Mafia a Catania, la riorganizzazione del clan via videochat

Droga, armi, e organizzazione in videochat dei Santapaola-Ercolano

Le chiamate di un boss per gestire gli affari del clan

CATANIA – Servivano soldi e armi per il nuovo corso dei Santapaola-Ercolano. O almeno questa era l’idea di Sebastiano Ercolano, che nel 2022 e 2023 ha cercato di rilanciare il suo clan e di riorganizzarlo dopo i colpi ricevuti dalle forze dell’ordine.

Si è detto, in occasione dei blitz Leonidi e Leonidi Bis, delle nuove leve contrapposte alla vecchia guardia mafiosa. Del contrasto all’interno del clan Santapaola-Ercolano, con il gruppo dirigente azzerato e in cui è stato necessario riorganizzarsi, e in cui questa riorganizzazione è avvenuta con il contrasto tra due visioni.

La prima, quella della mafia tradizionale, con metodi silenziosi e discreti. La seconda, quella delle nuove generazioni, più esuberante e, come scrisse la Procura di Catania, più predisposta a uno stile di vita spregiudicato e “avvezzo alla vita gaudente”.

La riorganizzazione via videochat

Della riorganizzazione del clan cercò di prendere le redini a un certo punto anche Sebastiano Ercolano, figlio del’ergastolano Mario. Per riorganizzare il clan però aveva bisogno di due cose: forza e soldi. Entrambi i due aspetti emergono nelle intercettazioni dei blitz Leonidi, incluso quello dei primi di agosto del 2024.

Ercolano aveva l’abitudine di parlare molto con videochiamate. Diversi screenshot delle sue conversazioni sono copiati nelle ordinanze di custodia cautelare sui blitz Leonidi e Leonidi bis. Il boss usava le videochiamate per chiedere consigli al padre in carcere, ma anche per trattare direttamente la vendita di grosse partite di cocaina.

Le armi

In un caso, già noto dopo il primo blitz, Seby Ercolano è intercettato mentre parla con Salvatore Gurrieri, detenuto nello stesso carcere del padre Mario Ercolano. La chiamata avviene via Instagram: mentre Ercolano va in giro in scooter racconta al detenuto di scontri con il clan Cappello.

Si tratta della sparatoria al Passareddu di San Cristoforo, avvenuta nell’ottobre 2023. Ercolano, insieme a Daniele Strano del gruppo della Stazione e Nino Castorina, cercò di rintracciare Pietro Gagliano dei Cappello per una questione di mancanza di rispetto a un altro membro del clan, ma Gagliano fece fuoco sul gruppo.

“Ieri è successo un manicomio” dice Ercolano al detenuto Gurrieri, “mi devi dire dove me ne devo andare perché mi giova”, e fa il gesto di una pistola. Poi continua: “Io ieri sera sono rimasto a casa e non ci rimango un’altra sera, non ho paura di nessuno. Gli devi dire (al padre di Ercolano ndr) dove devo andare perché mi giova”.

Ercolano nella videochiamata parla dei contrasti con i Cappello e del fatto che i Santapaola-Ercolano starebbero, per lui, perdendo potenza nell’ambiente criminale catanese. ” Qua non siamo nei videogiochi, mettiamocelo in testa, qua siamo nel Far West, la parte dei Cappello spara”.

Ercolano continua il suo sfogo: “Qua siamo in mezzo alla strada, con chi spacchio dovremmo litigare? Qua mi sto anche vergognando, ora capisco perché i cristiani cambiano famiglia, perché non possiamo dargli niente, né soldi né armi, niente! Come dovremmo litigare con i cristiani, col tirapietre, con la fionda?”

Il traffico di cocaina

L’idea di Sebastiano Ercolano di riarmarsi e rastrellare soldi per riorganizzare il clan passava anche dal traffico di droga. Nelle carte del blitz Leonidi bis appaiono diverse videochiamate in cui Ercolano tratta la vendita di grosse partite di cocaina.

In un caso Ercolano è intercettato mentre parla con Samuele Romeo, originario di Paternò ma che vive a Canicattì. In quel periodo Ercolano sta organizzando un viaggio in Spagna per comprare cocaina a un prezzo vantaggioso. L’obiettivo, scrivono gli investigatori, è diventare competitivi sulla piazza catanese e imporsi come fornitore.

Proprio per finanziare il viaggio in Spagna Ercolano entra in contatto con Romeo, che dice di essere interessato a comprare quattro chili di cocaina e a pagarli subito in contanti. I due sono intercettati dai Carabinieri, che registrano la loro videochiamata su Instagram.

“Vedi quanto puoi spendere tu” dice Ercolano a Romeo, che risponde “Aspé, dimmi quanto” e fa il gesto del tre con la mano. Ercolano dice ventinove mila euro al chilo, e Romeo: “Io quattro me li prendo tutti”. Ercolano: “Quattro tutti cash?”. Romeo: “Tutti ‘mo mo’, tranquillo”. Ercolano quindi manda una fotografia istantanea della droga e Romeo, dopo averla vita, rilancia: “Però te la posso dire una cosa, vedi se ci arrivi a 28, me ne prendo 5”.


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