Giovanni Brusca non sarà mai libero

L’orrore, gli innocenti, la violenza: Giovanni Brusca non sarà mai libero

La condanna di uno spietato carnefice

Giovanni Brusca è un uomo libero. Qualcuno, una volta, mi raccontò di avere incrociato gli occhi del dottore Giovanni Falcone, dopo l’esplosione sull’autostrada. E mi disse di non avere mai più incontrato tanta sofferenza. Dolore per la moglie, la dottoressa Francesca Morvillo. Dolore per i ragazzi della scorta. Dolore per sé.

Qualcun altro, un’altra volta, mi raccontò di come la dottoressa Morvillo e il dottore Falcone erano legati da un amore intenso, tenero e riposante, dietro i velami della vita pubblica. Quella sera, se fossero arrivati a casa – mi spiegarono – avrebbero trovato una cena fredda ad aspettarli. Non giunsero mai a destinazione. La cena si freddò per sempre. Giovanni Brusca è, ormai, un uomo libero.

Il martirio del piccolo Di Matteo

Per quanto mi sia sforzato, negli anni, non sono mai riuscito a immaginare gli occhi di Giuseppe Di Matteo, strangolato, figlio di collaboratore di giustizia, condannato a morte per questo.

Aguzzo i sensi verso una terribile verosimiglianza, cerco di scendere nel buio maleodorante di quella prigionia infame. Tento, per immedesimarmi, e abbracciare una pena infinita, perché credo che condividere sia l’essenza dell’umanità. Ma poi mi fermo. Nulla può raffigurare la mattanza di un bambino.

Ci penso spesso agli occhi di Giuseppe Di Matteo, nell’oscurità soffocante, in balìa dei suoi maledetti assassini. Giovanni Brusca è un uomo libero. Disse, con ferocia inumana: “Allibertativi du cagnuleddu”. I sicari obbedirono. Non ci sarà mai perdono.

Il carnefice e le vittime

Il nostro Riccardo Lo Verso ha scritto un articolo esatto, denso di riferimenti e rimandi su Giovanni Brusca, carnefice e boss, diventato un uomo ‘libero’.

Vittime della mafia, tra cui Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, caposcorta del giudice Falcone, hanno espresso una comprensibile amarezza.

Maria Falcone, sorella del magistrato, pur non dimenticando – come potrebbe? – lo sfondo profondamente tragico di una storia, ha ricordato l’imperio della legge.

Giovanni Brusca è un uomo libero. Nel tempo che gli resta, sarà oggettivamente inseguito dalla memoria, dagli occhi, dall’atroce sofferenza, dai pensieri delle persone a cui ha rubato tutto con una violenza innominabile. Gli importa, non gli importa? Non importa appurarlo.

In ogni caso, con il fine pena mai dell’odio praticato e del massacro perpetrato, Giovanni Brusca, non sarà mai, davvero, un uomo libero.


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