RAGUSA Un altra giornata di dolore e di indagini per il piccolo Loris, straziato e ucciso a otto anni. Una giornata che LiveSicilia ha seguito con aggiornamenti in diretta e un’altra che si apre. Ecco la cronaca.
Indagato il cacciatore, la madre non riconosce gli slip
Gli slip da bambino trovati davanti alla scuola di Santa Croce in Camerina, non sarebbero del piccolo Loris Stival. Secondo quanto si apprende, infatti, la mamma del piccolo non avrebbe riconosciuto le mutandine quando le sono state mostrate.
“Sia fatta giustizia per il piccolo Loris”: lo chiede Santa Croce Camerina mettendolo per iscritto, nero su bianco, con un lenzuolo esposto davanti il plesso scolastico Falcone-Borsellino dove studiava Loris Stival, il bambino di otto anni ucciso quattro giorni fa. Stamattina lo hanno agganciato alla cancellata, accanto all’ingresso dell’istituto, con vicino anche una maglietta di basket che ha disegnato un cuore e la scritta “Per Andrea”.
“Abbiamo lanciato più segnali alla popolazione, ma non è arrivata alcuna segnalazione”. E’ lo “stupore” espresso dal procuratore Carmelo Petralia sulla reazione di Santa Croce Camerina all'”appello” lanciato ieri da magistrati e investigatori a fornire, anche in forma anonima, indicazioni per le indagini sull’uccisione di Loris Stival. Dalla valutazione del magistrato esce il quadro di un paese chiuso in se stesso, che guarda in casa propria, ed è restio a collaborare con gli ‘sbirri’. Una tesi che il sindaco, Franca Iurato, respinge: “sono convinta e certa che la nostra comunità non è omertosa”. In piazza, e nella strada dello struscio, le ‘voci’ corrono, le ipotesi si sprecano. In tanti sono certi di conoscere la verità sull’accaduto: “io ‘u sacciu chi succiriu, ma non tu ricu” (“io lo so cosa è accaduto, ma non te lo dico”), è la frase ricorrente, mentre altri allargano le braccia: “e chi lo può dire…”. In un paese come questo ogni abitante è una ‘telecamera’ che tutto vede e registra. Tutti sanno tutto di tutti, ma non lo dicono. E, soprattutto, non telefonano al 112 o al 113 per segnalare. Per questo il procuratore si “stupisce”. Davanti a questa tragedia si sarebbe aspettato segnalazioni e telefonate da cittadini, elementi per contribuire a trovare l’assassino o a ricostruire il percorso compiuto da Loris. Poche, invece, le risposte della gente. Riprova il capo della squadra mobile, Nino Ciavola, che chiede “aiuto alla popolazione: per noi è fondamentale in questo momento avere a disposizione tutte le immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza, che siano di abitazioni o di aziende pubbliche o private”. “Per noi – spiega – è fondamentale cristallizzare ogni istante prima dell’omicidio”. “Io penso che il nostro non sia un paese omertoso”, replica però il sindaco di Santa Croce Camerina, Franca Iurato, ricordando “la grande partecipazione alle ricerche” e che il corpo è stato “trovato grazie alla segnalazione di uno di loro”. “Se in pochi parlano vuol dire che non hanno visto elementi utili e non sanno che dire”. “Magari – spiega il sindaco – non siamo abituati a questi accadimenti, si pensa che quello che si è visto non c’entri alcunché, ma intanto lo si dica senza paura di fare la figura dello sciocco a dire qualcosa, a riferire qualcosa di ininfluente”. Per questo Franca Iurato rifà proprio l’appello del procuratore e invita “i cittadini a superare questa forma di riserbo, anche in forma anonima, a fare pervenire informazioni”. E mette a disposizione la polizia municipale e anche se stessa: “ditelo al sindaco – invita – che lo riferirà agli investigatori”. “E’ il momento del dolore – chiosa – ma soprattutto della sobrietà e della collaborazione”. La prima risposta arriva nel pomeriggio: tre giovani rivelano ai carabinieri che il giorno del delitto, nella strada attigua al posto del ritrovamento del corpo, in contrada Mulino Vecchio, c’era un’auto bianca posteggiata. E non era la Suzuky del ‘cacciatore’ Orazio Fidone.
La mamma del piccolo Loris Stival è in questura a Ragusa per essere nuovamente ascoltata come persona informata sui fatti. Secondo quando si apprende, gli investigatori di polizia e carabinieri starebbero cercando di chiarire alcuni aspetti del racconto fatto dalla donna dopo il ritrovamento del corpo di Loris.
I genitori di Loris Stival si sono recati nella zona del ritrovamento del corpo del figlio. Accompagnati da alcuni familiari hanno deposto due mazzi di fiori sotto il nastro che delimita l’area sottoposta a sequestrato, che non è stato possibile neppure per loro superare. La mamma del bambino ha abbracciato a sé un peluche di riccio, che qualcuno aveva portato lì, e poi lo ha rimesso a posto. Quando i giornalisti hanno tentato di avvicinarli ci sono stati momenti di tensione.
Il piccolo Loris Stival non appare in nessuna delle immagini registrate dalle telecamere di Santa Croce Camerina finora visionate dagli investigatori e nelle quali, invece, si vede l’auto della madre con cui il piccolo sarebbe stato portato a scuola. La circostanza è stata confermata da fonti investigative secondo le quali, però, sono necessari approfondimenti, sia perché le immagini non sono così nitide da poter dare certezze sia perché non è stata completata la visione dei video a disposizione.
