CATANIA – Il Convitto Cutelli (FOTO) è uno dei luoghi che il FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) ha inserito nella campagna “Luoghi del cuore”. Una votazione on-line dove tutti possono segnalare dei posti da non dimenticare e da salvaguardare. Il Convitto Cutelli, edificato intorno al 1760, è considerato un gioiello architettonico del ‘700.
LA STORIA
Santa Di Maria è primo collaboratore del dirigente scolastico Stefano Raciti. “Il Convitto è un’istituzione scolastica dal 1778 ed è sempre stata scuola. Nasce dalla volontà del conte di Villa Rosata e signore di Alminusa Mario Cutelli – racconta la vicepreside – che volle edificare una scuola per i nobili spagnoli. In realtà quest’edificio è stato edificato circa 100 anni dopo la scomparsa del conte Cutelli”. Il testamento del conte, redatto dal notaio Giovanni Chiarella nel 1694, stabiliva che una parte del suo patrimonio dovesse servire per l’edificazione di un “collegio di uomini nobili”. “Viene stilata una vera e propria lista di ammessi alla frequentazione del Convitto Cutelli – continua la vicepreside – e nel corso degli anni e dei decenni questa scuola ha cambiato sempre aspetto diventando, anche, un collegio militare. Ma rimane sempre una “scuola laica” fino a diventare il liceo classico Cutelli nel 1830 circa.”
LA SCUOLA
Adesso il Convitto Cutelli è un liceo classico europeo dove sussistono una scuola primaria e una secondaria. Una scuola verticalizzata e una delle prime istituzioni scolastiche onnicomprensive. “Il Convitto Cutelli è una struttura che si avvicina molto a un college inglese – precisa la vice preside Di Maria – gli studenti entrano alle 8,00 del mattino ed escono alle 17,30. Diventando, in pratica, alunni e semiconvittori”. Dario D’Antoni è professore di storia dell’arte al Convitto Cutelli. “Siamo all’interno del primo edificio che supera il barocco tradizionale catanese e si proietta verso il neoclassicismo – racconta D’Antoni – Vaccarini è stato il motore, ma Battaglia e altri progettisti hanno sposato il linguaggio del neoclassicismo moderno. Parliamo di un edificio che va oltre il barocco.” In edificio dove si respira “l’antico” e, ad esempio, i colori della pietra asfaltica, dal grigio al marrone, avrebbero bisogno di una manutenzione programmata. “Credo che in una città dove la parola d’ordine dovrebbe essere “città d’arte” – continua D’Antoni – manca la cultura della valorizzazione del nostro patrimonio architettonico”. Giorgio Di Bella, Lisa Mangano e Fabian Trippodo sono studenti del Convitto Cutelli. “Questo luogo ha rappresentato, da sempre, per il capoluogo etneo la culla della cultura – dice Giorgio Di Bella – il conte Cutelli volle costruire questo edificio e farne un tempio della conoscenza che potesse formare, al tempo, la classe dirigente della città. Una volta il Convitto ospitava solo le classi aristocratiche, oggi, è una scuola pubblica d’eccellenza che ospita classi elementari, medie e superiori. Noi frequentiamo e viviamo quest’edificio dalle 8,00 del mattino alle 17,30 quasi tutti i giorni. Il Convitto Cutelli è diventato, per noi, una seconda casa”. L’obiettivo di tutti gli studenti del Convitto Cutelli è quello che, con “i luoghi del cuore” del FAI, si possa raggiungere un finanziamento adeguato per la ristrutturazione e manutenzione straordinaria dello storico edificio. “Non servono titoli di studio o conoscenze specifiche per votare il Convitto Cutelli – continua Giorgio – serve solo un grande senso di appartenenza”. Il Convitto Cutelli sorge tra il quartiere Civita e quello di San Berillo e sotto il quadrante dell’orologio a torre, visibile dal cortile interno, tra le statue della fama e del tempo, c’è l’iscrizione “Ut praeesset diei et nocti anno MDCCLXXIX” (questo orologio fu costruito affinché presiedesse al giorno e alla notte anno 1779). “Il dirigente della nostra scuola si sta impegnando per contrastare diverse criticità – racconta Luisa Mangano – l’installazione, recentemente, di un ascensore per permettere a tutti di poter raggiungere il secondo piano della strutture ne è un esempio. Ma “I luoghi del cuore”, la campagna lanciata dal Fai, ci permetterebbe una ristrutturazione di molte parti storiche dell’edificio”. Lo scalone centrale che porta nell’Aula Magna del Convitto conserva gli affreschi delle glorie siciliane, Empedocle, Teocrito, Caronda, Recupero, Ingrassia, Stesicoro e Gioeni.
“Non trascorrere, per uno studente del quinto anno, al Convitto Cutelli gli ultimi giorni di scuola a causa dalla pandemia dovuta al Coronavirus è stato veramente complicato – racconta Fabian – non poter realizzare il Gran galà di fine anno all’interno del cortile dell’istituto, per noi, che viviamo questa scuola quasi 10 ore al giorno è stata una mazzata. Ma l’amore per questo luogo resterà per sempre”. Giorgio, Lisa e Fabian lanciano un appello a tutti i catanesi che vorranno votare il Convitto Cutelli nella piattaforma on-line del FAI dedicata ai “luoghi del cuore” e per farlo utilizzano una celebre frase di Enrico Berlinguer. “Ci si salva e si va avanti se si agisce tutti insieme e non solo uno per uno”.