L'ultimo giorno di Concetta | "Angosciata per la lite col marito" - Live Sicilia

L’ultimo giorno di Concetta | “Angosciata per la lite col marito”

Concetta Conigliaro, 27 anni, il giorno della scomparsa voleva denunciare di nuovo il marito. Lo aveva già fatto tre volte. L'uomo è in carcere con l'accusa di omicidio e distruzione di cadavere dopo il ritrovamento delle ossa avvenuto ieri: si attendono gli esami del dna, potrebbero essere della giovane.

Il giallo di San Giuseppe Jato
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SAN GIUSEPPE JATO (PALERMO) – E’ stata l’ultima persona ad averla vista prima della sua scomparsa. Concetta era ancora una volta tesa, nervosa. E preoccupata. “L’unico pensiero che la sollevava era quello della separazione dal marito, una procedura che avremmo avviato a breve, se avessimo avuto il tempo”, dice l’avvocato della famiglia Conigliaro, Maria Grazia Messeri. Quel giorno, era il 9 aprile scorso, Concetta – che tutti conoscevano come “Cetty” – si era recata nello studio del legale: voleva denunciare di nuovo il marito, Salvatore Maniscalco, da ieri sera rinchiuso all’Ucciardone di Palermo dopo il fermo effettuato dai carabinieri di Monreale.

Le accuse, pesantissime, sono quelle di omicidio e distruzione di cadavere. Forse, un rapporto che in molti a San Giuseppe Jato definiscono “turbolento”, è sfociato in un terribile epilogo. E quelle ossa ritrovate all’interno di un un grosso fusto metallico abbandonato nei pressi di un ponte, nelle campagne che costeggiano la strada San Cipirello-Partinico, potrebbero essere proprio quelle della ragazza di 27 anni con cui Maniscalco aveva avuto due bambine che adesso hanno otto e sei anni e sono state trasferite in una comunità per minori.

A dirlo saranno gli esami medico-legali che hanno già confermato che si tratta di ossa umane e dai quali si potrà accertare il dna. “Noi speriamo tanto non sia così – dice l’avvocato -. Vorrebbe dire che Concetta è morta in modo terribile, che non c’è più speranza”. Era proprio la speranza a fare andare avanti la giovane, nata e cresciuta nella piccola cittadina in provincia di Palermo. “Sento che mia figlia è morta – dice la mamma della giovane, Giovanna Lo Biondo – Una madre le sente dentro, queste cose. Speriamo sempre che quei resti non siano di Concetta e che possano riprendere le ricerche. Ma ho un bruttissimo presentimento”.

I suoi genitori si erano separati quando aveva soltanto dieci anni, a diciassette aveva conosciuto Salvatore. Un anno dopo sarebbe nata la loro prima figlia. Fin qui, quella della ragazza e del marito sembrava la storia di una coppia felice, semplice. Ma poi sarebbero subentrati i problemi economici, tanto da chiedere spesso in Comune un posto di lavoro, poi le incomprensioni e le relative liti degenerate nel peggiore dei modi. “Già – sottolinea l’avvocato Messeri – Concetta aveva già denunciato Maniscalco. La prima denuncia l’avevamo formalizzata insieme. Si era rivolta a me a febbraio, quando non riusciva ad avere la possibilità di vedere le bambine che ormai vivevano con lui. Una scelta che avevano formalmente preso di comune accordo, ma che in realtà non le permetteva di portare avanti il rapporto con le piccole”.

Negli ultimi tempi, infatti, la ragazza si sarebbe trasferita a casa di un’amica e gli unici momenti che avrebbe potuto trascorrere con le figlie sarebbero stati quelli all’uscita da scuola. Ed anche il 9 aprile, il giorno della scomparsa, era andata a prenderle lei. “E’ venuta qui in studio con le figlie – spiega l’avvocato – e mi ha detto che subito dopo avrebbe dovuto riportarle a casa dal marito. Da quel momento in poi, però, abbiamo perso tutti le sue tracce. Avevo notato nuovamente la sua preoccupazione, era angosciata. Mi ha raccontato che lui l’aveva insultata un’altra volta e che l’aveva strattonata. E, d’altronde, si era rivolta lei direttamente ai carabinieri per denunciare in altri due casi il marito per violenza sessuale e maltrattamenti su minore. Adesso non ci resta che sperare e attendere gli esiti dell’esame del dna”.

Nel frattempo, le indagini dei carabinieri coordinati dal pm Gianluca De Leo, proseguono. Ieri insieme al marito era stato fermato anche un cugino di Concetta, un trentunenne. Dopo essere stato ascoltato a lungo dagli investigatori, è stato rilasciato, mentre la convalida dell’arresto di Maniscalco potrebbe avvenire nelle prossime ore. Maniscalco, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, potrebbe avere agito per motivi passionali: Concetta aveva iniziato a frequentare un altro uomo conosciuto a dicembre. Avevano avuto i primi contatti su Facebook, poi avevano cominciato a vedersi, ma la loro storia si era a quanto pare già conclusa.


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