Omicidio Cinturino, confermata la condanna per Rosario Guzzetta

Omicidio Cinturino, confermata la condanna per Rosario Guzzetta

La sentenza della Corte d'assise d'appello

CATANIA – Confermata la condanna per omicidio a Rosario Guzzetta, accusato di avere ucciso nel 1990 Rosario Cinturino per contrasti su una partita di droga. Guzzetta fu condannato a 21 anni di reclusione nel gennaio del 2023.

La decisione della Corte d’assise d’appello di Catania, arrivata mercoledì 11 settembre, ha accolto le richieste del procuratore generale Andrea Ursino.

Il “cold case” Cinturino

La condanna in secondo grado per Guzzetta arriva alla fine di un’intricato processo che riguarda l’omicidio nel 1990 di Rosario Cinturino, avvenuto nel pomeriggio del 26 marzo 1990. Cinturino fu ucciso dentro la sua Panda in via Crocifisso, a Catania.

Il caso è rimasto insoluto per 29 anni, fino a quando nel 2019 la polizia scientifica chiese alla Procura di riaprire il caso sulla base di un’impronta digitale ritrovata nella panda di Cinturino. Due frammenti di impronte erano risultati combaciare con quelle di Rosario Guzzetta.

Guzzetta era stato arrestato e segnalato nel 1984 per rapina, ma ha passato in carcere gli anni dal 1986 al 1993. Detenuto nel carcere di Nicosia, Guzzetta ha avuto per molto tempo un alibi di ferro per il delitto di Rosario Cinturino.

Controllando i registri del carcere, gli investigatori della Squadra mobile scoprirono che proprio nei giorni del delitto Guzzetta aveva goduto di un permesso premio. Per lui era stato dunque possibile commettere l’omicidio.

Oltre alle indagini, gli investigatori si sono avvalsi di intercettazioni ambientali. In una delle registrazioni Guzzetta è stato registrato mentre diceva che Cinturino gli doveva dei soldi.


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