Mafia a Catania: chiesti oltre 3 secoli di carcere al processo “Zeus”

Mafia a Catania: chiesti oltre 3 secoli di carcere al processo “Zeus”

Alla sbarra esponenti dei Cursoti milanesi e dei Cappello
TRENTA IMPUTATI
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CATANIA. Arriva il momento della verità al processo “Zeus”. L’impianto accusatorio chiama in causa presunti componenti del gruppo dei “Cursoti milanesi” e due presunti appartenenti al “clan Cappello”.
I pm Barbara Tiziana Laudani e Assunta Musella hanno chiesto oltre 300 anni di reclusione per 30 imputati. Le accuse, a vario titolo, vanno dall’associazione mafiosa alla tentata estorsione, al traffico di cocaina e marijuana nella zona di San Berillo Nuovo.

Oggi si tornerà in aula per le arringhe dei difensori, che dovrebbero terminare il 29 febbraio, giorno in cui dovrebbe essere emessa la sentenza del gup Luigi Barone. Un’inchiesta condotta dalla Squadra Mobile di Catania e dallo Sco, il Servizio centrale operativo della polizia di Stato.

La figura chiave

Ruota tutto attorno alla figura di Carmelo Di Stefano, detto “Melo pasta ca sassa”. È lui, secondo i riscontri dell’accusa, il presunto capo dei Cursoti, che però viene processato a parte ed è difeso dagli avvocati Giuseppe Grasso, Mario Brancato e Luca Cianferoni. Per lui il processo entrerà nel vivo ad aprile.

Le richieste del Pm

Nel dettaglio, il Pm ha chiesto 13 anni e 4 mesi di reclusione per Lorenzo Arcidiacono, 12 anni per Giuseppe Agatino Ardizzone, 13 anni 4 mesi per Andrea D’Ambra. 16 anni per Massimiliano D’Ambra detto “scialuppa” e 6 anni 8 mesi per Francesco De Luca detto “Franco Rapanella”.

Chiesti 5 anni 4 mesi per Antonino Garozzo, 13 anni 4 mesi per Orazio Garufo detto “dipirutu” e Giuseppe Licciardello. Per Natale Gurreri, Pietro Licciardello, Nicola Cristian Parisi detto “u scienziatu” e Giuseppe Pitarà sono stati, invece, chiesti 20 anni: i quattro sono accusati anche di associazione mafiosa.

Le pm hanno chiesto per Lorenzo Christian Monaco e Giuseppe Danilo Tropea 2 anni, per Salvatore Manuel Monaco 13 anni e 4 mesi. A Pasquale Pignataro detto “Lino” per l’accusa andrebbero inflitti 6 anni 8 mesi e 40 mila euro di multa, 5 anni 4 mesi a Giuseppe Platania, 10 anni 8 mesi a Angelo Ragusa. Per Martino, Michael e Antonino Sanfilippo, sono stati chiesti 5 anni 4 mesi di reclusione.

Chiesti 5 anni 4 mesi e 30 mila euro di multa per Pietro Santonocito. Il pm ha chiesto di infliggere 12 anni a Gennaro Antonino Sautto detto “Genny”. Per Filippo Scaglione chiesti 13 anni 4 mesi; 6 anni e 30 mila euro di multa per Luigi Scuderi; per Fabio Setteducati chiesti 16 anni di reclusione

“U tunnacchiu” e “U biduni”

Chiesti 11 anni 1 mese 10 giorni per due presunti uomini del clan Cappello, Carmelo Zappalà detto “Melo u tunnacchiu” e Carmelo Fazio detto “Melo u biduni”. La stessa pena è stata chiesta per Gabriele Pitarà. Chiesta, infine, l’assoluzione per Lorenzo Ferlito detto “Bafacchia”. Pubblici ministeri che hanno formulato anche richieste di assoluzione parziale per alcuni degli imputati.

Il blitz: novembre 2022

L’operazione, che era scattata nel novembre di due anni fa, aveva disarticolato il gruppo tradizionalmente attivo nella zona di San Berillo. Lo sviluppo delle indagini si è articolato tra il mese di novembre 2018 e il settembre 2019.

I difensori

Gli imputati, salvo eventuali subentri nelle difese, sono assistiti dagli avvocati Fabio Presenti, Salvatore Pappalardo, Dario Giuseppe Polizza Favarolo, Giuseppe Ragazzo, Carmelinda Viviana Scarabelli, Salvatore Pace, Graziano Sabato, Leopoldo Perone, Sergio Caccamo, Vincenzo Guarnera, Maria Carmela Barbera, Rosanna D’Arrigo, Giuseppe Macina, Marco Tringali, Ladislao Massari, Ivano Grimaldi, Licinio Albanelli La Terra e Tommaso Manduca.


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