MESSINA – E’ stato rinviato a data da destinarsi (probabilmente il 3 agosto) l’incontro che si sarebbe dovuto tenere domani, tra il patron Pietro Lo Monaco e la cordata pronta a rilevare la società guidata da Natale Stracuzzi. Giorni in più, che saranno utili a far diradare i fumi neri frutto dell’incontro catanese di lunedì che doveva dare la stoccata decisiva alla trattativa, ma che invece ha fatto allontanare le parti forse in modo irreparabile. La distanza tra domanda e offerta è ancora notevole, con gli acquirenti pronti a restituire a Lo Monaco i 50 mila euro sborsati per l’iscrizione in Serie D, ma con l’ex Amministratore Delegato del Catania intento ad alzare la posta fino a 250 mila euro, visti i crediti vantati con la Lega per l’utilizzo dell’età media nell’ultima stagione.
Distanza che potrebbe aprire le porte ad un esito davvero gattopardiano della vicenda, con la società che resterebbe nelle mani di Lo Monaco che da mesi minaccia di abbandonare una nave da cui, forse, non è mai stato convinto fino in fondo di voler scendere. Intanto però il Messina, calcisticamente parlando, rimane un entità astratta visto che non presenta una sola delle componenti fondamentali che si possono attribuire ad una società professionistica. Non c’è un solo giocatore ne un allenatore, manca uno staff tecnico e societario in grado di stabilire programmi e obbiettivi, insomma dal fuggi fuggi in seguito allo spareggio playout perso contro la Reggina non è cambiato nulla.
Una situazione spiacevole e paradossale, se paragonata ad esempio al caos che sta vivendo il calcio catanese, dove nonostante tutto c’è un allenatore con una squadra in ritiro ed una società che sta facendo mercato. E’ vero che il campionato non dovrebbe iniziare prima della metà settembre e che il Messina in caso di riammissione in Lega Pro avrebbe una proroga per il calciomercato, ma il Messina non può continuare a non esistere per troppo tempo ancora.
