniera è più diffusa e radicata, ma dove sono anche più avanzati i processi di integrazione: nel Nord-est (20,6% del totale delle nascite) e nel Nord-ovest (20,1%). L’Emilia-Romagna ha l’incidenza più alta di nati stranieri (24,0%), la Sardegna la più bassa (4,4%). Il tasso di natalità nel complesso della popolazione residente straniera è pari all’11,2&permil. Il primato è detenuto dal Veneto (13,0&permil), seguito dalla Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste e dall’Emilia-Romagna con il 12,9&permil. In Sardegna si rileva il valore più basso (7,4&permil).