Bilancio, ecco come salvarlo | Cascio: "Un bagno di sangue" - Live Sicilia

Bilancio, ecco come salvarlo | Cascio: “Un bagno di sangue”

Domani l'Ars, con un ordine del giorno, autorizzerà il governo a promulgare la finanziaria senza le parti impugnate. Tutto il resto, finirà in quattro disegni di legge, che l'Assemblea dovrà approvare entro domani. Duro il presidente dell'Ars: "Bocciate tutte le norme volute dal governo". Ma Armao e Lombardo puntano l'indice contro l'i parlamentari e non escludono uno "scontro" con lo Stato di fronte alla Consulta.
Dopo l'impugnativa del Commissario
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Tutto domani. Bilancio, Finanziaria e anche quattro disegni di legge per salvare il salvabile. Tra una riunione di giunta e una conferenza dei capigruppo, prende forma la strategia del governo dopo la pesantissima impugnativa del Commissario Carmelo Aronica. L’Ars, domani, attraverso un ordine del giorno autorizzerà l’esecutivo a promulgare la Finanziaria senza le parti impugnate. Tutto il resto, confluirà in quattro disegni di legge, che andranno approvati comunque entro domani. E saranno in Gazzetta ufficiale la settimana successiva, dopo la nuova verifica del Commissario. In quei giorni, anche la Finanziaria rimarrà nel cassetto per qualche giorno, in attesa di pubblicare tutti i testi contemporaneamente.

Con questa manovra l’Ars dovrebbe evitare lo scioglimento. Mentre il governo non ha escluso di riproporre, in seguito, le norme impugnate, andando così a uno scontro con lo Stato di fronte alla Corte costituzionale. Ovviamente, al di là dei tecnicismi legislativi, rimane il problema di trovare i soldi. Circa 800 milioni, molti dei quali dovuti all’impugnazione del commma che prevedeva un mutuo da 558 milioni e l’altro col quale la Regione ha scelto la via dell’accantonamento negativo da 192 milioni.

Sul tema del mutuo, ha spiegato l’assessore all’Economia Gaetano Armao, è intervenuta pochi giorni fa, a suggerire l’impugnativa del Commissario, una sentenza della Corte costituzionale, la numero 70, che ha specificato meglio le modalità di utilizzo dei mutui. “Il mutuo chiesto quest’anno – ha detto infatti Armao – è scritto esattamente nello stesso modo col quale abbiamo scritto quelli degli altri anni. In questa occasione, però, è intervenuta la sentenza della Consulta, quando i documenti contabili erano già impostati”. La soluzione, così, sarà trovata nel primo dei quattro disegni di legge, “Autorizzazione ricorso operazioni finanziarie”. In pratica, la norma prevede la specificazione dei singoli capitoli di bilancio per i quali è destinata la somma del mutuo.

Il problema dell’accantonamento negativo, invece, è stato superato in maniera più netta: quello che era un accantonamento (in pratica, spese legate ai futuri incassi della valorizzazione degli immobili), diventa un taglio. In pratica, “saltano” 75 milioni del Fondo delle autonomie destinato ai Comuni, oltre a una cinquantina di milioni di spese per il trasporto pubblico e per i collegamenti con le isole minori. Tagliati anche i 12 milioni per l’ex Tabella H previsti nell’accantonamento. Così, la tanto discussa spesa per le associazioni e gli enti, scende dai 45 milioni (già dovuti a un taglio del 10%), a 33 milioni.

“Un bagno di sangue”. Così il presidente dell’Ars Francesco Cascio ha descritto gli interventi del Commissario, scongiurando, però, la possibilità che l’Assemblea venga sciolta. “Domani, con un ordine del giorno, si approverà la Finanziaria negli articoli non impugnati. Sempre domani, si lavorerà ai disegni di legge che consentiranno di reperire le somme per coprire i buchi lasciati dagli interventi del Commissario”. Ma il giudizio di Cascio sulla giunta Lombardo è molto duro: “Non poteva andare peggio di così – ha detto il presidente dell’Ars – visto che tutte le norme del governo sono state impugnate”. Nonostante nei giorni scorsi, i rapporti tra l’esecutivo e il Commissario sembrassero fittissimi e proficui: “Evidentemente – aggiunge Cascio – non si sono capiti. Avranno parlato una lingua diversa”. E invece, sia il presidente Lombardo che l’assessore Armao hanno coinvolto l’Assemblea nel fallimento della Finanziaria, parlando di “scarsa armonia”. “Hanno perso un’occasione per tacere”, ha tagliato corto Cascio, “quello che non ha funzionato – ha proseguito – è stato il corredo di norme avanzate proprio dal governo. Al di là delle porcate fatte nella notte di martedì”. Il riferimento è a tutte quelle “micro-norme” suggerite nella notte dell’approvazione, da singoli deputati: “Ma il Commissario ha bocciato gli interventi per il fotovoltaico, i Confidi, le stabilizzazioni, il mutuo, l’accantonamento, tutte iniziative del governo”. E c’è già chi chiede il commissariamento della Regione, come il segretario regionale dell’Udc Gianpiero D’Alia. “Il commissariamento sarebbe una mortificazioe, meglio evitarlo”. ha chiosato Cascio.

È diverso il giudizio sulla “portata” dell’impugnativa, da parte dell’assessore Gaetano Armao: “Il bilancio sostanzialmente regge – ha detto – e l’impugnativa sul mutuo è dovuta a una sentenza emessa pochi giorni fa, quando l’impianto della Finanziaria era già pronto”. Ma sullo sfondo, è pronto uno scontro tra Regione e Stato: “Riproporremo così come sono – ha detto Armao – la maggior parte delle norme impugnate. E sarà la Corte costituzionale a dire chi ha ragione”. Pochi minuti prima, poi, sia l’assessore, che il presidente Lombardo avevano puntato il dito contro il Parlamento: “L’impugnativa del Commissario dello Stato – hanno dichiarato – è la inevitabile conseguenza di un modo di procedere dell’Assemblea Regionale privo di armonia. Avevamo presentato una finanziaria organica, ma si è preferito procedere – hanno aggiunto – in un modo che possiamo definire alluvionale. Le proposte formulate dal governo, nelle sue numerose formulazioni, erano sempre dentro una visione del contesto economico e finanziario regionale in grado di coniugare rigore e sviluppo. L’accelerazione verificatasi nella notte finale e le ’spinte’ da parte, purtroppo, di più di un deputato di tutti i gruppi, nessun escluso, hanno prodotto uno stravolgimento non solo di singole norme, ma soprattutto della coerenza del testo della finanziaria che teneva in conto anche delle proposte positive giunte dai gruppi parlamentari”.

Fatto sta che domani bisognerà correre. Servono quattro disegni di legge con i quali trovare i soldi per “salvare” il bilancio. Oltre a quello sul mutuo, saranno discussi i ddl sulla “Determinazione dei Fondi globali”, sul “Rifinanziamento precedenti leggi di spesa – copertura finanziaria”, “Disposizioni correttive finanziarie e contabili”. Tutto domani. A tre giorni dalla fine dell’esercizio provvisorio. A dieci giorni dalle elezioni amministrative. A pochi mesi, ormai, dalle Regionali. “Si vota probabilmente il 21 ottobre”, ha annunciato Cascio. Ma prima di pensarci, c’è da salvare i conti.


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