M5S, Gianina Ciancio: |"Fare politica senza soldi" - Live Sicilia

M5S, Gianina Ciancio: |”Fare politica senza soldi”

Gianina Ciancio a tutto campo. Umiltà e partecipazione le parole d'ordine della giovanissima rappresentante del Movimento 5 Stelle all'Assemblea Regionale Siciliana. Pianista e laureanda in scienze ambientali, Gianina Ciancio ha le idee chiare sullo sviluppo delle politiche culturali e di tutela territoriale.

L'intervista
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CATANIA – Il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Gianina Ciancio, ha portato un vento nuovo nelle stanze di Palazzo d’Orleans. 22 anni, si esprime in italiano e non in “politichese” ed è capace di dire anche “non lo so”. Tre elementi che all’Assemblea regionale siciliana non si vedevano da tempo. E’ partecipazione la parola che Gianina Ciancio ripete più spesso. Diplomata all’Istituto Bellini in pianoforte, Gianina Ciancio è iscritta alla Facoltà di Scienze Ambientali dell’Università etnea. Le idee su come vuole affrontare questa nuova avventura sono chiare: umiltà, nessun compromesso e confronto attivo con i cittadini.

Cosa vuol dire rappresentare il volto del cambiamento in Sicilia ed a Catania nel 2012?

“Significa tanto, perché quello che abbiamo dato è un messaggio politico forte. Abbiamo dimostrato che si può fare politica senza soldi, senza campagne elettorali invasive, senza telefonate, senza email, senza manifesti, e questa è una cosa della quale gli altri partiti non riescono ancora a capacitarsi. È un ruolo di grande responsabilità, mi rendo conto, perché in questo momento raccogliamo le speranze e le aspettative di moltissima gente. Dalla nostra, però, abbiamo una rete di cittadini che ci supporta e siamo il gruppo più numeroso in parlamento. Confido nel fatto che riusciremo ad affrontare tutte le sfide.”

Quali sono i tuoi “amici” e quali credi possano essere i tuoi “nemici”, in senso politico ovviamente?

“Noi non abbiamo né amici né nemici, perché non ci definiamo né di sinistra né di destra, ma non per una questione di superiorità, ma per un motivo pratico, ovvero per noi le idee non sono né di destra né di sinistra. Ci sono idee buone ed idee cattive. Quando ci saranno idee buone le appoggeremo da qualsiasi parte politica provengano, e viceversa, non supporteremo quelle che riteniamo non valide, anche se dovessero essere proposte da una parte “amica”. Noi non facciamo alleanze con nessuno: vogliamo vedere i fatti e poi si vota.”

Quali sono secondo te – e se ci sono – i poteri forti contro i quali una buona idea oggi si trova a doversi scontrare?

“Sicuramente gli interessi economici, la corruzione e la mafia che purtroppo è radicata anche nelle istituzioni. Però ripeto: siccome siamo entrati nel sistema in maniera diversa rispetto ai soliti, ritengo che con l’onestà e col buon senso riusciremo a farcela. Ed anche senza avere un ritorno economico perché non sono i soldi che ci interessano, e quando togli il denaro alla politica questa riacquista vigore. Penso che riusciremo a fare realmente qualcosa di buono.”

Rimanendo in tema di mafia, secondo te nelle ultime regionali cosa nostra è riuscita a spostare molti voti?

“È una domanda complessa e soprattutto è una domanda di cui tutti sappiamo la risposta, però ovviamente ci teniamo ben distanti dal darla, anche perché non abbiamo prove. Sicuramente la mafia c’entra eccome, ed io potrei anche riportare l’esperienza diretta di persone costrette a votare in una certa maniera sotto la minaccia della perdita del mancato rinnovo di un contratto di lavoro. E cos’è questa se non mafia? ”

Le scorse elezioni siciliane sono state caratterizzate da un forte astenzionismo.

“Io sono molto critica con chi non ha votato perché la ritengo essere una scelta superficiale. Molto spesso chi non vota – capisco la disillusione, capisco la disaffezione per la politica – ma chi non vota e non ha votato, soprattutto in queste elezioni, forse non s’è informato bene, poiché se le critiche mosse ai partiti sono le stesse che noi facciamo da anni, chi sostiene queste idee avrebbe trovato nel M5S un’ottima alternativa. Forse non si sono informati bene.”

Quali credi che siano i problemi principali su cui l’amministrazione del Comune di Catania dovrebbe concentrarsi maggiormente?

