SAN GIOVANNI LA PUNTA – Il “vuoto” politico da una parte e l’appartenenza da sempre all’aera di destra, lo ha spinto a sposare la causa di Salvini. E a candidarsi come sindaco di San Giovanni La Punta con la lista del leader leghista. È Lorenzo Seminerio che spiega le motivazioni che lo hanno spinto a candidarsi in quota lega e aspirare a guidare il Comune puntese. “Le mie radici politiche mi hanno indotto a sposare questo movimento che, tra l’altro ha dei principi su cui si fonda la mia persona”.
Come giudica l’operato della precedente amministrazione?
Bisogna vedere da che punto di vista. Da quello della realizzazione di opere pubbliche, non si pèuò dire che non sia stato fatto nulla. Ma un sindaco che realizza un progetto non è che ha fatto nulla di straordinario, ma solo il suo dovere. Lamento, invece, il fatto che, soprattutto nell’ultimo quinquennio, si sia esagerato con le consulenze, con le assunzioni in Multiservizi, tutte azioni che hanno condizionato, dal mio punto di vista, il lavoro del Consiglio comunale, non più libero e4 imparziale. Per questo, nel 2013, mi sono dissociato.
Relativamente al Piano regolatore, un aspetto molto importante, come sono stati questi ultimi anni?
Nel 2008 è stata fatta una variante per le cooperative edilizie. Devo dire, però, che le aree individuate sono parecchie. Quando passerà la crisi, il territorio sarà ulteriormente cementificato, con queste nuove aree, ferme solo perché non c’è mercato. Se a questo aggiungiamo l’approvazione del progetto di massima del nuovo Prg, avvenuta appena due mesi fa da parte di appena 8 consiglieri, ritengo che ci sia qualche anomalia. In più il paese non è in grado di sopportare un sovraccarico ulteriore di cittadini. Relativamente al centro commerciale, io non avrei approvato la variante al Prg che prevede un ampliamento dei Portali. Io avrei fatto altro, mi sarei chiesto quale vantaggio al territorio dia il centro commerciale, a livello di occupazione o di gettito. Dopo questo studio avrei deciso di andare in variante per l’ampliamento.
Relativamente al suo programma politico, può elencare tre priorità?
Innanzitutto la sicurezza. Il territorio deve essere videosorvegliato tutto. Solo così si può limitare la criminalità. Bisogna, contestualmente, chiedere un incremento di forze dell’ordine. Poi c’è il centro storico, che va rilanciato e valorizzato, anche in chiave turistica. Un’altra priorità è la pulizia. Qui soffriamo e non abbiamo mai affrontato in maniera concreta la questione delle discariche abusive. Anche in questo caso servono le telecamere e la repressione.