"Lombardo è un solista | con qualche nota stonata" - Live Sicilia

“Lombardo è un solista | con qualche nota stonata”

Intervista ad Antonello Cracolici
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5 min di lettura

“Le primarie? Sono nel nostro dna. Gli assessori tecnici? Ormai sono dei delegati del presidente”. Tra l’assemblea del Pd di una settimana fa e quella dell’Mpa del prossimo week end, il capogruppo democratico all’Ars Antonello Cracolici non nasconde le crepe di un’alleanza con Lombardo ancora da definire nei modi, nei tempi e negli uomini. Una crepa in più, quella rintracciabile sul blog del governatore: “Io credo – scrive il governatore – che l’alleanza con i partiti del Terzo polo sia da rafforzare e che il rapporto con il Partito democratico sia stato importante”.

Onorevole, il presidente Lombardo dice che “siete stati importanti”. Parla di voi già al passato…
“Non ho letto. Ma non è un grosso problema. Nulla è scontato. Noi abbiamo posto dei temi sui quali attendiamo una risposta politica. Vedremo allora come verranno coniugati i verbi, quindi decideremo come comportarci”.

Quindi lei non dà per scontata l’alleanza politica col terzo polo in vista delle prossime elezioni?
“Guardi, io solitamente commento le cose che avvengono, non quelle che potrebbero avvenire. Per quanto ne so io, Lombardo si è attribuito il merito di essere stato il precursore di un progetto politico che si è diffuso in tutta Italia. Non posso non pensare che queste dichiarazioni siano foriere di futuri rapporti”.

In vista di elezioni anticipate?
“Certamente la nostra idea è di andare al voto insieme. Meglio se le elezioni vengono anticipate. In questo modo connetteremmo la situazione siciliana a quella nazionale, dove l’alleanza tra Pd e Terzo polo è già una realtà”.

Insistete sulle primarie?
“Io direi che prima dobbiamo vedere chi siamo. Poi stabiliamo cosa fare. Certo, inutile dire che le primarie fanno parte del nostro dna, dell’identità del nostro partito”.

Possibile che il presidente si sia innervosito per le continue richieste, anche all’interno del suo partito, di una sorta di “referendum” sul sostegno del Pd a questo governo?
“Sapesse quante cose danno fastidio a me… però l’assemblea del Pd ha definito una linea. E i partiti hanno un pregio: sono luoghi democratici. Magari certe frasi danno fastidio a chi è abituato a vivere in regimi monocratici”.

A proposito, proprio sul suo blog, Lombardo dice: “Se c’è un capo eletto democraticamente non solo questo va seguito ma guai a chi osi contestarlo. Chi lo fa va cacciato”. Che ne pensa?
“Credo che i partiti non possano avere padroni. Io appartengo a un partito che, storicamente, è sempre stato contro i padroni”.

Lombardo ha detto anche che le correnti in un partito sono “alla base della distruzione di qualunque gruppo sociale e partito politico”
“Su questo sono d’accordo. Le correnti sono elementi degenerativi. Si tratta di gruppi che sono portati a ragionare per se stessi, per gli interessi del gruppo di appartenenza, dimenticando la società”.

A proposito dell’assemblea del Pd cui lei faceva riferimento. Il segretario Lupo ha indicato la via delle alleanze larghe, includendo anche Idv e Sel. Come si concilia con le parole degli esponenti del Terzo polo che hanno respinto qualsiasi ipotesi di questo tipo?
“Ho detto qualche giorno fa che bisognerebbe scegliere il metodo della pazienza… Le parole sono una cosa, i fatti sono un’altra cosa. Io credo che un’alleanza larga sia inevitabile. Certo, i matrimoni si fanno in due, e se uno dei due dice di no, il matrimonio salta”.

Lei parla di pazienza. Ma non è che, continuando a pazientare, si ritrova Lombardo nel centrodestra?
“Questo è l’incubo raccontato dal primo giorno del nostro avvicinamento a Lombardo. Ma la politica non deve vivere sulle paure, ma sui progetti”.

Quindi lo esclude?
“No. Dico solo che Lombardo in Sicilia ha tolto dal governo i berlusconiani e i cuffariani. E questo è un fatto”.

Ma Cuffaro è fuori dai giochi. E il governo Berlusconi è in gravi difficoltà. Possibile che la situazione siciliana venga anche determinata dalla politica nazionale?
“Solo Dio sa cosa sarà il centrodestra dopo Berlusconi. Che in effetti non mi pare messo molto bene. E per la verità, bisognerà capire anche cosa sarà il Terzo polo, visto che il nostro, piaccia o non piaccia, è un sistema bipolare”.

Torniamo in Sicilia. Cosa vi aspettate dall’assemblea dell’Mpa di questo week end? Quali conferme? Crede che ci sarà anche qualche sorpresa?
“Io credo che questa assemblea sia utile soprattutto ai militanti del movimento. Servirà a rinserrare le fila di un partito che ha passato un momento di crisi. Non a caso stanno pensando a un nuovo progetto politico, a trasformare il movimento in qualcosa di più strutturato, stanno anche pensando di cambiare il nome…”.

E riguardo al suo partito non si aspetta nulla dalla due giorni di Catania?
“Certo. Noi abbiamo posto delle domande. Mi attendo di ascoltare qualche risposta”.

A proposito, nell’assemblea avete “staccato la spina” al governo dei tecnici…
“Non è una questione di uomini. Il problema non è lì, ma è puramente politico”.

Anche perché, come qualcuno vi ha fatto notare, alcuni dei tecnici sono di “area Pd”…
“Il governo, ormai, è stato ridotto a un gruppo di delegati del presidente. Lombardo ha in mente un modello simile a quello dei Comuni o delle province. Alla Regione, però, non si può pensare di dare una delega quasi come fosse una concessione…”.

Insomma, Lombardo ha governato da solo…
“Guardi, il modello che abbiamo noi in testa, ed è quello descritto dallo Statuto della Regione siciliana, è quello che prevede la proposizione, e la responsabilità degli assessori. È un modello, per intenderci, simile a quello di una squadra. Anzi, meglio, a quello di un’orchestra dove tanti strumenti concorrono a comporre una buona musica”.

Finora invece c’è stato un concerto da solista?
“Direi di sì. Un solista, e qualche strumento stonato”.


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