“Catania è un discorso a parte: ovviamente è noto a tutti l’enorme buco di bilancio. Onestamente all’ultimo consiglio comunale a cui ho preso parte si è impiegato un tempo maggiore alle due ore solo per approvare il bilancio del 2011, cercando di ritardare il più possibile l’approvazione di questo bilancio. Quindi, secondo me, la questione sta in una chiara volontà politica che manca, una volontà politica forte ed anche in questo la corruzione entra in gioco – purtroppo non possiamo negarlo – e i grandi poteri economici fanno la loro parte. Complessivamente i problemi di Catania sono tantissimi: dai trasporti pubblici – e dal traffico che è problema complementare – alla mancanza assoluta di luoghi di aggregazione, luoghi pubblici in cui la gente possa confrontarsi, e tutto questo grava sulle spalle deboli delle associazioni culturali o musicali, e così via. C’è una città da ricostruire, insomma, anche se non è possibile fare delle generalizzazioni ampie, ma la questione andrebbe analizzata nel particolare caso per caso.”

Battiato al Turismo e allo Spettacolo nella Giunta Regionale è già una rivoluzione, tuttavia tu da ex studentessa dell’Istituto Bellini cosa credi si debba fare per migliorare la situazione della cultura musicale ed artistica di Catania?

“A livello musicale il problema maggiore riguarda la poca diffusione di cultura artistica, e questo non è solo un problema di fondi, ma è più una questione culturale. Sul versante teatro, invece, il problema varia da zona a zona, poiché ci sono paesi dove esiste una tradizione teatrale più radicata rispetto ad altri, però sicuramente c’è da operare una rivoluzione culturale anche da questo punto di vista. Io ribadisco che sarebbe bellissimo nelle nostre città riconsegnare una parte di luoghi alla cultura: possediamo tantissimi edifici, palazzi stupendi abbandonati. Anziché continuare a costruire centri commerciali perché non recuperare questi luoghi per ridarli alla cittadinanza? io per esempio nel programma avevo espresso l’idea di donarli alle associazioni culturali gratuitamente, in modo da poterli trasformare in centri di aggregazione sociale. A livello regionale le proposte che si possono fare sono quelle di spendere meglio i fondi, perché non è vero che i soldi non ci sono, ma piuttosto vengono foraggiati progetti – tramite assessori che li finanziano all’amico dell’amico – da 350000 euro per una sola sera quando esistono associazioni musicali presenti sul territorio che con la stessa risorsa farebbero tre anni di programmazione di spettacoli. Quindi il problema non è di mancanza di fondi ma di cattiva gestione, di cattiva amministrazione. Un problema politico sicuramente.”

In tema di politiche energetiche, invece, quali sono le proposte del movimento?

“La questione delle energie rinnovabili è una delle nostre priorità, però, sicuramente abbiamo bisogno della partecipazione dei cittadini alla discussione. La nostra terra potrebbe vivere di sole, di acqua, di vento, potremmo veramente diventare produttori di energia alternativa, ma anche in questo caso il problema consisterebbe nello scontro coi poteri forti. Non dimentichiamo che in Sicilia ci sono gli stabilimenti petrolchimici più grandi d’Italia e, questi mostri del petrolio faranno di tutto per impedire uno sviluppo delle rinnovabili nell’isola”.

Pensi esista un problema di democrazia all’interno del Movimento o quello di partecipare ai talk show è un semplice consiglio? Le dichiarazioni fatte fuori onda a Servizio Pubblico dalla Salsi, a distanza di tempo, fanno ancora parlare?

“Non è un divieto, quello di partecipare ai talk show, ma un pensare comune. Non è un problema di mass media o di comunicazione coi mezzi tradizionali, è più un problema di categoria di spettacolo. Io stessa ho partecipato a tutte le trasmissioni televisive locali. Quando c’è da rispondere anche ai giornalisti nessuno di noi si sottrae ma rispondiamo. Il problema del talk show sta proprio nel fatto che è una categoria che ci sta stretta. I nostri aderenti sanno che noi preferiamo altri tipi di comunicazione: puntiamo su internet, ma non per una questione di arroganza, ma perché internet è un mezzo che ti permette l’interattività della comunicazione. Tra l’altro io ho detto più volte che il problema più grande è rappresentato dal contatto col territorio, quindi preferirei tenere una sede aperta tutto il giorno piuttosto che andarmene in uno studio televisivo a parlare con la Santanchè dei problemi dell’Italia.”

In seno al Movimento si è sempre posto l’accento sulla spersonalizzazione della politica ma quanta forza avrebbe il Movimento senza l’immagine di Grillo?

“Sicuramente avrebbe avuto meno forza, ma ti assicuro che qui in Sicilia la risposta della popolazione l’abbiamo registrata da molto tempo, prima ancora degli interventi di Grillo nell’isola. La percentuale si è alzata molto con Grillo ma comunque io sono certa che saremmo riusciti a entrare nel parlamento siciliano anche senza la sua spinta. Grillo è stato un ariete che sfonda le porte. Ora la sfida sta a noi.”

 


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