La scuola sta cercando di tornare alla normalità. I bambini oggi hanno svolto le solite attività. Nel pomeriggio ho incontrato i docenti, poi i genitori”. Giovanna Campo, la preside dell’istituto Psaumide, di cui fa parte la scuola elementare Falcone Borsellino, frequentata da Loris, il bimbo ucciso sabato scorso, incontra i giornalisti alla fine delle lezioni. “Abbiamo consegnato alla Polizia i disegni ed i piccoli scritti di Loris, tutto è a disposizione – aggiunge – Ieri i bambini hanno fatto dei disegni spontanei, hanno scritto delle frasi dedicate a Loris. Li abbiamo consegnati alla madre”. Il percorso è guidato dagli psicologi dell’Asp. “Da soli non potremmo farcela. Siamo impreparati a gestire eventi così. Il loro supporto per noi è fondamentale”, dice la preside che smentisce le notizie delle assenze di Loris. “Loris è un bambino presente. Dall’inizio dell’anno è stato assente solo due giorni – dice – Abbiamo consegnato le copie dei registri agli inquirenti. Era integrato con i compagni. Non c’è mai stato alcun problema. La mamma lo ha sempre seguito”.
Sarebbe morto tra le 10 e le 10.30 di quattro giorni fa Loris Stival. Il bambino di 8 anni sarebbe stato strangolato con le mani attorno al collo e subito dopo gettato nel canalone di contrada Mulino Vecchio dove il corpo è stato recuperato alle 17 dello stesso sabato scorso. E’ quanto accertato dal lavoro del medico legale Giuseppe Iuvara incaricato dalla Procura di Ragusa di eseguire l’autopsia, dopo sopralluoghi sul posto e esami in studio.
“Siamo rimaste sconvolte dalla notizia dell’omicidio del piccolo Loris perchè il bambino ha vissuto con noi dei giorni intensi e impegnativi sul piano formativo”. Lo dicono le insegnanti Carmela Carbonaro e Nadia Cannata della scuola primaria paritaria Mickey Mouse di Modica che il piccolo Loris Stival ha frequentato due anni fa. “Un bambino vivace ma attento e motivato – aggiunge l’insegnante Cannata – La madre era premurosa. Abitavano nello stesso stabile della scuola e ogni mattina si preoccupava di accompagnare il figlio in classe. Poi la famiglia Stival ha deciso di lasciare Modica forse per non pagare più l’affitto dell’appartamento e si è trasferita in una casa di Santa Croce di proprietà che nel frattempo aveva ristrutturato”.
Ci sarebbe stata una seconda auto bianca posteggiata poco prima delle 15 nella strada attigua al luogo del delitto il giorno del ritrovamento del corpo di Loris Stival. E’ il particolare reso noto ai carabinieri di Santa Croce di Camerina da tre giovani del paese. I militari stanno cercando di verificare l’informazione e di identificare il tipo di auto e il proprietario.
“Per caratteristiche e natura” gli slip trovati davanti alla scuola di Santa Croce Camerina “potrebbero essere quelli” del bambino. Lo ha detto il dirigente della Polizia scientifica della Sicilia orientale, Giuseppina Neri, sottolineando che il bambino “era vestito, con i pantaloni slacciati e senza slip”. Fino a che non verranno eseguiti gli esami del dna sugli slip ritrovati, ha poi aggiunto il dirigente della Polizia scientifica, “non possiamo sapere con certezza se si tratta effettivamente degli slip del piccolo Loris”. Il dirigente e gli uomini della Polizia scientifica sono tornati sul luogo del delitto per un nuovo sopralluogo. I risultati della ricostruzione della scena del delitto, ha precisato, non saranno pronti prima di una settimana.
Le indagini
Orazio Fidone, il cacciatore che tre giorni fa ha scoperto il corpo di Loris Stival, è indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla morte del bambino. L’atto disposto dalla Procura è dovuto per eseguire un esame tecnico irripetibile: accertamenti su due vetture e vestiti dell’uomo. Il fascicolo aperto dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota ipotizza i reati di sequestro di persona e omicidio. Gli esami, affidati alla polizia scientifica, dovranno essere compiuti su due auto dell’uomo e sui suoi vestiti, che sono stati sequestrati ieri da Squadra Mobile e Carabinieri. L’iscrizione nel registro degli indagati, è stato sottolineato, è un atto tecnico dovuto per eseguire un accertamento irripetibile, a tutela della persona indagata che potrà così, se vorrà, nominare un legale e un perito di parte.
Intanto, un paio di slip blu per bambini con la scritta ‘cool skater boy’ con disegnato un cucciolo di lupo, è stato trovato davanti alla scuola di Loris. Secondo alcune indiscrezioni, non confermate però dagli investigatori, il bimbo era senza slip al momento del ritrovamento. Un’animatrice che lavora in un campo scuola privato, Loredana Bizzini, ha notato l’indumento intimo a terra, sul marciapiede, ed ha avvisato polizia e carabinieri che sono sul posto. La il valore della circostanza viene però smorzata da un investigatore: “Oggi indiscrezioni di stampa parlano di bambino senza slip, e stamattina ci hanno fatto trovare delle mutandine davanti scuola: non è un caso, sembra opera di un mitomane”. Un altro investigatore ricorda che nella strada “polizia e carabinieri ci sono passati mille volte” e, secondo lui, “le hanno messe di proposito”. L’ipotesi privilegiata quindi, in questo momento, sembra quella di un mitomane.
Fidone è stato denunciato per detenzione di esplosivo, che sarebbe risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Nella sua casa polizia e carabinieri hanno sequestrato inoltre migliaia di munizioni da caccia e da guerra, tutte illegalmente detenute. La Procura di Ragusa lo ha denunciato in stato di libertà. Indagini sono state eseguite anche dagli artificieri della polizia di Stato di Catania.