L'omicidio di Aldo Naro al Goa| Le condanne e la svolta - Live Sicilia

L’omicidio di Aldo Naro al Goa| Le condanne e la svolta

Aldo Naro

Il giudice ordina la trasmissione degli atti ai pm. Altre tre persone rischiano l'incriminazione.

PALERMO – Altre persone potrebbe avere partecipato all’omicidio di Aldo Naro, il giovane medico ucciso nel 2015 pochi giorni dopo la sua laurea durante una festa in maschera nella discoteca Goa di Palermo.

Nel giorno in cui decide condanne e assoluzioni per rissa e favoreggiamento il giudice per l’udienza preliminare Fernando Sestito ordina la trasmissione degli atti alla Procura per valutare la posizione di Francesco Troia, Gabriele Citarella e Pietro Covello in ordine al reato di omicidio.

I familiari della giovane vittima accolgono la notizia in lacrime. Da anni si battono convinti che non fu il solo Andrea Balsano, reo confesso del delitto e già condannato a dieci anni di carcere, a sferrare il calcio mortale. Aveva 17 anni quando avvenne la rissa e faceva il buttafuori nel locale, dopo essere stato reclutato nel quartiere dello Zen.

Il Gup ha condannato per rissa a due anni ciascuno di carcere Giovanni Colombo, Pietro Covello e Mariano Russo. Dovranno risarcire i parenti della vittima costituiti parte civile al processo assieme al Comune di Palermo. Assolti, invece, Giuseppe Micalizzi, Carlo Salvatore La China, Giuliano Bonura, Daniele Cusimano e Natale Valentino (difeso dagli avvocati Vito Agosta e Gino Rausa, è l’unico assolto perché considerato totalmente estraneo ai fatti), Francesco Meschisi (difeso dagli avvocati Ennio Tinaglia e Fabrizia Giunta, per lui la formula dell’assoluzione dall’ipotesi di favoreggiamento è “perché il fatto non costituisce reato”). Gli altri imputati erano difesi da Fabrizia Giunta, Michele Giovinco, Rosanna Vella. Per loro è scattata la vecchia insufficienza prove. Rispondevano a vario titolo di rissa e favoreggiamento personale. I legali hanno dimostrato con alcune controperizie che i loro assistiti erano lontani dal luogo della rissa.

IL VIDEO DELLA FOLLE NOTTE

La morte di Aldo Naro fu il tragico epilogo di una rissa scoppiata nel locale dello Zen. Nel privè della discoteca, durante la festa in maschera, accanto a Naro e ai suoi amici trovarono posto una quarantina di clienti, molti dei quali con precedenti penali per stupefacenti e furto. Due di loro avrebbero attaccato briga con due amici di Aldo portandogli via i cappelli da cowboy. La situazione degenerò anche perché gli stessi buttafuori, quasi tutti senza l’obbligatorio cartellino di riconoscimento, sarebbero stati scambiati per partecipanti alla rissa anche per via dei colpi sferrati. Il caos fu inevitabile. Io titolare della discoteca Massimo Barbaro viene processato separatamente per favoreggiamento.

I familiari di Naro si sono affidati agli avvocati Antonino e Salvatore Falzone e hanno anche chiesto la collaborazione di due esperti, fra cui Luciano Garofano, ex generale dei carabinieri del Ris. Dopo avere analizzato il materiale probatorio i consulenti hanno ipotizzato che altre persone abbiano partecipato all’omicidio di Aldo.

 


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