CATANIA. “Il calcio è di tutti ma se vuoi fare calcio non puoi permetterti il lusso di non essere preparato. Si deve studiare, aggiornarsi sempre. Ogni giorno”. Questo è stato Santo Palma. Una persona generosa, che ha fatto della sua passione un manifesto che non poteva essere relegato all’improvvisazione. Ed è stato assurdo apprendere in piena notte della sua scomparsa. Si resta attoniti. Impotenti e di sasso.
“Ma davvero Santo Palma non c’è più?”, il primo messaggio di giornata ricevuto sul telefonino.
La risposta è un colpo durissimo. Un accenno di risposta che ti lascia senza la possibilità di trovare le parole giuste: semplicemente, perchè non ce ne sono.
Di recente, un mandarino e limone o un caffè dalle parti del chiosco di piazza Vittorio Emanuele a Catania dove tante volte ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere sul pallone e sul modo di intendere il mondo del football. Le sue tante esperienze tra le formazioni siciliane: l’ultima da direttore sportivo della sua seconda casa, Ragusa. Un infarto fulminante se l’è portato via.
Io e tanti colleghi perdiamo molto. Il calcio isolano perde, invece, una persona competente e preparata: valori che non ha mai fatto pesare a nessuno. Lui, l’uomo che costruiva le squadre perfette anche col poco che gli veniva messo a disposizione.
La nostra commossa vicinanza alla famiglia.
Ciao Santo.