CATANIA. A distanza di giorni da quella maledetta notte, c’è ancora tanto chiarore ogni qual volta si pronuncia il nome di Chiara.
Chiara, andata via troppo presto come ha sussurrato qualcuno.
Eppure, andando ben oltre la facile retorica e la suggestione della lettura di una notizia che finisce col diventare come tante altre tra la giungla dell’informazione, è proprio questa l’eredità lasciata da Chiara: una luce profonda nell’oscurità di una storia tutta ancora da chiarire. E decifrare, tanto nei contorni quanto nelle responsabilità.
Chiara non c’è più. Una morte che resta inspiegabile e che fa atterrire e mette i brividi mentre brucia già l’estate quasi a voler approfondire la ferita.
La vicenda di Chiara La Spina sentitasi male ad una festa, portata in Guardia medica dal padre e poi peggiorata quando non c’era ormai più nulla da fare, è incastrata nelle cronache del mistero, caduta tra mille pieghe che non ritornano. Ed a pensare al dolore dei genitori, delle giovanissime sorelle e di chi l’ha voluta bene a ben poco serve una parola di cordoglio o di conforto.
Perchè la fine tragica di Chiara resta un’ingiustizia sepolta tra le ombre che sono ancora da dissipare.
Resta in ballo il fascicolo d’indagine aperto dalla Procura della Repubblica di Catania al quale gli stessi genitori di Chiara hanno affidato un lungo e dettagliato memoriale sull’accaduto di quella sera. Dall’altro fronte, il difensore del medico del 118 indagato dalla Procura di Catania, l’avvocato Giovanni Avila, manifestando solidarietà alla famiglia La Spina per la tragedia, ritiene necessario evidenziare “come il comportamento dei sanitari coinvolti nella vicenda si sia approntato nel rispetto di tutti i protocolli medici imposti nei casi similari”. Il legale spiega che “nessun farmaco è mai stato somministrato alla giovane vittima” ma anticipa anche le prime informazioni dell’autopsia asserendo che “l’evento morte fosse purtroppo inevitabile”.
Intanto, oggi alle 16 i funerali a Fiumefreddo nella chiesa Maria Santissima Immacolata, in un tremendo giorno d’estate di questo lungo addio. Ma ci sono fiammelle disseminate ovunque per rischiarare il cammino: Chiara è una di queste.