Ma domani la carne | sarà ancora nel menu? - Live Sicilia

Ma domani la carne | sarà ancora nel menu?

Il dibattito. E così è scoppiato il grande allarme sulla fettina rossa. La soluzione del problema? Forse basta un po' di moderazione.

Fra qualche tempo le confezioni di bistecche, braciole, salsicce saranno incartate con l’etichetta “Attenzione nuoce gravemente alla salute”, come avviene oggi per sigarette e tabacco? Nei giorni scorsi si è verificato un accadimento che ha ribaltato tradizioni millenarie, destando perplessità, paure e scetticismo nell’opinione pubblica, nei mass-media e anche nel mondo sanitario. L’Oms-Organizzazione mondiale della sanità ha allineato, accanto a tabacco e amianto, carni rosse, insaccati, salsicce come causa di cancro, specie dell’intestino.

Strano destino. Sino a qualche decennio addietro ai malati, convalescenti e soggetti debilitati il medico consigliava come dieta succo di carne rossa cotta a bagnomaria e bistecche di cavallo arrostite al sangue. Da allora in questi anni, la medicina ha prodotto molti studi e realizzato avanzamenti in tema di biologia, chimico-farmacologia, tossicologia e molte consuetudini sono naturalmente cambiate. Ma dobbiamo proprio abbandonare salamelle e costate? L’Oms, infine, ha comunicato che nel 2016 metterà sotto osservazione caffè, the e bevande calde.

Premesso che queste due notizie sono in gran parte riprese, in quanto qualche ipotesi sul rapporto carni rosse-cancro risale agli anni ’90 del secolo scorso e che da oltre 50 anni si cerca una indubbia correlazione tra cancro dell’esofago e stomaco e ingestione di the bollente in specie da parte di giapponesi e cinesi, sono necessarie alcune precisazioni. L’Oms – organizzazione che fa capo all’Onu – è istituzione stimata, seria, credibile, benemerita e valida. Queste nuove direttive sono state “stressate” e non correttamente interpretate. Ovvero vale per questa istituzione sanitaria quanto dicevano gli antichi: “Aliquando bonus dormitat Homerus”, persino il grande Omero ogni tanto si appisola, con momenti di disattenzione? Sono necessari per i cittadini e i lettori alcuni chiarimenti sulla differenza tra rischio ed evidenza scientifica.

Quando si parla di rischio ci si riferisce a semplice possibilità, come nel caso delle carni rosse. Infatti, in questo caso, i dati sono stati ricavati da una revisione di articoli precedenti, basati sulla raccolta di questionari, con verifica di varie cause di malattia. Una investigazione teorico- cartacea. Tra tabacco, fumo e cancro al polmone, per contro, la correlazione è sicura, in quanto in questo caso si passa alla certezza della medicina scientifica, basata sull’evidenza con specifiche e severe regole. Dobbiamo al nostro sommo Galileo Galilei l’inizio e la definizione di scienza. Bisogna accertare l’acquisizione di sensate esperienze e sicure dimostrazioni, verificabili e criticabili, congruenti e ripetibili.

Dunque nel caso della carne rossa, trattandosi di semplice e ipotetico rischio è necessaria una dieta equilibrata e morigerata con filiere controllate – come la nostra meravigliosa dieta mediterranea – con carne in quantità non eccessiva mangiata due volete a settimana, in modo da introdurre tutti i nutrienti, indispensabili per una buona salute e una lunga vita.

Su questo sono d’accordo tutti gli oncologi e nutrizionisti. Anche la carne contenuta negli omogeneizzati può essere somministrata ai bimbi dopo i sei mesi rassicurano i pediatri. I cittadini possono mangiare carne con serenità, gusto e tranquillità: una fettina da 100 grammi due volte la settimana, con assoluta sicurezza. Sorge il malizioso sospetto che i dati dell’Oms siano stati strumentalizzati da una guerra gastro-politica, già da tempo in atto, basata su opposte visioni etico-ideologiche, permeate da concezioni salutistiche elitarie e snob. Una nuova battaglia tra Orazi e Curiazi. Da un lato gli onnivori e carnivori; dall’altro vegetariani, vegani ( che si astengono anche dai derivati animali come uova, latte, miele) e fruttani, i quali si cibano solo di frutta. Una vera e propria “immoralità” della carne, ricordando Tolstoj.

Anche nella nutrizione e nel cibo la moderazione deve essere la stella polare di guida. I consumi smodati di ogni genere furono condannati sin dai tempi di Galeno (uno dei padri della medicina) e dalla Scuola salernitana nel XIII secolo. Questa tradizione si perpetua ancor oggi viva e vitale, come medianità. Si ritine, infatti, che dal nome “medietas” – temperanza o giusta quantità – deriverebbe il termine medicina.

 


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