Duello a distanza Forello-Gelarda| M5s, è spaccatura sull'immigrazione - Live Sicilia

Duello a distanza Forello-Gelarda| M5s, è spaccatura sull’immigrazione

Uniti nel No all'hotspot, divisi sui migranti. Il capogruppo: "Accoglienza". La risposta: "Rimpatri"

PALERMO – Il No al Centro di primo soccorso e accoglienza per migranti che dovrebbe sorgere allo Zen è l’unica cosa che li accomuna. Il dualismo tra Ugo Forello e Igor Gelarda dà vita a una nuova spaccatura all’interno del Movimento cinque stelle palermitano. Il terreno di scontro questa volta è l’immigrazione, con la possibile nascita di un hotspot alla periferia nord della città: i due consiglieri comunali pentastellati, già rivali alle Comunarie di un anno fa vinte dal cofondatore di Addiopizzo, ieri hanno comunicato la loro contrarietà alla nascita della struttura, ma sono le rispettive motivazioni di partenza a portare a galla ancora una volta le differenze di vedute. Il capogruppo M5s parla di “accoglienza e aiuto” ai migranti, il poliziotto eletto nelle file dei grillini ricorda la necessità di una “stretta” al fenomeno migratorio.

“La tutela dei diritti umani per noi viene prima di tutto – è la posizione di Forello, veicolata da una nota ufficiale del Movimento cinque stelle di Palazzo delle Aquile -. Per questo non crediamo che l’hotspot che vogliono costruire a Palermo, struttura chiusa, caratterizzata da un forte controllo di polizia e con un divieto assoluto di ingresso, sia lo strumento adatto per accogliere e aiutare i migranti. Palermo – ancora il capogruppo M5s, la cui posizione è sposata anche dai colleghi consiglieri Giulia Argiroffi e Antonino Randazzo, componenti delle commissioni Urbanistica e Solidarietà sociali – non ha bisogno di luoghi in cui vengono violati i diritti fondamentali e che offrono poche garanzie a chi vi è ospitato”. L’accento posto sull’accoglienza e sulle “garanzie” da offrire ai migranti spostano il baricentro ‘ufficiale’ dei grillini verso le posizioni di Leoluca Orlando. Il sindaco di Palermo ha sempre espresso la sua contrarietà alla struttura facendo leva proprio sull’accoglienza e il diritto dei migranti agli spostamenti, oltre che sull’abolizione del permesso di soggiorno. “Si parla di più di 7 milioni per due anni per la sola realizzazione dell’opera – ricorda la nota M5s -, una cifra enorme per qualcosa, sulla carta, di temporaneo che rischia di creare una periferia nella periferia, marginalizzando ancora di più chi vive lontano dal centro di Palermo”.

Poco dopo Gelarda fa pervenire ai cronisti la propria posizione e se la conclusione è la stessa di Forello, le premesse sono decisamente diverse: “Posto il fallimento dell’attuale gestione dei flussi migratori – sostiene Gelarda -, è chiara la volontà del governo che si sta per costituire di dare una stretta al fenomeno migratorio, con una vera politica di rimpatri e una valutazione delle domande di protezione direttamente nei paesi di origine o di transito”. Parole che strizzano l’occhio all’accordo di governo Lega-M5s, chiuso poche ore prima tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio: il contratto di governo, infatti, dedica un paragrafo all’immigrazione e prevede che il nuovo esecutivo punti anche su “rapide procedure di rimpatrio” per risolvere il problema. Da qui la proposta di Gelarda: “Lascerei al nuovo governo, che sembra avere le idee ben chiare su come affrontare la vicenda immigrazione, stabilire di cosa ha bisogno la nostra nazione in tema di politica dell’accoglienza”. La forbice tra il poliziotto e i colleghi grillini a Sala delle Lapidi si fa ancora più larga quando Gelarda ricorda come il suo “secco no all’hotspot” parta da premesse diverse rispetto ad altri dinieghi arrivati nelle ultime ore: “Non in maniera ipocrita come i millantatori di cultura dell’accoglienza globale o come coloro che ipotizzano l’abolizione del permesso di soggiorno”, afferma. Dopo aver sottolineato la necessità di “limitare fortemente il problema dei flussi migratori”, Gelarda marca ulteriormente le differenze con i colleghi di movimento: “Chi ha motivi e titolo per stare in Italia, secondo le norme, ben venga”.

Quello sull’immigrazione è soltanto l’ultimo capitolo di una storia fatta di scontri e divisioni tra Forello, che comunque sembra avere con sè la maggioranza dei consiglieri comunali M5s, e Gelarda. Un dualismo nato nei giorni di campagna elettorale e andato avanti in questo primo anno di consiliatura. I due non si amano ma al momento la convivenza all’interno del gruppo non sembra essere messa in discussione. La vicenda hotspot, tuttavia, potrebbe avere un secondo tempo: martedì o mercoledì, infatti, Sala delle Lapidi dovrà esprimersi sulla nascita del centro di prima accoglienza e così il solco tracciato ieri tra le due posizioni potrebbe risultare più profondo al termine del dibattito in aula, dove le dichiarazioni di voto saranno accompagnate dalle motivazioni di tutti quei consiglieri che decideranno di prendere la parola.

Il tema immigrazione riscalda anche gli animi di qualche attivista e così anche una foto pubblicata sulla pagina Facebook del Movimento 5 stelle Palermo, che immortala quattro immigrati seduti sui gradini di una entrata laterale di Palazzo delle Aquile, diventa oggetto di una piccola polemica: a pubblicarla, come rivelerà lei stessa in un commento, è Argiroffi. “L’ho fatta arrivando al palazzo di città dopo avere discusso in commissione consiliare di hotspot….mi ha colpito è ho pensato che fosse capace di un bel messaggio in questa giornata”, scrive in risposta a un attivista che chiede spiegazioni sullo scatto pubblicato senza commento. La controreplica accende il dibattito: “Non pensa che una foto del genere, molto equivocante e lasciata a libera interpretazione, possa in qualche modo alimentare la xenofobia e l’odio verso queste persone,dato il contesto storico in cui viviamo?”, si chiede Francesco Palazzo, sostenuto da un altro attivista, rivolgendosi alla portavoce in consiglio comunale. Dubbi fugati da un ulteriore commento dei gestori della pagina: “In nessun modo questa foto alimenta xenofobia, anzi invita alla integrazione”. 


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