Ufficio speciale, Piano giovani e... | Per Crocetta ogni click è un flop - Live Sicilia

Ufficio speciale, Piano giovani e… | Per Crocetta ogni click è un flop

In Finanziaria è prevista l'abolizione della struttura che avrebbe dovuto "sostituirsi" a Sicilia e-Servizi, creata dal governatore appena un anno e mezzo fa. E' solo l'ultimo fallimento in tema di informatica, dopo i casi del "clik day" e i drammatici problemi delle centrali operative che gestiscono le emergenze.

I fiaschi del governo
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PALERMO – Ogni click si trasforma in flop. Sembra il destino della Regione Siciliana quando di mezzo c’è l’informatica. L’ennesima marcia indietro, o sarebbe meglio dire la “resa” del governo Crocetta troverà posto nella prossima legge di stabilità. Un articolo della Finanziaria che presto arriverà all’Ars, prevede infatti l’abolizione dell'”Ufficio per l’attività di coordinamento dei sistemi informativi regionali e l’attività informatica della Regione”. L’Ufficio che avrebbe dovuto rendere realtà uno dei tanti annunci del presidente Crocetta: togliere la gestione dell’informatica a Sicilia e-Servizi, per passare tutto nelle mani dei dipendenti regionali.

E invece, la decisione del governatore anche in questo caso si è rivelata un fiasco. E con la Finanziaria verrà cancellata. L’epilogo più adatto, forse, per un Ufficio nato proprio in occasione di una Finanziaria, quella del 2013. Una decisione che aveva, come fine, quello del “contenimento della spesa e di una razionalizzazione degli uffici”, come si legge nella pagina dedicata sul sito ufficiale della Regione.

L’obiettivo, annunciato da Crocetta era quello di giungere a una progressiva “internalizzazione” delle operazioni informatiche della Regione. In quel periodo, la società Sicilia e-Servizi era in liquidazione. E l’intento era appunto quello di utilizzare i dipendenti regionali per queste attività. In particolare, i compiti dell’ufficio erano quelli di “coordinare lo scambio dei flussi informativi tra diverse fonti regionali, sub regionali ed extra regionali; promuovere il collegamento di tutti i sistemi informativi delle Amministrazioni regionali; gestire il sito ufficiale della Regione Siciliana; promuovere la diffusione dell’innovazione tecnologica nell’Amministrazione regionale”.

E si sarebbe trattato di una struttura molto corposa. Il governo, infatti, con un paio di delibere nell’estate del 2013 dava il “via libera” all’istituzione dell’Ufficio, dove avrebbero dovuto trovare posto la bellezza di 97 dipendenti regionali. Un ufficio con competenze “esclusive”, recitava la delibera che lo istituisce, e articolato addirittura in un “nucleo centrale”, in un “livello assessoriale” e in un “livello territoriale” (riguardante le strutture come Soprintendenze e Ispettorati, disseminati in base alla Provincia di riferimento).

Tutto finito. Crocetta ci ha già ripensato. In un anno e mezzo l’Ufficio, sulla propria pagina nel sito ufficiale della Regione, ha pubblicato come unico avviso quello della “chiusura per disinfestazione e derattizzazione” dello scorso 28 gennaio. “Ma il nostro ufficio – spiega il dirigente Giovanni Corrao che lo ha guidato fino a ieri – ha delle competenze che non possono esserre svolte da Sicilia e-Servizi. Anzi, con la Spa direi che non c’è una totale incompatibilità”.

Eppure a quell’Ufficio era stata attribuito un ruolo “esclusivo”. Non a caso richiamato nell’atto di citazione a giudizio della Procura della Corte dei conti nei confronti di Antonio Ingroia, Rosario Crocetta e metà di quella che fu la sua giunta. Il tema, ovviamente, le assunzioni in Sicilia e-Servizi. E in quel documento i pm contabili ricordano come sia partito, alla fine del 2013, persino l’affiancamento di alcuni dipendenti regionali con quelli del socio privato della Spa. Già nel 2014, però, l’allora dirigente dell’Ufficio speciale, Massimo Piccione dichiarava che “l’Ufficio è stato costituito, ma al momento non risulta pienamente operativo”. E forse non lo sarà mai. Perché nel frattempo, Sicilia e-Servizi risorge. E si ripopola. Un fatto che ha portato al “rinvio a giudizio” da parte della magistratura contabile per Crocetta, Ingroia e gli ex assessori.

