Tre indagati finiscono in carcere, ad altri due è stato imposto l’obbligo di dimora. Blitz antimafia dei carabinieri del comando provinciale di Trapani.
L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo riguarda la famiglia mafiosa di Partanna che fa parte del mandamento di Castelvetrano. Nel corso delle perquisizioni trovati armi e soldi in contanti.
L’autista di Messina Denaro
Una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere raggiunge Giovanni Salvatore Luppino, l’autista di Matteo Messina Denaro, arrestato insieme al padrino nel gennaio 2023 davanti alla clinica La Maddalena di Palermo. Luppino è stato condannato a 9 anni e tre mesi di carcere in primo grado. Assieme a Luppino sono stati arrestati Nicola Pandolfo e Santo La Rocca.
Dalla nuova indagine emerge che avrebbe cercato di estorcere denaro ad un imprenditore del settore oleario per garantire il sostegno economico all’allora latitante. Gli investigatori hanno riscontrato quella che viene definita una “convergenza di illeciti interessi tra esponenti di spicco dalla famiglia mafiosa e imprenditori del settore edile e oleario per il controllo delle attività imprenditoriali”.
La procedura del Tribunale
I mafiosi sarebbero riusciti a turbare la procedura indetta dal Tribunale di Sciacca per l’acquisizione di un capannone industriale. Controllavano l’aggiudicazione di commesse pubbliche, risolvevano controversie fra privati e imponevano assunzioni di familiari nelle imprese.
Nei mesi scorsi sono stati sequestrati i beni di Giovanni Salvatore Luppino e dei figli Vincenzo e Antonio. Il padre faceva da autista al latitante, i figli lo avrebbero coperto e protetto nel periodo in cui si è curato alla clinica La Maddalena. Si sono pure occupati del trasloco dal covo di via San Giovanni in quello di vicolo San Vito. Tutto questo è contenuto nelle indagini culminate nell’arresto dei Luppino, nella condanna del padre e nel processo per i figli.
La contabilità di Messina Denaro
Nella contabilità di Messina Denaro trovata nel covo a Campobello di Mazara compare spesso la scritta “Mustang”. “Mustusi” è il soprannome dei Luppino. Secondo l’accusa, a partire dal 2017 il padrino di Castelvetrano ha annotato i versamenti di denaro in favore dei Luppino. Soldi che sarebbe serviti per pagare pure la cena al ristorante in occasione del compleanno del suo autista e per comprare il regalo alla figlia.
Sotto sequestro lo scorso marzo sono finiti terreni, case, la ditta individuale “Luppino Giovanni Salvatore”, che produce e vende olio di oliva, e la “Fratelli Luppino slrs” che commercializza frutta e ortaggi. Entrambe si trovano a Campobello di Mazara e proseguono l’attività in amministrazione giudiziaria.