L’ultimo saluto a Cristian, il medico che sorrideva col cuore - Live Sicilia

L’ultimo saluto a Cristian, il medico che sorrideva col cuore

Dolore per la scomparsa di Cristian Ilardi, responsabile del reparto di Rianimazione del Policlinico di Catania.

CATANIA – “Ci rivedremo di nuovo tutti insieme come quando da piccoli festeggiavamo il Natale e il Capodanno in un’atmosfera indimenticabile che porto ancora dentro di me! Ciao, cugino immenso”. Scrive Serena sui social.

Lutto nel mondo della medicina

Quest’anno il Natale sarà ancora più triste del previsto per tutti coloro i quali lo hanno conosciuto o semplicemente incrociato in quell’autostrada assurda chiamata esistenza. Incroci, fermate e ripartenze. Ripartenze anche quando sono troppo dolorose. Anche quando c’è di mezzo chi ha lasciato il segno con la sua grande dedizione alla vita e alla professione. Anche quando quella stessa vita ti costringe a passare da medico in paziente, a lottare senza arrenderti contro un grave male. Se ne va così Cristian Ilardi, responsabile del reparto di Rianimazione del Policlinico di Catania. Fino all’ultimo i suoi amici hanno sperato. “Ci hai preso in giro una volta. Tutti addolorati senza motivo. E già pensavo alle risate che un giorno ci saremmo fatte, ripensando a tutte le condoglianze fuori tempo. Perché il tempo, certo, prima o poi arriva. Ma non poteva ritardare ancora? Non potevi scherzare ancora? Addio Cristian”. Così commenta Gabriele la notizia su Fb. “Sicuramente lassù non avevano bisogno di un ottimo anestesista rianimatore ma di qualcuno che avrebbe reso allegro il paradiso con la sua simpatia”. Amici, parenti e colleghi tutti uniti, come in una grande famiglia virtuale, a sperare e a pregare fino alla fine. Perché “doc” non passava di certo in osservato. Lo conoscevi come Cristian e ci mettevi due minuti a ribattezzarlo per sempre “Cri”.

“Ho sperato fino all’ultimo ma purtroppo non ci sei più, grande uomo, grande amico, grande papà, grande marito e grande medico. Vanno via sempre i migliori, porta il tuo sorriso lassù”. “È una guerra dove gli eroi pian piano stanno diventando martiri. Tutte le persone di cui ha veramente bisogno questo paese. Ogni giorno in trincea stiamo vivendo questi episodi senza avere nemmeno il tempo per piangere i propri affetti tanto incalzante è il ritmo e la mole di lavoro a cui si è sottoposti. Un estremo ringraziamento a chi ha cresciuto e nutrito un tale professionista e uomo sotto tutti i punti di vista”. E tra i centinaia di ricordi non manca la riconoscenza dei pazienti: “Ciao dottore, sei stato il mio grande angelo che ha salvato i tutti i modi la mia esistenza”. Ad accogliere il medico 45enne nato a Gela per l’ultimo saluto è stato il Duomo di Catania gremito e composto. A salutarlo il “pianto” delle sirene del 118 e un applauso lungo fino al cielo.

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