Assunzioni, secondo la Procura compiute “al buio, senza alcuna giustificazione e contra legem”. A Crocetta, i pm contestano persino di avere rinnegato proprio la delibera della sua giunta del marzo 2013, ovvero la scelta di creare un Ufficio speciale per internalizzare l’informatica. Ma adesso il governatore è andato anche oltre. Rinnegando quella scelta anche formalmente e “liquidando” l’Ufficio, invece di liquidare la società “mangiasoldi”. Che nei mesi scorsi era finita al centro delle polemiche anche per un’altra questione. Anche lì, la gestione dell’informatica del governo Crocetta ha mostrato palesemente le sue falle. Il click day si è tramutato in un ‘flop day’ che ha trascinato con sé polemiche politiche (sfociate in una annunciata mozione di censura all’ex assessore Nelli Scilabra, poi estromessa dalla giunta) e soprattutto un violentissimo scontro di potere interno ai palazzi. L’affidamento diretto da parte del dirigente generale Anna Rosa Corsello alla società Ett, il portale del Piano giovani andato in tilt e, tanto per non farsi mancare nulla, anche l’intervento di Antonio Ingroia: “Se si fosse chiesto l’ausilio di Sicilia e-Servizi certamente non ci sarebbe stato alcun ‘flop day’. Quel progetto era sbagliato e destinato al fallimento”.

Una dichiarazione condita da una piccata replica proprio alla Corsello che qualche giorno prima aveva puntato il dito contro la società dell’informatica. Una società “inadeguata” secondo la Corsello, che quasi provocatoriamente in quei giorni invitava Ingroia a rendere noti “la disponibilità, i tempi ed il costo della messa a disposizione di un eventuale nuovo sistema gestionale che, per quanto già evidenziato, dovrà sostituire quello in uso e collegare in rete i Centri per l’impiego, titolari delle competenze”. Per la serie: “Se è in grado di farlo, si accomodi”. Ma alla fine, il nodo non verrà sciolto. Perché nel frattempo, tra liti e contenziosi, la Regione non è stata in grado di far ripartire alcuna finestra destinata ai tirocini per i ragazzi.

Ma l’informatica della Regione avrebbe fatto ‘cilecca’ anche altrove. Nel delicato e in questi giorni esplosivo settore della Sanità. La scorsa estate, infatti, un uomo della provincia di Messina ha un malore. E chiama la centrale operativa del 118. Alla cornetta la linea è “libera”. Ma al centro operativo, la telefonata non arriverà mai. L’uomo arriverà in ospedale a Taormina in ritardo. E non ce la farà. “Il ritardo è stato dovuto, in questo caso, a una linea telefonica obsoleta – ha spiegato il coordinatore dell’Area sanitaria del 118 Dino Alagna – eppure, da cinque, sei anni la società Sicilia e-Servizi starebbe lavorando a due progetti (Si-Sues e Sti-Sues) proprio per la modernizzazione del servizio”. Un progetto che consiste in applicativi e software utili a gestire le telefonate, a selezionare il mezzo più vicino e idoneo per il soccorso, a offrire le banche dati degli ospedali. “Ma questi progetti – racconta con un pizzico di amarezza Alagna – non sono mai stati conclusi. Progetti che non prevedono ancora, ad esempio, la verifica dei posti letto liberi negli ospedali. Come accade nelle altre grandi Regioni d’Italia. Ho chiesto di aggiungere questo servizio in un terzo affidamento che si chiamerà ‘Agenda 118’”. Un servizio che forse avrebbe potuto salvare la vita alla piccola Nicole. Appena nata, non ha trovato un letto per continuare a vivere. Ma in Sicilia il concetto di “informatica” è più virtuale che altrove.


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