Mazara del Vallo: Luigi Prenci, "un imprenditore vicino ai boss"

Mafia e affari: Luigi Prenci, scalata di “un imprenditore vicino ai boss”

Supermercati, allevamenti e prodotti caseari

PALERMO – La data spartiacque è il 2005, anno in cui l’imprenditore Luigi Prenci diventa socio di Giovanni Mattarella, genero del boss Vito Gondola. Ha sposato, infatti, Rosaria, figlia del capomafia di Mazara del Vallo, uno dei più fedeli alleati di Matteo Messina Denaro.

Prenci è uno dei diciassette arrestati del blitz dei finanzieri del Nucleo di polizia economici-finanziaria. La Procura di Palermo gli contesta il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.

A Mattarella, già condannato con sentenza definitiva per avere aiutato il boss Vincenzo Sinacori (poi diventato collaboratore di giustizia), lo scorso marzo sono stati inflitti 10 anni di carcere in appello per mafia (in primo grado erano stati 17 anni).

La società col genero del boss

Ed è forte di questa parentela acquisita che Prenci sarebbe diventato un imprenditore di successo, diversificando gli affari. Innanzitutto è diventato socio di Mattarella nella Pre.Ma, società che si occupava di allevamento di ovini e caprini a Mazara del Vallo e Campobello di Mazara. Poi di in un’impresa casearia. Gli investigatori sottolineano una concomitante e sospetta impennata degli affari di Prenci anche nelle imprese attraverso cui ha aperto diversi supermercati.

Nel 2016 Mattarella raccontava al suocero Gondola che il nipote, e mafioso, Emilio Alario era stato assunto da Prenci. Lo considerava un favore nei confronti dell’anziano boss al quale, erano parole di Mattarella, Prenci portava rispetto “come un padre”. “È per rispetto mio, Gino ha dato il posto”, confermava Gondola. Sia Alario che la figlia in effetti hanno lavorato nei supermercati di Prenci.

L’imprenditore in alcune intercettazioni del 2020 discutendo con Domenco Centonze, considerato la longa manus del capomafia detenuto Dario Messina, confermava di avere parlato con “lo zio Vito” per alcuni capannoni a Mazara del Vallo da utilizzare per l’allevamento del bestiame.

Luigi Prenci e i soldi ai parenti del boss

I finanzieri sono certi di avere raccolto la prova che dopo l’arresto di Mattarella Prenci avrebbe fatto avere ai parenti del genero del boss mille euro al mese caricati su una carta prepagata. Fino a quando non iniziò a temere a temere conseguenze investigative e avrebbe cercato di allontanarsi. A quel punto si sarebbe fatto avanti Paolo Apollo, cognato di Gondola, a rammentargli i doveri nei confronti della famiglia del boss detenuto.

Rosalia, figlia del capomafia deceduto, era stanca di “fare la poveretta avanti e indietro” per ricevere i soldi. Il 20 settembre 2020 Paolo Apollo avrebbe mandato un segnale a Prenci danneggiando il cancello della tenuta San Nicola usata dall’imprenditore per fare pascolare gli animali.

Scontro fisico in strada

Il massimo della tensione si toccò nel dicembre 2020 quando Prenci arrivò in strada alle mani con il compagno della figlia di Vito Gondola. Quindi si sarebbe rivolto a Centonze per fare valere le proprie ragioni nonostante i contrasti con Mattarella.

Tra i dipendenti di Prenci c’è anche Roberto Riserbato, figlio di Antonino, uomo d’onore di Mazara del vallo, e fratello del killer ergastolano Davide. Secondo l’accusa, Prenci e Riserbato nel 2020 avrebbero comprato peschereccio.

Il secondo avrebbe investito una somma di 40 mila euro nell’affare con un prestito infruttifero mai restituito. Gli investigatori la considerano una copertura. E anche questo affare fa parte delle contestazioni provvisorie mosse all’imprenditore, fra i 17 arrestati del blitz della Direzione distrettuale antimafia di Palermo.


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